lunedì 24 giugno 2013

Cena tra i gabbiani


Il 17 giugno c'è stata una cena sul terrazzo condominiale alla quale hanno preso parte tutti gli abitanti del palazzo che non avevano già altri impegni. La cena è stata organizzata quasi all'improvviso, una cena d'addio per una famiglia del quinto piano che si trasferisce in un'altra parte della città per essere nelle vicinanze della scuola dei due maschietti e per essere a due passi dallo studio del capofamiglia. Dispiace molto a tutti che questa famigliola simpaticissima lasci il palazzo.
Quattro anni fa quando David ed io e anche Laura ci siamo stabiliti in questa casa, anche allora ci fu una cena collettiva sul terrazzone ed è stato un modo carino di conoscere diversi coinquilini. Si è parlato ogni tanto negli anni passati di ripetere quella cena ben riuscita e finalmente si è presentata l'occasione. Eravamo una quindicina di persone, più due cani. C'era anche Carlos, il mio figlioccio, che era nostro ospite. E' nato a Roma e da piccolo si è trasferito con la sua famiglia nelle Marche. Da diversi anni vive nelle Isole Canarie a Las Palmas dove fa l'educatore di cani. Spesso in primavera viene in Italia e si ferma per qualche giorno da noi, prima e dopo una breve vacanza nelle Marche.
Faceva molto caldo quel giorno, ma sul terrazzo c'era una leggera brezza e quando il sole si è messo a dormire si stava magnificamente. Si mangiavano e si bevevano le tante cose buone portate da tutti, si chiacchierava, si scherzava, si raccontava. In poco tempo si è fatto buio e si accendevano le candele. Con l'imbrunire tantissimi gabbiani apparivano dal nulla e volavano alti sopra le nostre teste. La colonna sonora era il loro stridere. Le serate romane sono un incanto. Spero che si faccia in tempo a ripetere una simile cena con gli stessi simpatici amici del palazzo quando il 7 luglio arriveranno Sigrid, Kevin, Livia e Flaminia.
Carlos e David quella sera hanno scattato qualche foto. Carlos era felicissimo di essere presente a questa cena-sorpresa.








domenica 23 giugno 2013

Tornata dall'Olanda: estate a Roma

Interrompo un attimo il racconto della mia permanenza in Olanda per fissare sul mio blog questi ultimi giorni estivi a Roma.
Oggi pomeriggio sono andata alla mostra degli allievi della scuola comunale d'Arte e dei Mestieri di Via di San Giacomo che si svolge ogni giugno a fine anno scolastico. Quando sono a Roma e non ho altri impegni ci vado perchè tanti anni fa (Circa 19? Sembra ieri!) ci ho frequentato il corso Pittura su Stoffa. Allora quasi ogni pomeriggio mi recavo alla scuola e disegnavo, lavoravo al tavolo luminoso, facevo "maschere" che appplicavo su una base di stoffa, poi tamponavo gli spazi vuoti con una spugnetta intrisa nel colore. In questo modo si potevano decorare sciarpe, federe da cuscino, tovaglie, T-shirts, oppure creare dei quadri. Tutta la classe con il valido e stimolante aiuto del nostro professore lavorava con zelo. Il buffo era che ogni tanto David, mio figlio, faceva un salto in classe per vedere come sua madre se la cavava (in genere sono i genitori che seguono i figli). Chiaccherava con il mio professore Roberto Cumbo e sono diventati amici. Mi ricordo che un giorno è entrato nel nostro locale un insegnante di un'altra classe che, vedendo David che mi osservava mentre lavoravo, si è meravigliato che io avessi un figlio così grande e che questo figlio si interessasse ai progressi di sua madre. Questo docente si vestiva sempre in modo drammatico, con un nero mantello ed un cappello a larghe falde. A fine anno scolastico ho partecipato alla preparazione della mostra di noi allievi ma poi sono partita per il Canada. David mi ha fatto sapere per telefono che era andato all'esposizione e, tra i miei lavori, era piaciuto specialmente il quadro, e che il mio voto sulla pagella era un dieci. Io non sapevo niente di voti e ho riso incredula. Quel quadro Sigrid e Kevin ce l'hanno sopra il divano e chissà, forse se ne sono anche stancati. Alla parete dietro il loro tavolo da pranzo è appeso un bellissimo quadro di David raffigurante un cavallo. Mentre ero ad Haarlem Livia ha disegnato, e molto bene, la testa di un cavallo. E per il mio compleanno, il 17 maggio, mi è arrivata una cartolina da Jan e Jennifer con sopra un cavallo dipinto da un'adolescente.
Oggi, durante la visita, ho dato un'occhiata in tutte le classi  insieme alla mia amica Rieteke. In ogni classe viene insegnata una materia diversa. Regnava un'atmosfera cordiale e simpatica. In ogni locale c'era, come ogni anno, un tavolo con sopra cose buone da mangiare e da bere, anche torte fatte in casa. Un uomo mi ha salutato come una vecchia conoscenza. Io, con la prosopagnosia che mi  ritrovo non l'ho riconosciuto all'istante e gli ho detto che non mi ricordavo quale materia insegnasse. E lui: "Ma io sono Filippo, è vero che mi sono fatto crescere la barba e ho tanti capelli grigi. E' lei che ha quel figlio alto non è vero?" Gli ho detto con serietà che è diventato più bello e mi è venuto in mente che è il prezioso bidello che facendo i salti mortali  riusciva a fornirci il materiale che ci serviva in classe. 
Nella classe di Pittura su Stoffa c'era un'altra insegnante e anche se i lavori esposti erano fatti bene mancavano quelle impronte fantasiose suggerite da Roberto. Ho appreso da una ragazza che Roberto è diventato direttore di una succursale di questa scuola che si trova in Piazza San Paolo alla Regola e che anche là è in corso la mostra degli allievi. Ci andrò per salutarlo.
Mi affacciavo alle finestre della scuola di Via di San Giacomo: la vista dei vecchi bellissimi palazzi con i loro giardini pensili mi incantava. Questi colori di Roma mi ammaliano.

Il cavallo di Livia


Il mio viaggio in Olanda, 2013

ingresso del B&B


biblioteca del B&B

stanza da letto del B&B

Il 26 aprile scorso sono partita per l'Olanda con l'Alitalia. A Schiphol mi aspettava Kevin, lo vedevo già attraverso i vetri della sala bagagli: handsome come sempre. Dalla macchina notavo gli alberi ancora spogli, niente fioriture come gli altri anni in aprile. Diceva Kevin che quest'anno la primavera non riusciva ad arrivare e perciò la natura era in ritardo di almeno un mese. Meno male che nel mio borsone aveva messo un indumento caldo da mettere sotto la giacca e una sciarpa:  faceva 7°. Sigrid e le bambine ci hanno aperto la porta e che caldi abbracci! Poi Flaminia si è data da fare mostrandomi i suoi giocattoli, la nuova carrozzina per le bambole ed altre acquisizioni. Tutte e due si sono messe i pattini  a rotelle che si chiamano skeelers ed ho ammirato come andavano avanti e indietro per casa. Uno spasso vedere il loro impegno, e come se la cavavano bene, erano carinissime e le ho trovate cresciute. Abbiamo cenato e poi era ora per le bambine di andare a letto. In genere vanno su verso le sette, questa volta si è fatto un pò più tardi.
La bella casa luminosa ha sul retro un giardino, anche lui ancora in veste invernale. Durante la mia permanenza l'ho visto pian piano adornarsi di verde e di fiori. Nei momenti di sole ce lo siamo goduti. 
La mattina dopo le bambine, già alle sei e mezza si sono infilate con me nel mio stretto letto: il divano. Era  sabato e perciò Kevin ha portato Flaminia a lezione di ginnastica artistica dalle 9 alle 10 e quando sono tornati siamo partiti in macchina per Antwerpen in Belgio, portandoci dietro per il viaggio panini preparati da Sigrid. C'era tanto traffico sull'autostrada e invece delle 2 ore previste abbiamo impiegato ben 4 ore per arrivare al B&B "Het Luxepaard", che è stato prenotato in anticipo. In macchina Sigrid ha raccontato delle storielle alle bambine e si ascoltava musica. Flaminia chiede sempre la musica Heavy Metal di zio Jan e sono rimasta meravigliata per come canta insieme al cantante del gruppo Astaroth, conosce tutte le parole in inglese a memoria pronunciandole come le sue orecchie le captano e, come il cantante, anche la sua voce raggiunge alte vette.
Il B&B si trovava in una strada tranquilla. Avevamo due grandi stanze confinanti, in quella sulla strada c'era un letto matrimoniale, in quella sul giardino tre letti singoli. Abbiamo camminato per le strade della città ed ammirato i molti begli edifici, osservando che il colore grigio prevaleva:  a differenza delle città olandesi non c'erano colori vivaci. Faceva freddo anche là. Abbiamo cenato molto bene in un affollato ristorante. Tornati nelle nostre stanze le bambine hanno giocato felicemente nell'ambiente nuovo con i giocattili che avevano portato nei loro zainetti, correndo avanti ed indietro. La mattina dopo, la prima colazione, molto curata e abbondante, si faceva al piano più alto in un'accogliente biblioteca. Ci serviva il gentile proprietario Henk Duyn, pittore e insegnante all'Accademia di Belle Arti. Poi Kevin e le bambine hanno accompagnato Sigrid e me al piccolo porto dove in un grande capannone il guru dell'alta moda belga Dries van Noten svendeva le bellissime stoffe rimaste della sua ultima collezione. Kevin e le bimbe sono andati allo Zoo e noi siamo rimaste immerse nell'osservare e tastare l'abbondanza di tessuti appoggiati sugli scaffali. Con noi c'era gente venuta da tutte le parti del mondo. Dopo diverse ore Sigrid è riuscita a scegliersi quattro tagli di stoffa bellissima con i quali farsi dei vestiti in futuro. C'era anche la maestra del corso di cucito di Sigrid e le ha dato dei consigli sul metraggio.
Era ormai ora di pranzo ed in un grazioso localino su una piazzetta Sigrid ed io abbiamo mangiato una fetta di pane integrale con un ricco companatico accompagnata da una tazza di tè che ho gustato appieno. Poi nel centro della città, sulla grande piazza Groenplaats abbiamo aspettato su una panchina al sole che ci raggiungessero Kevin, Livia e Flaminia. Le bambine hanno mangiato un gelato e dopodichè ci siamo ritirati per un pò nel nostro B&B.
Poi siamo andati alla ricerca di un posto dove cenare. Abbiamo scoperto una piazza vivace, piena di vita dove giocavano bambini di tutti i colori. Anche Livia e Flaminia si sono sbizzarrite sui giochi. 
E in quella piazza in un piccolo, grazioso ristorante abbiamo consumato il nostro pasto serale. Il tempo era fresco ma bello e perciò dopo cena le bambine hanno continuato a giocare in piazza. Una volta tornati nelle nostre stanze le bambine erano ancora scalmanate e correvano tutt'intorno abbracciando i loro péluches. Tutti quanti ci siamo coricati presto. Il giorno dopo, finita la colazione siamo ripartiti. Il simpatico propietario ci ha regalato un libro di una sua mostra.
Per il viaggio di ritorno ci sono volute solo 2 ore. Quello stesso pomeriggio ho accompagnato Kevin che portava Flaminia al suo corso di nuoto. E così ho potuto constatare che anche questa nipotina, di quasi cinque anni, se la cava benissimo in acqua.





venerdì 14 giugno 2013

Di ritorno a Roma

Da qualche giorno sono tornata a Roma dopo una permanenza di un mese e mezzo ad Haarlem in Olanda.
Ancora ho davanti agli occhi le immagini dei miei cari olandesini.
La mattina della mia partenza (il 7 giugno) mi sono salutata con le nipotine che andavano a scuola portate dal papà. Flaminia mi ha dato un grande bacio dicendo: "Mi mancherai."  Livia mi ha gettato le braccia intorno e stringendomi forte ripeteva: "Nonnina, nonnina, nonnina."  Ed io: "Tesorucci, amorucci, fra un mese ci rivedremo." Erano belle come sempre e come al solito vestite così carine che costituivano uno spettacolo per gli occhi.
Kevin è tornato in orario dal suo ufficio a Bussum per portarmi all'aeroporto di Schiphol. Il mio aereo della KLM partiva alle 14.10. Sigrid doveva prendere le bambine a scuola con la bakfiets.
Il viaggio è filato liscio e a Roma mi aspettavano David e Laura. A casa c'era la cagnolina Seila che scodinzolava. Era bello tornare a Roma anche se nel contempo avrei voluto stare con l'amato quartetto a Haarlem.
Ho subito chiamato Sigrid per far sapere che ero arrivata bene. Mi ha detto che secondo Flaminia : "Nonna deve sempre stare con noi." e Livia ha chiesto: "Ma perchè nonna è andata via?" Alchè Sigrid ha risposto:  "Perchè nonna ha la sua vita a Roma." Livia di rimando: "Ma non potrebbe avere la sua vita qui a Haarlem? Si deve comprare una casa vicino alla nostra e colleghiamo le due case con un passaggio."
Giorni addietro Livia e Flaminia si sono fatte fotografare con in testa il berretto che Jan e Jennifer avevano portato per loro da New York durante le vacanze di Natale. In genere non posano volentieri, ma quando Sigrid promette un soldino per il loro salvadanaio oppure una caramella sono disposte ad interrompere per un attimo i loro giochi. Il risultato? Eccolo!