domenica 24 settembre 2017

16 settembre, Knitting Class


Sabato mattina, 16 settembre, Jan mi ha accompagnato alla biblioteca comunale della 124a Strada chiamata Harlem Library. Per arrivarci abbiamo preso la 122a Strada. Come spesso vedo ad Harlem molte delle bellissime browstone houses hanno, sulle scale dell'entrata, oppure sui muretti e nei piccoli cortili, incantevoli composizioni di  piante. Jan ne ha fotografate alcune per il mio blog. La biblioteca ha di fronte il Marcus Garvey Park, e quante piante e cespugli anche là.





In questa biblioteca ogni sabato c'è una knitting class, cioè un locale dove si può fare la maglia in compagnia. Si portano da casa ferri e gomitoli e, se non hai mai fatto la maglia in vita tua ma vuoi imparare, le altre signore te lo insegnano. Jennifer ci è andata l'anno scorso e in brevissimo tempo ha fatto buoni progressi. Mi ha raccomandato di andarci perchè si è trovata molto bene con un gruppetto di signore molto affabili che chiaccheravano e facevano la maglia.
Il sabato precedente, il 9 settembre, ci sono andata per la prima volta. Ho trovato poche signore intorno ad un tavolo ma piano piano ne sono arrivate di più. Ci siamo presentate. Come al solito avevano difficoltà con il mio nome. La signora seduta vicino a me mi diceva che viene dal Queens prendendo due bus. Queste mattinate sono per loro uno svago, qualche ora lontano dalle incombenze di casa. Si conoscevano tutte e raccontavano dei propri figli, nipoti, famigliari, fatti accaduti e da accadere. Contro una parete c'era un tavolo con tanti biscotti e dolcetti assortiti, patatine ed altro. Il tutto portato dalle signore. C'era anche una macchinetta del caffè.
Quasi senza eccezione le signore, tutte in abbondante sovrappeso, si servivano in abbondanza. Offrivano anche a me ma in genere fuori pasto non riesco a mangiare. Ho assaggiato un goccio di caffè ed era ottimo. Avevo portato il lavoro cominciato qua a New York, un pullover per Livia per il suo prossimo compleanno. La signora vicino a me, Carol, l'ha voluto vedere stendendolo sul tavolo. Con tutti quei colori le è piaciuto molto e l'ha mostrato anche alle altre signore. Diceva che sicuramente un pullover così sarebbe piaciuto alla sua nipote di quasi 10 anni. Io ogni volta che faccio un lavoro a maglia annoto ogni passo in un quaderno perchè mi potrebbe servire per una prossima volta. Questa volta avevo con me il modellino di un pullover fatto per Livia l'anno scorso, e mi faceva da guida. Carol ha provato a copiarlo ma aveva difficoltà a tradurre i centimetri in inches e così le ho promesso che l'avrei fatto io. Mi ha raccontato che i suoi bisnonni erano italiani, ma lei di italiano non sa neanche una parola. Quando alle 13.30 sono andata via Carol mi ha abbracciato.
Quest'ultima volta ho trovato pochi partecipanti e tutte facce nuove: un uomo di nome Fred impegnato a fare una cravatta, poi Kimberley, Lyanette, Barbara, Brenda, Gertrud e Windy. Windy ci mostrava un gilet molto carino che aveva appena finito. Anche questa volta erano tutti simpatici. E anche questa mattina sferruzzavano con parsimonia. Lyanette mi diceva con un gran sorriso che qui venivano più che altro per stare in compagnia e chiacchierare. Ha voluto vedere il mio lavoro da vicino e l'ha trovato beautiful  e ingegnoso per come veniva realizzato usando resti di lana. Le veniva la voglia di fare qualcosa di simile perchè a casa aveva un cesto pieno di rimanenze. Diceva che nei 14 anni che frequenta questa classe c'è sempre stato qualcosa di nuovo da imparare. Alle 13.30, dopo un'ora e mezza che stavo lì, ho salutato tutti. Mi hanno detto che speravano di rivedermi il prossimo sabato.
A New York ci sono migliaia di Knitting Classes e, in misura molto ridotta, si stanno affermando anche in Europa.

Harlem, 7 settembre Coloring Class

Ieri era una settimana che sono a New York e mi sento così a casa e tutto mi è così familiare che è come se fossi qui già da sempre.
Prendendo dei films in prestito nella biblioteca comunale George Bruce sulla 125a Strada, ho letto gli annunci attaccati su di una bacheca. Fra i molti corsi offerti a bambini e adulti uno mi ha incuriosita: Adult Coloring. De-stress and Self-express. Come as you are! All materials provided. Thursday, September 7, 14, 21, 28.  Ho voluto provare e ieri, giovedi 7 settembre, ho frequentato il corso. Ho dovuto aspettare un pò gli altri partecipanti e ne ho approfitttato per scegliere altri films e ho preso anche un libro: The Double Life of Liliane di Lily Tuck. Il corso era all'ultimo piano nella stanza dei computers. Era mezzogiorno. Eravamo in sette, 6 donne e un uomo, ci siamo presentati. Tutti si conoscevano già dalle lezioni precedenti. Una signora molto gentile ci ha fatto scegliere un disegno da colorare e ci ha dato scatole piene di matite colorate e pennarelli. Ho scelto un disegno che non mi è sembrato difficile come primo tentativo. Due signore sedute vicino a me stavano finendo un lavoro già cominciato. Mi dicevano che colorano anche a casa. Erano indaffarate con impegno e concentrazione e il risultato l'ho trovato bellissimo. La signora al mio fianco, ecuadoriana, diceva che frequentano anche un corso di pittura che comincia a novembre. Le ho detto che secondo me, essendo così brave, dovrebbero colorare un disegno fatto da loro stesse.
Mi sono data da fare con i pennarelli e dopo un'oretta, alle 13.00 avevo finito. Mi sono alzata e ho salutato i simpatici compagni. La signora sudamericana ha preso dalle mie mani il mio lavoretto dicendo che le piaceva molto. L'ha mostrato alla signora più brava di tutte e anche lei si è complimentata dicendomi di incorniciarlo. Io sorridevo un pò imbarrazzata, loro così brave che mi facevano un complimento per il mio lavoro da scuola elementare. L'ho potuto portare via.
Penso di tornarci un'altra volta, forse con un disegno fatto da me.


Disegno colorato in classe
Su internet ho visto che nelle circa 41 bibloteche comunali di Manhattan ci sono attività e corsi gratuiti di ogni genere, per bambini, adolescenti e adulti. Una biblioteca commenta così il Coloring for Adults tenuto in una delle sue sale: Meditative Coloring has been shown to be relaxing and to reduce stress for Adults and Seniors. Coloring is NOT alone for kids anymore. Meditative Coloring is known for the following HEALTH BENEFITS: 1- coloring will help you to forget your stresses and troubles in your life. HEALTH BENEFITS 2-coloring will help you to lower your blood pressure.
Un'altra biblioteca scrive ciò che segue: Coloring is no longer just for kids! Come join the latest way to relax! Did you know that coloring has been shown to have therapy benefits? Or that it has been shown to have effects similar to meditation, by creating a deeper sense of awareness, focus, and attention? Well if you didn't know now you know! Come unwind by coloring cool intricate designs to reduce stress and increase mindfulness. Coloring can help you combat stress, stimulate brain areas related to motorskills, the senses, and creativity, but mainly it's just plain fun! Let your inner child out every Friday at 1 pm.
Da un pò di anni, quando vado in Olanda, sugli scaffali delle cartolerie, tra i libri da colorare per bambini ne vedo  anche tanti per adulti. La prima volta mi ha meravigliato il fatto che anche gli adulti si fossero messi a colorare. E dato che con molta evidenza su ogni libro c'era scritto Voor Volwassenen (per adulti), pensavo: chissà forse contengono disegni pornografici. Ne ho sfogliati diversi ma ognuno aveva un tema innocuo: composizioni di fiori, animali, paesaggi, persone in costume di altri paesi, città, etc.etc.


Su internet ho trovato un negozio olandese che vende almeno 400 di questi libri per adulti.
Un commento di una signora olandese: "Dopo cena la TV o il computer mi tengono troppo sveglia. Mi calma leggere un libro oppure colorare. Per coloro che come me non sanno disegnare o dipingere ci sono questi libri. Anche se sono più difficili di quelli per bambini, ci sono dei bambini che riescono comunque a fare un ottimo lavoro. A volte mi è successo che quando coloro e devo assentarmi un attimo, tornando trovo il lavoro finito. E' mio marito che non ha saputo resistere".
Insomma colorare imperversa, è quasi una mania.


Disegno eseguito e poi colorato da me

martedì 19 settembre 2017

Labor Day, 4 settembre 2017

Ieri sera siamo andati sullo scooter a cena dall'amica Viviana. Dopo una piovuta faceva fresco e ci siamo vestiti bene (io sul letto avevo due copertine). C'era anche la mamma di Viviana dalla Sardegna e lei ha cucinato un'ottima cena. Nell'appartamentino, forse per le dimensioni minime, faceva un bel calduccio. Le ore passate insieme sono state molto gradevoli.
Oggi, 4 di settembre, è il Labor Day, festa del lavoro, la temperatura si e' alzata molto, fino a 27 gradi. Nel primo pomeriggio, di nuovo sullo scooter, attraversando un ponte sull' Harlem River siamo arrivati al Bronx. Jan mi ha fatto vedere la casa che ha comprato nel quartiere di Mott Haven sulla 140a Strada, una delle strade più belle della zona. La casa è a schiera, di architettura stile olandese-fiammingo, costruita nel IX secolo. La gente seduta davanti alle case a prendere un pò di fresco salutava Jan con gentilezza perchè era una faccia ormai nota. La casa assomiglia alle classiche brownstone houses ma è fatta di mattoni. Dopo che sarà completamente ristrutturata diventerà bellissima. Una volta approvati i disegni dal comune arriverà il permesso per cominciare i lavori e ci vorrà circa un anno per completarli. 

2017

1940
Perciò quando sarò qui il prossimo settembre, sarà questa casa ad ospitarmi. Poi abbiamo camminato  4 blocks (isolati) fino al giardino pubblico St.Mary's Park. In questo bel parco si trova anche una piscina aperta a tutti, gratis naturalmente. Essendo un giorno non lavorativo molte famiglie stavano facendo il barbecue come in tutti gli altri parchi. Si sta facendo di tutto per migliorare il quartiere del Bronx che negli anni '70 era uno dei più pericolosi di New York. Crimine, droga e abbandono, ma anche tanto fermento artistico. E' proprio da lì che sono nati rap, hip hop e breakdance, dalle strade povere e violente del South Bronx. Il Bronx è vastissimo, molto più grande di Manhattan. La maggior parte degli abitanti sono ispanici, poi vengono gli afroamericani e dopo gli asiatici, solo il 10% della popolazione è bianca. Ci sono 12 università, un bellissimo giardino botanico, uno stadio e uno zoo. Ci terrà occupati scoprire le tantissime attrazioni che offre il Bronx.
Siamo saliti di nuovo sullo scooter e abbiamo rivisitato il bellissimo giardino nella parte nord del Central Park, il Conservatory Garden, che è suddiviso in tre piccoli giardini. Quello al centro è di stile italiano, quello al nord è in stile francese e quello al sud inglese. Dappertutto un'abbondanza di fiori, cespugli e alberi, molti anche giapponesi e coreani. Panchine tutt'intorno. Incantevoli statue. Un giardino-oasi a due passi dall'Harlem Meer. Una cosa che trovo molto originale è che in questo giardino c'è anche un wedding meadow, un grande prato che può essere usato per celebrare matrimoni. Un modo di sposarsi molto romantico.
Una cosa molto carina e simpatica ci è capitata quando siamo arrivati al Central Park. Jan ha trovato un posticino vicino al marciapiede dove poter entrare e parcheggiare lo scooter. Io, con le ginocchia rigide sono scesa con molta calma. Su una panchina di fronte a noi tante signore di pelle scura, osservando le mie manovre, hanno alzato il pollice e in un coro di diverse tonalità hanno esclamato a più riprese: "We commend you grandma, you go, go ahead, don't stop." Tale era la mistura di voci che non ho capito che le loro parole fossero rivolte a me. Jan che ormai vive da 30 anni negli States ha captato tutto e me lo ha riferito più tardi. Peccato che non l'ho capito al momento giusto perchè avrei volentieri chiacchierato un attimo con loro e avrei chiesto a Jan di fare una foto della simpatica combriccola.
 

New York primo giorno

La mattina del 31 agosto David mi ha accompagnato all'aeroporto prendendo il pullman delle 9. Alle 11 di sera l'aereo è atterrato a New York. Un gentile signore mi ha aiutato con la valigia. Jan mi stava aspettando. Aveva ancora un aspetto rilassato ed abbronzato dalle vacanze messicane. Abbiamo preso un taxi. Non mi sembrava vero di stare di nuovo coll'amato secondogenito, respirando l'aria newyorchese e vedendo il paesaggio familiare ma sempre un pò nuovo. Chiacchieravamo di tutto con il sottofondo di una musica gradevole. Jan ha portato la valigia su ed io l'ho aspettato davanti a casa seduta sui gradini. Che bella strada, che belle case. Che meraviglia essere di nuovo qui. Abbiamo camminato per il quartiere e fatto le spese da Best Market. Come se non fosse passato un anno.  Nella casa accogliente abbiamo cucinato insieme, Jan come sempre ha lavato i piatti e ci siamo visti un film. Era ieri che ero partita?
Il giorno dopo Jan aveva un mucchio di lavoro da fare ed è uscito con un carico di bottiglie di vino da assaggiare con i clienti. Io sono uscita insieme a lui e nella biblioteca comunale del quartiere ho preso in prestito 4 films.
Seduta su una panchina del Morningside Park ho visto i bambini piccoli giocare, mentre i più grandi penso che fossero a scuola, ricominciata dopo le vacanze estive. Ho esposto la mia faccia al sole che era carezzevole, non scottante, la temperatura si era abbassata all'improvviso. Mi sono incamminata fino al laghetto con le oche canadesi, tartarughine che prendevano il sole su grossi sassi esposti nell'acqua, il salice piangente e,  dove l'anno scorso c'erano lavori in corso, adesso crescono piante in fiore. Qui curano i parchi con passione.
Ringrazio gli dei di essere ancora una volta da Jan a New York.

giovedì 14 settembre 2017

Marzo 1967 - 3

Marzo 1967 - 2

Il 12 marzo siamo andati con Cristina e Giulio a Piazza San Pietro, dopodichè abbiamo portato un pacco con cibari alla signora Raparelli. Il 15 marzo è venuta la signorina Sondaal a prendere un tè da noi, Io avevo preparato un dolce. E' venuto anche Pino che aveva finito di lavorare. E' stata una visita molto carina. Durante la notte seguente Pino aveva mal di stomaco e verso mattina sono subentrati tanti attacchi fortissimi di dolore. Mi ricordo che rotolava nel letto, disperato. Il suo pigiama verde era diventato nero dal sudore. Il medico di famiglia non rispondeva al telefono. Ho anche chiamato il medico di lavoro: è venuto quasi subito, ha visto le sofferenze di Pino e la mia disperazione e nello scompiglio, zitto zitto è uscito dalla porta di casa lasciandomi senza aiuto. Mi sono ricordata che nel palazza a fianco c''era un ambulatorio medico. Ci sono andata ed un infermiere è venuto con me a casa. Mi ha consigliato l'ospedale Gemelli. e ha chiamato l'autoambulanza. Ho lasciati i bambini dalla portiera. Ormai era l'una che siamo arrivati alla  policlinica. D'urgenza sono stati fatti tutti gli accertamenti e alle 15.13 Pino stava sotto i ferri. Era un'ulcera allo stomaco perforata con l'inizio di una peritonite. Ancora due ore e sarebbe stata la fine. E' stato salvato. Mi ricordo di come camminavo sola soletta per i corridoi dell'ospedale seguendo tutti gli spostamenti di Pio. Sperduta, frastornata, preoccupata, piangendo, sola. Ho scritto: "una giornata terribile, terribile". Verso le 20.00 stavo di nuovo a casa. I bambini c'erano insieme a Cristina che li aveva trovati dalla signora Elena. Io non potevo quasi più vedere per il forte mal di testa e gli occhi rossi. Ho fatto mangiare i maschietti e ho telefonato il mio cognato Gino ad Avellino che era medico.

Marzo 1967 - 1

Il 6 marzo mamma - mia suocera - ci ha fatto sapere che quella sera andava a Roma con Norma e Mariella, avrebbero dormito da una zia di Mariella e il giorno dopo sarebbero venute da noi in tarda mattinata. Il 7, verso l'una è venuta mia suocera, da sola, perciò avevo preparato troppo da mangiare. Dopo pranzo mamma si è riposata, poi, svegliatasi, ha raccontato ai bambini notizie drammatiche apprese dai giornali. Queste erano le sue favole. Dopo tutto le favole classiche non sono neanche tutte rose e fiori. Norma si è fatta sentire solo alla 17.30: si erano addormentate. Abbiamo preso un taxi, anche con Pino che aveva finito di lavorare, l'appuntamento era davanti al cinema Barberini. Io indossavo un cappotto giallo e un cappello giallo, il mio look è piaciuto. Camminando per Via Veneto mamma e Pino hanno comprato per i ragazzini la batmobile, che sarebbe l'automobile di Batman. Pino ha dovuto andare ad una conferenza, io con mamma e i bambini siamo tornati a casa dove a sorpresa ad aspettarci c'era Bruno, cugino di Pino, figlio di zia Michelina che è rimasto qualche giorno con noi a Roma. L'8 marzo mamma è venuta con Jan e me al mercato di Via Sabotino. Si è divertito molto a guardare le bancarelle e si è comprata una camicetta. Ho cucinato e a pranzo sono venute Norma e Mariella. Nel pomeriggio Pino ci ha fatto assistere, tutti insieme, ad una trasmissione in uno studio televisivo di via Teulada. La sera Pino è tornato a casa con Bruno. Il 9 marzo mamma si è vista con Norma e Mariella e io di nuovo con i ragazzini al circo, prima avevano giocato sul monte.
Il 10 marzo, nel pomeriggio, siamo andati tutti a casa di un amico avvocato. Peccato che non ho annotato il suo nome. Scrivo: una casa bellissima, ammobiliato con gusto, quadri di valore, tanti libri, un buffet molto gustoso. C'era anche Franca (Franca chi?) con il suo papà, Franco Silvano con moglie, più un'altra coppia. Abbiamo rievuto tanti complimenti per i nostri figli. Su un tavolino era esposto un libro con disegni piccanti. Ore gradevolissime.
L'11 marzo mamma, Norma e Mariella sono tornate ad Avellino. Jan ed io abbiamo portato del cibo all'uomo cieco, poi un saltino da Cristina: tutto bene. Pino è tornato a casa con il collega Luciano Alto che ha pranzato con noi. Nel tardo pomeriggio, al cinema Clodio, il film Lili e il vagabondo.
In una lettera mia madre diceva che si trovava molto bene in ospedale, le cure mediche erano ottime e le sue compagne di stanza molto simpatiche. Nella prossima lettera ci informava che era tornata a casa, aspettava l'esito delle analisi.