giovedì 26 maggio 2022

Nel mese di maggio, toro torello.

 

 


 

Dal 21 aprile al 20 maggio: segno zodiacale Toro.

Alcune fra le innumerevoli frasi pubblicate sul mese di maggio: "Tra i mesi dell'anno maggio si erge con il più dolce e colorato dei vestiti" (James Thomson). "Il mese di aprile sa già quello che vuole: maggio" (Manfred Hinrich).

Il nome maggio deriva dalla divinità latina Maia, dea dell'abbondanza, della fecondità e del risveglio della natura. Maia rappresenta la grande madre Terra.

Al Liceo Artistico David ha fatto disegnare ai suoi alunni un toro, adatto al mese di maggio, a fantasia loro. Qualche disegno lo ha pubblicato su Facebook.  Bravi i ragazzi! E l'insegnante che li sa stimolare!

Quando cammino al braccio di David per i viali e i parchi dell'Esquilino notiamo che è avvenuto in poco tempo un'enorme cambiamento. Con gli alberi dal fogliame folto, di un verde intenso, il mondo  ha assunto un'immagine nuova, bellissima. I fiori sul balconcino sono già sfioriti ma gli alberi del piccolo giardino di Piazza Dante saziano gli occhi col loro verde. Sigrid ci ha mandato delle fotografie degli alberi del loro giardino e poi Jan del loro backyard-giardino sul retro della casa e di aiuole nei parchi di New York. Dappertutto un risveglio meraviglioso.

Il 10  di questo  mese Flaminia ha compiuto gli anni ed io poi il 17. Ambedue siamo del segno del toro e sicuramente abbiamo qualcosa in comune.

Qualche sera fa spiccava nel cielo scuro una luna piena arancione che più arancione non si può. Non l'aveva mai visto di questo colore magico.
 

                                                                               Beatrice

 

 

                                                                                Marta

 



                                                                           Mila

 

 

                                                                              Bronx


                                                                               Bronx


                                                                           Haarlem


                                                                                Haarlem


                                                                               Bronx
 

                                                                        New York      

 


Sia da New York che da Haarlem mi è arrivata per il mio compleanno una bellissima cartolina con parole affettuose.                                                               







martedì 17 maggio 2022

Bronx, l'arte alle pareti

Nella nostra casa precedente, alla Balduina, c'erano molte stanze le cui pareti (anche quelle dei bagni e della ciucina) erano tappezzate di quadri. Questa casa all'Esquilino, bella e luminosa, è più piccola e per mancanza di spazio molti quadri sono stati regalati e venduti all'asta o sono custoditi nei nostri armadi. Nelle sue visite a Roma a volte Jan ha scelto un dipinto da portare via per la sua grande e bellissima casa al Bronx. Alcuni quadri oltre ad essere belli ci ricordano i nostri cari amici Walter Dorin e Italo Scelza. Jan per conto suo a NY ha già diversi suoi dipinti alle pareti. Ogni volta che li vedo mi incantano (l'ultima volta che li ho visti era il 2019). Non mi stanco di guardarli. Sono meravigliosi. Poi ha scelto disegni ed incisioni incredibili di David. Quando David non molto tempo fa è andato ad una mostra del suo ex professore d'incisione dell'Accademia di Belle Arti,  questo professore l'ha presentato ad amici e conoscenti che gli stavano intorno con le parole: "Ecco il più grande incisore vivente." (mi è stato riferito da un'amica di David). Quando vedo David all'opera con mano sicura e veloce è sempre una sorpresa vedere poi il risultato. Mi chiedo sempre da dove gli vengano certe idee. Con la penna racconta disegnando storie fantasiose come quando racconta storie inventate alle sue nipotine. Queste nipotine, grandi come sono ormai, ridono ancora di gusto ascoltando le buffonate dello zio.

E Jan quando viene mette il naso nelle mie cartelle dove custodisco i miei collages e me ne ha chiesti alcuni che poi, incorniciati, vivono la vita del Bronx. E piano piano, poco alla volta, le pareti si stanno riempiendo di lavori vari. Qualche mese fa hanno avuto in visita degli amici di Jennifer da Berlino (lei ha vissuto diversi anni in questa città). I loro due figli maschi che frequentano l'Accademia a Berlino hanno guardato tutto quello che era esposto, tornando sempre ai lavori di David, ne erano entusiasti. 

Via mail Jan mi ha racontato che pochi giorni fa è venuta per un bicchiere di vino una coppia di due uomini conosciuta di recente nel cafè all'angolo della loro strada. Un cafè un pò speciale dove hanno anche dei libri sul Bronx in vendita. E oltre a prendere un caffè o un tè questa Mottley Kitchen prepara  giornalmente tanti piatti per ogni gusto e anche torte e dolcetti. Molti insegnanti e impiegati della grande scuola nella stessa strada ci consumano il loro pranzo. E c'è sempre un via vai di gente. E si socializza.  I due uomini ospiti hanno ammirato molto la casa. Uno di loro è un artista e professore da 20 anni alla SVA - School of Visual Arts, un college privato. Hanno guardato con attenzione tutti i lavori alle pareti e, dice Jan "i tuoi collages sono stati apprezzati più di tutti". Ogni volta che il professore si fermava davanti ad uno di essi chiedeva: "Ma chi è l'autore di questo?" Ed erano sempre i tuoi, scrive Jan. Diceva che sono eccellenti! Chissà se Jan gli ha detto che sono un'autodidatta, una self taught? 



                                                               Paola Federico e Aukje


                                                                        Aukje Fennema


                                                                        David D'Amore


                                                                        David, Aukje e Jan


                                                              Walter Dorin e Jan D'Amore


                                                                           Italo Scelza


                                                                          Jan D'Amore


                                                                             Autori vari



                                                                     Aukje Fennema

                                                                        Aukje Fennema


                                                                        David D'Amore


                                                                    Aukje Fennema


                                                                        David D'Amore


                                                                        Jan D'Amore


                                                                         Aukje Fennema



                                                                     David D'Amore

giovedì 12 maggio 2022

Le mascherine ed altro

 

 


Da più di un mese non è più obbligatorio l'uso della mascherina all'aperto. Ciò nonostante per la strada e persino nei parchi la maggior parte della gente ne è ancora provvista. Dal primo maggio anche nei supemercati e centri commerciali ci è permesso di non indossare più questa mascherina che copre naso e bocca. In questi giorni David ed io abbiamo fatto le spese nel nostro rione in due supermercati diversi ed ervamo gli unici a esserne sprovvisti. La cosa senza senso è che il personale deve continuare ad usarla. Ieri mattina al mercato dell'Esquilino abbiamo riempito il carrello di frutta e verdura. Non c'era quasi gente senza un coprifaccia. Resta obbligatoria la mascherina fino al 15 giugno per cinema, teatri, ospedali, scuole e mezzi pubblici. Quelli che non se la tolgono è per un'abitudine ormai radicata, per tutelarsi, e, spesso, per quella paura inculcata dai media e dai cosiddetti virologi esperti. Si è creata  una vera dipendenza da mascherina. E' stato divulgato che la mascherina serve per proteggerci dal virus ma anche per impedirci di trasmetterlo ad altri. E adesso che si può stare senza le persone scoperte vengono guardate con disapprovazione da coloro che continuano ad usare la museruola.

Il prof. Matteo Bassetti direttore della Clinica di Malattie infettive San Martino a Genova afferma: "Via anche le mascherine a scuola, siamo l'unico paese d'Europa a mantenere l'obbligo in classe.

Su internet una notizia del 5 maggio scorso. Un recente studio condotto in Brasile è arrivato alla conclusione che la mascherina ha creato più danni che benefici. l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e altre istituzioni pubbliche come l'HMF raccommandano vivamente l'uso delle mascherine come strumento per frenare la trasmissione del covid 19 nonostante il fatto che la maggior parte degli studi controllati e randomizzati condotti prima e durante la pandemia concludessero che il ruolo delle mascherine nella prevenzione respiratoia virale fosse piccolo, nullo o inconcludente.

I danni provocati dalla mascherine sono innumerevoli. Il sito del World Council for Health  l'11 gennaio scorso cita una lunga lista di danni che la mascherina può provovcare nei bambini. Una parte dell'articolo la riporto qui: Problemi respiratori: livelli elevati di anidride carbonica nel sangue. Infezioni batteriche, virali e fungine come la polmonite batterica. Difficoltà cognitiva: affaticamento, esaurimento, mancanza di concentrazione, comunicazione ridotta, mal di testa, disorientamento, nebbia cerebrale, confusione. Effetti psicologici: ansia, distrazione, stress, panico e sensazioni depressive, aumento delle malattie psicosomatiche e rabbia repressa. La lista continua. Un recente studio danese dimostra l'inutilità della mascherina. 

Renate Holzeisen, avvocato, dottore commerialista e revisore  legale: "Un paese che costringe i bambini a mettersi una museruola, un bavaglio che non gli consente di respirare liberamente e non gli consente di esprimere la loro parte emotiva, non è un paese, è un manicomio!"

Gerald Posner, pluripremiato giornalista del New York Times e autore di bestsellers, nel suo libro Pharma, Greed, Lies and the Poisining of America (Avidità, Bugie e l'Avvelamento dell'America) scrive che il Covid 19 è l'opportunità di business che capita una volta nella vita. Un azienda che trae profitto dalla cura dei mali può creare problemi molto più mortali di quelli che cura. Questo libro Posner l'ha cominciato a scrivere molto prima del coronavirus. Il sito The Christian Science Monitor parla di questo libro nel proprio paragrafo Pharma dipinge un quadro preoccupante di un'industria incontrollata.       

https://www.ilparagone.it/attualita/blaylock-articolo-verita-sul-covid/?fbclid=IwAR1EM4WBAKbHwKHDc3GAEJIZucqsJfRsSDXsv3WztPz3vz2uweuYf8qkdjg                               

                                                                                                               

giovedì 5 maggio 2022

I due fratelli a spasso per Roma, 6 - 20 aprile 2022

 

Il 1° aprile arriva una mail da Jan: "Vengo da voi il prossimo mercoledì."  Una bellissima sorpresa per David e per me. Ed eccolo arrivare, di buon aspetto, la faccia abbronzata per le biciclettate a New York durante i giorni di sole. Sull'aereo prende sempre un sedile vicino all'uscita di emergenza dove ha più spazio per le gambe. Come al solito ha viaggiato di notte e ha sonnecchiato e letto il New Yorker. Un viaggio lungo che è stato veloce. Dopo aver pranzato e riposato ha fatto una passeggiata all'Esquilino nel rione Monti con David che frattanto era tornato da scuola, dove insegna. Il pomeriggio del giorno dopo si sono sdraiati al sole a Vila Borghese. In quei giorni sono uscita diverse volte al braccio di Jan per fare spese nel quartiere e andare anche in una libreria di Via Merulana dove nell'androne sono esposti in vendita libri usati; abbiamo fatto uno scambio: 6/7 libri miei che non volevo più in cambio di uno a mia scelta. Il libraio sembrava contento di questo accordo. Questo scambio l'abbiamo ripetuto diverse volte. Sono uscita anche con entrambi, David e Jan, per riempire il carrello di frutta e verdura al mercato. Ci sedevamo su una panchina al sole nel parco di Piazza Vittorio guardando la gente che passa, la maggior parte di essa senza mascherina, che non è più obbligatoria all'aperto. Ma i cittadini asiatici, senza eccezioni, continuano ad usarla. E tutti quei begli alberi di un verde di diverse tonaltà, qualche gruppetto di fiori, le palme messe a nuovo: uno spettacolo che rallegra. La primavera in pieno! Giovani turisti stranieri passavano indossando già vestiti estivi. Ci siamo seduti una volta su uno scalino a Piazza Dante. Quando questa piccola piazza è stata riaperta al pubblico dopo il restauro del palazzo dei servizi segreti era abbellita da qualche cespuglio fiorito ma ormai viene trascurata ed è brulla..

Abbiamo avuto a cena la nostra vicina/amica Flavia, suo fratello Alessandro e Mauro, amico di vecchia data di David. Una bella cena in buona compagnia. Il 14 aprile cominciava la vacanza di Pasqua e David e Jan sono andati a Barbarano. David deve lasciare l'appartamento che ha in affitto da tanti anni perchè la figlia della propietaria ci va ad abitare. Jan e David sono andati a dare un'occhiata a due appartamenti dsponibili nel centro del villaggio. Uno è piaciuto molto anche se c'è molto da rifare: si farà con la partecipazione della propietaria; David ha deciso di prenderlo. Il giorno dopo David e Jan sono tornati, molto contenti della breve gita e di aver conosciuto persone simpatiche. Un giorno Jan è andato ad un appuntamento con quattro giornalisti che scrivono di arte, cultura e anche di vino. Hanno mangiato in una trattoria. Ognuno ha portato una bottiglia di vino da assaggiare e valutare. I giornalisti molto simpatici e colti. Uno di loro, Armando, ha chiesto a Jan perchè si chiamasse così. Jan ha detto che sua madre è olandese e lui è stato chiamato come il nonno materno. Armando ha voluto sapere di dove fosse sua madre e Jan ha raccontato che sono nata a Den Helder: il commento di Armando è stato: "l'Olanda si interrompe a Den Helder, solo in nave si può proseguire verso il nord."  E Haarlem, dove sono cresciuta dopo i miei quattro-cinque anni, l'ha definita una citta molto bella. Io mi sono meravigliata che questo Armando sapesse molto dei Paesi Bassi. Ho riraccontato a Jan di quando frequentavo la scuola MULO. Avevo circa 15 anni e per quindici giorni sono stata con la mia classe e degli insegnanti in un ostello della gioventù sull'isola Texel, prendendo un traghetto a Den Helder. Giorni spensierati!

 

 

Appena alzato e dopo aver fatto colazione, Jan lavorava intensamente al computer e al telefono, anche tante volte durante il giorno, fino alle 9 di sera. E' molto energico, lo è sempre stato fin da piccolo. Ed è sempre pronto a dare qualsiasi aiuto. Con Jennifer a New York si sentiva ogni giorno. Jennifer era occupata con dei wine tastings e un giorno ha fatto sapere che aveva organizzato a casa uno slumber party con un gruppetto di amiche. Per me era una parola nuova: slumber. Jan mi ha spiegato che è un raduno di amiche per un giorno e una notte. Si chiacchiera, si ascolta musica, si scherza, si cucina insieme e poi per la notte si preparano giacigli con materassi per terra, sacchi a pelo. Un gran divertimento.

Con Sigrid ci siamo sentite tutti i giorni e anche con Jan e David parlava a lungo. C'è un bellissimo rapporto tra fratelli e sorella. Quando vedo le famiglie intorno a me noto che è una cosa più unica che rara.

Il giorno prima di partire Jan ha preso un caffè sotto casa con una signora polacca conosciuta di recente a Barbarano, lei quel giorno aveva alcuni impegni a Roma. Poi sono saliti da noi e così ho conosciuto Lidia, una signora elegante, vivacissima con grazia. Abita a Monaco dove ha due figli grandi. Viene a Barbarano per le vacanze e parla bene l'italiano. Si meravigliava della mia età. E' stato un piacere conoscerla. Ci rivedremo un giorno a Barbarano. Il giorno dopo è tornata a Munchen. Ha mandato a Jan una mail con una piccola poesia fatta al momento che mi faceva pensare ad un haiku. E anche Jan è partito. A giugno torna con Jennifer per qualche giorno, vengono più che altro per lavoro. Che tesori di figli che ho! 

Tornato a New York Jan è passato per Washington Square e ha visto un'aiuola con tulipani. Ha scattato una foto e ce l'ha mandata con le parole: "Come Piazza Dante". In tutti i parchi, persino in certe strade, a New York sono esposte grandi quantità di tulipani. Io ho visto negli anni che i parchi sono molto curati, bellissimi con sempre tanti fiori.

 

                                           Casale abbandonato nella valle del Mignone


 

                                                                        Selfie a via Giolitti


                                                                  Washington Square