sabato 22 dicembre 2018

Mucche sfruttate

Mentre stavo scrivendo il post precedente, in un intervallo ho dato un'occhiata su Facebook e fra le tante belle notizie ce ne è una che ho letto con raccapriccio. Una petizione nella quale si chiede una firma contro quello che  succede nei macelli in Italia. Viene mostrato un filmino: immagini orripilanti, terrificanti,  spaventose, disumane, sadiche, crudelissime, barbariche. Le mucche, senza difesa, prigioniere vengono maltrattate, abusate e poi macellate.  E l'uomo condanna Auschwitz!  Ho firmato la petizione. Chissà se dormo stanotte.

Ho cercato su internet siti sulla mucca. Qualcosa lo trascrivo qui.
La mucca è molto intelligente e ha ottima memoria. Stringe amicizia durature e il suo legame emotivo perdura nel tempo. E' un animale pacifico e delicato. Ama la musica. Predilige uno stile di vita serafico e tranquillo. L'affetto e il legame tra madre e figlio è potente, intenso, e dura per sempre. Prova ansia, paura  dolore.
Dall'uomo predilige ricevere carezze e grattini. I bovini infatti amano farsi coccolare, ricambiando con amore e affetto. Fino a rimuovere esperienze brusche e dolorose, giungendo al perdono.

La vita di una mucca in allevamento è una continua sofferenza. Sono macchine sfruttate. Le mucche esaurite dai continui parti e dalle mungiture diventano hamburgers, bistecche. Mentre con i loro figli si producono le carni di qualità.

L'opuscolo "L'uomo e la Natura" dell' 8 agosto 2006 riporta un'intervista ad Amma, una "santa" e "mistica" dell'India odierna. Ne copio due frasi: "Mettere in gabbia un uccello o altro animale è come mettere un essere umano dietro le sbarre. La gente deve essere incoraggiata ad amare la Natura e a provare compassione per tutta la Creazione e tutte le sue creature."

Da: "L'insostenibile leggerezza dell'essere" di M. Kundera.
Subito all'inizio della Genesi è scritto che Dio creò l'uomo per affidargli il dominio sugli uccelli, i pesci e gli altri animali.
Naturalmente la Genesi è stata redatta da un uomo, non da un cavallo.
Non esiste alcuna certezza che Dio abbia affidato davvero all'uomo il dominio sulle altre creature.
E' invece più probabile che l'uomo si sia inventato Dio per santificare il dominio che egli ha usurpato sulla mucca e sul cavallo.
Sì, il diritto di uccidere un cervo o una mucca è l'unica cosa sulla quale l'intera umanità sia  concorde, anche nel corso della guerra più sanguinosa.
Questo diritto ci appare evidente perché in cima alla gerarchia troviamo noi stessi.
Ma basterebbe che nel gioco entrasse una terza persona, ad esempio un visitatore di un altro pianeta. il cui dio gli abbia detto "regnerai sulle creature di tutte le stelle" e tutta l'evidenza della genesi diventerebbe di colpo problematica.
Un uomo attaccato ad un carro da un marziano o magari fatto arrosto da un abitante della via lattea si ricorderà forse della cotoletta di vitello che era solito tagliare sul suo piatto e chiederà scusa (in ritardo) alla mucca.
L'umanità sfrutta le mucche come il verme solitario sfrutta l'uomo: si è attaccato alle loro mammelle come una sanguisuga.
L'uomo è un parassito della mucca, questa è probabilmente la definizione che un non-uomo darebbe all'uomo nella sua zoologia.

Già nella Genesi Dio aveva affidato all'uomo il dominio sugli animali ma possiamo anche intendere che quel dominio gli è stato dato solo in prestito, L'uomo non è il padrone ma soltanto l'amministratore del pianeta e un giorno dovrà rendere conto della sua gestione.

Olanda, 14 - 15 maggio 2018

 
Dopo qualche giorno di freddo, il 14 maggio, un lunedì, la temperatura si è alzata fino a 24°. Per le bambine era il primo giorno di scuola dopo le feste. Come al solito Kevin accompagnava Flaminia a scuola in macchina caricando la sua bicicletta nel bagagliaio. Livia va e torna da scuola da sola in bicicletta mentre Sigrid va a prendere Flaminia e tornano a casa tutte e due in bicicletta. Spesso portano anche un'amichetta di Flaminia, o Flaminia è invitata da una compagnetta. Molte volte rimangono a dormire. Due volte alla settimana Flaminia ha nuoto sincronizzato e Livia il sabato ginnastica artistica. Il 14 maggio, di pomeriggio, Flaminia era impegnata a preparare insieme alla mamma tanti biscotti da portare a scuola il giorno dopo. E' consuetudine che i bambini festeggino anche a scuola il proprio compleanno. Livia stava a casa dell'amica Chiara. Il 15 maggio Flaminia, tutta eccitata, è andata a scuola con indosso un  bel vestitino e due vassoi pieni di biscotti di diverse forme. Un giorno da protagonista.
Io spesso dormo male e anche quella notte ho dormito quasi niente. Ogni mezz'ora sentivo battere l'orologio della chiesa. La mia testa era piena di tanti pensieri e in particolare rivedevo l'ultima puntata del programma televisivo "Boer zoekt vrouw" (Contadino cerca moglie). Quelle mucche nelle fattorie da latte vengono trattate come se fossero macchine. Mucche che vengono ingravidate senza sosta e i vitelli appena nati vengono separati dalla mamma perché il latte non è per loro. La disperazione della mamma e del cucciolo. La mamma piange per mesi. Se il vitello è maschio e dunque non può essere sfruttato per il latte dopo qualche mese viene macellato: carne di vitello. A giovani donne che hanno risposto all'invito del contadino viene mostrato come mungere le mucche meccanicamente. Una cosa per loro del tutto nuova. Ci provavano e certe ragazze riuscivano senza problemi a mettere l'apposito apparecchio intorno ai capezzoli. Le stalle di grandi dimensioni erano pulite. Le mucche in fila con ognuna uno spazio appena sufficiente per stare in piedi e con davanti a loro dei mangiatoi, spesso anche automatici. Insomma macchine. Nelle fattorie biologiche non viene adoperato l'antibiotico ma per il resto sono identiche alle altre.  Le mucche sono mammiferi, gradiscono il calore umano, le carezze, parole affettuose.
Mi ricordo che da bambina, nel 1944, sono stata con mamma, papà e fratellini a vivere un'esperienza di fattoria  in Germania. Si  mungeva a mano e si parlava con le mucche chiamandole per nome.
Mio padre, che era del 1907, a 19 anni è stato un anno in America a lavorare in una fattoria. Quando è tornato in Frisia ha raccontato le sue esperienze. Le stalle molto spaziose erano pulitissime e ci veniva trasmessa musica affinché le mucche fossero tranquille in modochè il latte fuoriuscisse facilmente. La mungitura era meccanica, fatta attraverso macchine. Nessuno voleva credere al racconto di mio padre: erano fandonie, cose inventate di sana pianta, cose mai sentite prima. Ma se vedessero adesso!
Tutti in famiglia siamo vegetariani. Non vegani. Mangiamo formaggio fatto con caglio di origine vegetale o microbico. Il caglio non vegetale viene estratto dallo stomaco di vitelli, agnelli e porcellini. Il latte lo usiamo raramente. C'è il latte di soja, di riso, di avena. E' importante leggere su internet The Milk Letter. Spiega come agli umani faccia male consumare latte e derivati. In famiglia ci stiamo indirizzando sempre di più verso una dieta vegana.
 
 
 
 
 
 
 
 

mercoledì 19 dicembre 2018

Olanda,11 maggio 2018 Cena









L'11 maggio faceva fresco ma c'era il sole. Con Sigrid ho fatto le spese poi lei aveva mille cose da fare e io ho bussato alla porta di Laura per chiederle se le figlie volevano venire a giocare  con Livia e Flaminia. Ha aperto il loro papà. Ci siamo presentati, lui spagnolo, alto, snello e molto simpatico, come sua moglie e le sue figlie. Alla mia richiesta Aurea e Martina hanno subito esclamato "Sì!" Il papà ha suggerito di andare prima a Wilsonsplein a pattinare sull'apposito campetto con Livia e Flaminia. Si sono avviati tutti contenti. Io intanto sono stata occupata con i preparativi del pranzo. E' venuta anche Sigrid  e quando sono tornate le bambine ci siamo sedute a tavola. Poi le quattro fanciulle hanno giocato nella casa di Jan a Popelingstraat. Sigrid è andata su a stirare e io seduta al sole a leggere in giardino sentivo le risate delle bimbe. Alle 17.00 è venuta Laura ed è rimasta a parlare. Dovevano decidere quale scuola scegliere per le figlie e si informava sulla scuola steineriana. Al momento frequentavano una scuola speciale per imparare l'olandese. La casa dove abitano adesso è molto piccola, provvisoria, e si sarebbero fra non molto trasferiti in una casa spaziosa in un altro quartiere. Peccato.
Silvia e Ivan ci avevano invitato a cena quella sera e alle 18.00 ci siamo incamminati verso la loro casa che si trova dall'altra parte del fiume Spaarne. Abitano in un posto molto originale. Un complesso monumentale costruito intorno ad uno spazioso cortile. Mentre Silvia con l'aiuto di Sigrid allestiva un lungo tavolo in cortile Ivan mi ha fatto da guida mostrandomi l'edificio "Sint Jacobs Godshuis" e raccontandomi la sua storia.
Dalla sua fondazione avvenuta nel 1437 la Godshuis, nei secoli, si è impegnata per i pellegrini e i poveri, e per l'alloggio, la cura e l'assistenza agli anziani, agli orfani e ai bambini abbandonati. Sono stati quindi costruiti alloggi più confortevoli e  dal 1995 la casa è diventata una comunità residenziale dove abitano circa 17 famiglie in graziosi appartamenti. Il nome del complesso è cambiato in Rosenstock Huessyhuis. Gli abitanti hanno diversi spazi in comune. Ogni tanto si riuniscono in una delle sale per intrattenersi o per consumare un pasto comune cucinato in una delle due cucine disponibili. Siamo passati davanti ad una sala dove degli adulti erano impegnati in un corso di ballo. Nello stabile ci sono inoltre una biblioteca e una cappella. Ci sono concerti e corsi di diversi generi. E alcune sale vengono date in affitto per congressi.
E una cosa molto particolare: la Jacobs Godshuis è il punto di partenza per Santiago di Compostela, un percorso a piedi o in bicicletta di 2500 km. Qui i pellegrini possono ottenere informazioni e se vogliono partire il passaporto e i francobolli necessari. Una conchiglia, simbolo del Camino di Santiago,  mostra la strada. I pellegrini attaccano la conchiglia allo zaino, intorno al collo o alla borsa della bicicletta in segno di riconoscimento. Davanti all'ingresso sulla pavimentazione è stata applicata una linea che indica la partenza. Quante cose nuove ho appreso quella sera! (Jacob = Iago = Giacomo =Jacopo)


La cena era squisita: pappardelle con patate e tante altre pietanze. Silvia è un'ottima cuoca! Faceva freddino e mi sono avvolta in una grande sciarpa calda datami da Silvia. Livia, Flaminia e Dara si divertivano sui giochi nel cortile. Il fratello di Dara, David, di ormai quattordici anni, stava per i fatti suoi. Siamo stati benissimo, in buona compagnia.







 

martedì 18 dicembre 2018

10 maggio 2018, compleanno di Flaminia



Il 10 maggio era il compleanno di Flaminia: 10 anni! Con la prima colazione ha avuto i nostri regali, tutti di suo gusto. Io fra altro le avevo fatto a maglia un gilet rosso e l'ha indossato subito sopra un vestitino a righe rosso e nero. Più tardi c'era una piccola torta. Abbiamo cantato per la festeggiata che era molto emozionata. Ha aperto le cartoline, una era di Jan e Jennifer, quella mia e di David rappresentava una mia composizione di foglie: una mia passione di diversi anni fa.



 
In mattinata, in macchina, siamo andati ad Amsterdam a visitare il Tropenmuseum (Museo dei Tropici). Un edificio bellissimo. Il museo è dedicato alla cultura, all'arte e all'economia delle ex colonie olandesi e di altri paesi dell'aerea tropicale e subtropicale. Un posto dove conoscere e apprezzare le diverse culture del mondo. Come in molti  musei d'Olanda anche qui c'è un programma per bambini, si chiama Tropen Museum Junior (data di nascita 1975). In questo periodo c'era per i bimbi una gita virtuale in Marocco, un'immersione totale e interattiva per bambini dai 6  ai  13 anni che Kevin in anticipo aveva prenotato per le sue figlie. Livia e Flaminia ci hanno salutato e con un gruppetto di ragazzini e qualche guida si sono allontanate per prendere un aereo destinazione Marocco. Un posto dove guardare, toccare, sperimentare e partecipare. Un mondo per loro  nuovo. Un escursione di circa un'ora. Noi frattanto abbiamo visitato i tre piani. C'era incredibilmente molto da vedere e da ascoltare. Interessantissimo tutto. E quanti colori in mille sfumature. Ci si rende conto di come i paesi occidentali abbiano trovato spunti dall'arte e dalla  moda asiatiche e africane. E anche vice versa. Passata l'ora tutti i parenti e i piccoli viaggiatori sono stati fatti salire su un aereo dove, su di uno schermo, venivano mostrati i bambini durante la loro permanenza in Marocco. Ogni bambino è stato fotografato in pose tipiche. Poi con le bambine abbiamo fatto uno spuntino nello spazioso bar-ristorante. Era tornato il freddo, perciò non si poteva mangiare all'aperto sul  grande terrazzo che fa parte del ristorante. Più tardi le bambine ci hanno mostrato gli incantevoli spazi dedicati al Marocco. Il museo chiudeva alle 17.00. Ci si sarei rimasta ancora, mi è piaciuto molto.




Flaminia, la festeggiata, poteva scegliere dove cenare. Si è ricordata che tempo addietro avevano mangiato in un posto situato nel quartiere bohémien e multietnico De Pijp ed ha espresso il desiderio di tornarci e perciò siamo saliti in macchina direzione De Pijp.  Abbiamo attraversato a piedi la Albert Cuypstraat dove si tiene il più grande mercato di strada di Amsterdam. Le bancarelle erano ormai chiuse e si facevano le pulizie. Guardando in alto ho visto su un davanzale due grandissimi uccelli. Pensavo fossero uccelli ornamentali ma camminando ho visto questi enormi uccelli, Aironi, che cercavano avanzi  commestibili fra i rifiuti accumulati. Sono rimasta di stucco.




Il ristorante Bazar si trova in un edificio maestoso che una volta era una chiesa. Siamo rimasti in tema: entrando ci si sente in Marocco, un ambiente imponente  medio-orientale diviso su due piani. World Music, murales, clientela internazionale. Il menu in molte lingue, anche in italiano. Abbiamo ordinato piatti vegetariani. Porzioni più che abbondanti su bei piatti.
E' stata una giornata particolare.







 

sabato 15 dicembre 2018

In Olanda, 7 e 8 maggio 2018



 
Il 7 maggio ancora bel tempo: ci ha permesso di goderci il bel giardino. Ogni anno ci emozioniamo quando in primavera da un giorno all'altro vediamo l'albero di glicine giallo (Gouden Regen = Pioggia Gialla) in fiore. Lo si vede anche dal cortiletto della casa di Jan a Popelingstraat, con dietro il campanile della Chiesa Nuova (Nieuwe Kerk). E all'improvviso è sbocciata  anche una rosa, e un momento dopo un'altra e un'altra ancora. E' una fortuna avere un giardino piuttosto grande nel centro della città. Ma chi se lo gode di più è la gattina Gina. Chiede in continuazione che qualcuno/a le apra la portafinestra. A volte è invisibile, si sdraia in mezzo ai cespugli. Ma è una grande fifona, quando l'orologio della chiesa batte la mezz'ora corre verso casa e vuole entrarci subitissimo. Ogni tanto un gattone del vicinato entra in giardino da oltre l'alta staccionata sul fondo. Gina non si fida di lui e scappa via. Forse è per quel micione che non si arrampica più su quella staccionata e sugli alberi. Gli altri mondi possono attendere ancora un pò, fin quando, crescendo fisicamente, le aumenterà anche il coraggio.
 
Gina a Pasqua
 
Ho telefonato a tante (zia) Stien, sorella di mio padre. Ha 92 anni (è del 1925) Sta in una casa di riposo in Friesland e ci si trova molto bene. Abbiamo parlato di tante cose, è lucida. Lei è l'ultima di 10 fratelli e sorelle. Le è piaciuto molto che l'ho chiamata. Due giorni fa avevo chiamato anche la mia amica Anneke che abita a Zoetermeer. Abbiamo rievocato tanti ricordi di quando lavoravamo nella banca olandese di Buenos Aires negli anni '50 e di quando ci siamo reincontrate in Olanda. Quanti bei momenti trascorsi insieme. Spero di rivederla ancora. E' l'unica persona rimasta che mi ha conosciuto nei miei anni giovani. Lei per motivi di salute non può più viaggiare.
Sigrid e Kevin avevano un biglietto omaggio per il teatro Stadsschouwburg molto vicino a casa e ci sono andati dopo cena. Con le bambine ho visto un programma settimanale televisivo interessante intitolato Ik vertrek (Me ne vado). In questo programma vengono seguiti gli olandesi che tentano la fortuna all'estero. Dove vanno e perché? Cosa si lasciano alle spalle? Vengono mostrati i preparativi, l'addio emozionante ad amici e parenti e i primi passi nella nuova patria. Il coraggio di intraprendere una nuova vita con spesso diversi ostacoli da superare. Mi fa pensare a come noi nell'anno 1950 siamo emigrati in Argentina  per poi traslocare nel 1955 in Canada. Affrontando nuovamente un'altra  lingua, un'altra cultura, mentalità, clima, usanze. E cercare un lavoro nel più breve tempo possibile Tempi non facili, anzi spesso molto difficili. Più allora in quegli anni che non adesso. Come erano coraggiosi i miei genitori. Finito il programma le  bambine sono salite di sopra a dormire. Mi piace molto stare con le nipotine, sono tesori.
In  Korte Annastraat da poco abita una famigliola composta da madre italiana, papà spagnolo e le loro due bambine. Sigrid ha conosciuto la mamma, Laura, per caso facendo le spese. Sono venuti in Olanda per il lavoro del marito. Nel pomeriggio dell'8 maggio le sorelline Aurea, 11 anni e Martina, 9,  sono venute a giocare. Andavano molto d'accordo con Livia e Flaminia. Il giorno dopo l'appuntamento era a casa loro e insieme alla mamma hanno preparato tanti bei biscotti.



Cortiletto di Jan
 
 


lunedì 10 dicembre 2018

Olanda, 30 aprile - 4 maggio 2018

 
Il 30 aprile dopo aver fatto colazione mi sono impegnata con i disegni. Alle 9.15 è venuta Sigrid che mi portava Flaminia. Sigrid andava in piscina, a casa loro c'erano Livia e Emma, la signora che una volta a settimana fa le pulizie, ma Flaminia aveva voglia di stare con me. Aveva portato qualche gioco e un libro. Per me, Busha e Bibi ha letto una storia in olandese ad alta voce, ed io, per lei e i suoi orsacchiotti ho letto alcune pagine da un libro italiano. Il tempo è volato e già è tornata Sigrid.
Sigrid ha portato Flaminia dall'amichetta Anna e Livia era invitata dall'amica Chiara della sua classe. Anche Chiara ha una mamma italiana e un papà olandese.
Non smetteva di piovere. Sigrid ed io abbiamo pranzato sole solette (Gina sempre presente) e verso le 16.00 siamo uscite a fare la spesa e all'ufficio postale ho imbucato una busta piena di bustine del tè a una signora in Belgio che le colleziona. Io con queste bustine ho creato diversi collages e me ne erano rimaste in eccedenza. Questa signora l'ho trovata su internet. Quando sono tornata in Italia ho trovato i suoi ringraziamenti sul mio Yahoo.
Ha chiamato Arya, la mamma di Anna: se Flaminia poteva rimanere per la notte. Arya con Anna e Flaminia sono venute un attimo a prendere il pigiama di Flaminia e anche Busha e Bibi. Flaminia senza questi due peluches  non si sente al completo. Anche quando siamo a tavola  B&B sono sedute vicino a lei su una sediolina. Livia e Flaminia affettuose, che tesori. Leggo nel  mio diario: "Ik verwonder me altijd dat ik deze prachtige kleindochters heb.": "Mi meraviglio sempre di avere queste nipotine stupende."
 
 
 
 
 
Il 1° maggio ero a Korte Annastraat già alle 9.15 per stare con Livia perché Sigrid andava a lezione di cucito. Ero indaffarata a rammendare un mucchietto di indumenti quando è venuta  Rosa, amica e compagna di scuola di Livia. Quando le due amiche sono uscite per una camminata nel nostro quartiere, che è in pieno centro, ho portato via un mucchio di carta, vetri e plastica e ho comprato panini freschi da Albert Heyn, il supermercato a due passi. C'era un vento freddo. Quasi a mezzogiorno è tornata Flaminia accompagnata da Arya e Anna. Arya aveva fatto un cheesecake e per noi ne aveva portato metà. Anna è rimasta. Ho preparato un bel tavolo con diversi tipi di pane e companatico e c'era anche un avanzo molto saporito della sera precedente. Che piacere vedere come le quattro bambine mangiavano tutto con appetito.
Il 4 maggio Sigrid  è andata a nuotare ed è venuta Dara a giocare con Flaminia, accompagnata dalla mamma. Il tempo era bello e le due amichette hanno trascorso un'ora sul Wilsonsplein dove ci sono i giochi. Frattanto io leggevo nel giardino e il sole era bello caldo. Gina ama stare fuori, si rotola nell'erba e salta verso le mosche.
Alle 16.00 è venuta la mamma di Dara, Silvia, italiana, a prendere un tè e a prelevare sua figlia.
Abbiamo preso un tè insieme e chiacchierato di tante cose interessanti. Alle 18.00 Silvia e Dara sono tornate a casa portando con loro Flaminia, tutte e tre in bicicletta. Da tanti anni Sigrid e Silvia sono amiche. Quando Sigrid era incinta di Livia ed io ero in visita ad Haarlem, un giorno, uscendo insieme dall'erboristeria davanti al negozio c'era una giovane signora che si rivolgeva in italiano al suo maschietto nel passeggino. Sigrid ha attaccato discorso. E' nata una amicizia che dura da quattordici anni. Il marito di Silvia, Ivan, è olandese. Anche i loro figli frequentano la scuola steineriana.
 

venerdì 7 dicembre 2018

In Olanda, 5 e 6 maggio - 2018

 
Il 5 maggio c'era un bel sole e in mattinata Kevin ha inaugurato la sua bicicletta da corsa: una gita di 54 chilometri lungo il mare e attraverso i campi di tulipani. Quel giorno era Bevrijdingsdag, Giorno della Liberazione, e un'enorme flusso di gente si avviava a piedi e in bicicletta al festival nel grande parco De Hout situato al sud di Haarlem non lontano dalla nostra strada. Nel pomeriggio Kevin e Livia ci sono andati per sentire musica live. Intanto Sigrid e Flaminia hanno cucito una gonnellina per Busha. Io ho preso il sole in giardino, con un libro, e sono uscita per andare da Action dove trovi di tutto e anche cose interessanti. Di sera Sigrid e Kevin sono andati al cinema. Per dessert con Flaminia ho preparato un budino al cacao con savoiardi. La ricetta l'ho appresa anni fa da mia madre in Canada ed è sempre un successo.
Il giorno dopo, una domenica, la temperatura è salita a 24°! Tempo di sandali e vestiti leggeri, che bellezza! Kevin ha biciclettato di nuovo ma per un tragitto più breve per via del male ai muscoli dopo aver esagerato il giorno prima. Da tanto tempo Sigrid non si vedeva con l'amica Jeanette e così hanno deciso di fare insieme, dopo pranzo, un lungo giro in bicicletta. Kevin ha proposto a me e alle figlie una gita in macchina. Attraversando la cittadina di Hillegom, lungo campi di fiori, ville bellissime e giardini stupendi ci siamo fermati nella municipalità di Vogelenzang (Canto degli Uccelli).


 
 

E là, parcheggiata la macchina, abbiamo fatto una lunga camminata nell'enorme parco naturale. In precedenza ci siamo stati altre volte, ma ogni volta sembra diverso. Camminando sui sentieri si scoprono visuali nuove attraversando boschi e dune. Una natura esuberante e verdissima. Ci si possono incontrare cervi e volpi. Gli alberi caduti non vengono rimossi, diventano col tempo un alloggio e una fonte di cibo per varie piante e animali. Mi meraviglio sempre degli enormi funghi cresciuti contro tronchi d'albero. Sembrano finti. Fanno impressione.
Per la gran varietà di uccelli in molti vengono a fare Birdwatching in questo parco. Il Martin Pescatore (IJsvogel) ha trovato qui un suo habitat ideale, nei numerosi laghetti ha dove pescare a volontà.




Era ancora presto quando siamo tornati a casa. Rosa, amica di Livia l'aspettava per andare al cinema insieme. Kevin ha preparato asparagi. E' tornata anche Sigrid. Le due amichette hanno cenato dopo di noi.


 

giovedì 6 dicembre 2018

In Olanda 28 e 29 aprile 2018

 
Durante ogni mio soggiorno olandese lavoro ai disegni delle nipotine: li metto in ordine cronologico per poi incollare i più belli negli albums, per ognuna delle bimbe di un colore diverso. Così questi lavori a noi cari non andranno perduti. Alcuni, scelti da Jan e da Sigrid, incorniciati hanno preso un posticino alle pareti.
 
 
 
Sigrid mi fa sempre trovare un bel mazzo di fiori in un vaso oppure un unico fiore stupendo. Kevin mi ha comprato una radiolina e mentre lavoro ascolto musica e notizie.
 
 

 
Le bambine avevano una settimana di vacanza. Alla scuola elementare raramente assegnano compiti, ma durante questa vacanza Flaminia doveva svolgere una ricerca su di un animale da lei scelto: la scimmia giapponese. Erano comprese anche le illustrazioni. Ha impiegato diversi giorni per realizzare un lavoro, molto bello. Ma non era mai soddisfatta della copertina; quando poi ha deciso di realizzare un dipinto siamo rimasti sorpresi per quanto fosse riuscito bene.
 
 
 
Domenica 29 aprile, come di consueto alle 16.00 ha chiamato Jan. Sigrid ed io abbiamo parlato con lui un po' di tutto. E poi Sigrid ha preparato un'insalata di patate, zucchine, pomodorini, fagioli bianchi, cipolla soffritta e basilico. Io ho preparato un budino alla vaniglia che ho versato in una ciotola coprendo savoiardi spezzati da Flaminia. Verso le 19.00 Sigrid e Kevin sono usciti per andare al cinema ed io con le bambine ci siamo gustate la buona cena. Mentre io poi lavavo i piatti le  ragazzine hanno finito di vedere un film per bambini. E dopo, assieme a me, una parte del programma americano Idol che non era granchè. Alle 21.30 le bambine sono salite, dopo un forte abbraccio, alle loro stanze da letto. Un po' più tardi sono tornati Sigrid e Kevin e alle 23.00  Sigrid mi ha accompagnata con l'ombrello a Popelingstraat. Là, alzato un pò il termosifone, al calduccio ho scritto il mio diario ascoltando  musica. Sentivo il forte ticchettio della pioggia sul tetto. Stavo bene nella casetta di Jan.
 
 
 

mercoledì 5 dicembre 2018

In Olanda 26 e 27 aprile 2018 (Koningsdag)






 
Il 26 aprile Jan ci ha chiamato da New York. Il viaggio era andato bene nonostante che di fianco a lui fosse seduta una signora con un cagnolino e dall'altra parte un uomo molto, molto robusto che puzzava di sudore. A New York ha trovato il sole.
Quel giorno Sigrid è andata presto in piscina: si rilassa facendo tante vasche, per lei è come meditare. Io frattanto, approfittando del sole e per stare in movimento, con una scopa ho raggruppato la grande quantità di foglie portata dal vento in giardino e davanti casa. Gina mi ha fatto compagnia. Nel pomeriggio Sigrid aveva un colloquio con gli insegnanti di Livia. Questi colloqui vanno a rotazione. Nel tardo pomeriggio Sigrid e Kevin sono stati indaffarati a mettere insieme vestiti diventati ormai troppo piccoli e da vendere il giorno dopo al Vrijmarkt (Mercato Libero). Sigrid e Livia hanno fatto anche dei cupcakes per questo scopo.



 
E il giorno dopo, il 27 aprile, già alle 6 Sigrid,  Kevin e le bambine hanno scelto un bel posticino al Wilsonsplein per esporre in terra, poggiati su una coperta, tanti di quei vestiti e oggetti. I vestiti più belli erano attaccati ad uno stendino, anche alcuni bellissimi di Sigrid, come nuovi, ma non più di suo gusto. E una bicicletta delle bambine diventata ormai troppo piccola. Vicino a loro si erano sistemati gli amici Silvia e Ivan con la figlia Dara, compagnetta di scuola di Flaminia. Meno male che c'era il sole. In Olanda il 27 aprile, compleanno del re, a tutti gli abitanti è permesso esporre e vendere la propria mercanzia usata. Per tutta la città ci sono strade e piazze piene di  vivacità:  bancarelle, musica live, giochi per bambini, Luna Parks. Tutto in allegria. Le bambine erano da giorni molto eccitate per via di questa avventura. Se la sono cavata molto bene a mostrare e vendere la loro merce. Non si stancavano mai. Flaminia andava anche in giro con cupcakes sopra un vassoio. A turno sono andate col papà o la mamma a vedere quello che offrivano le altre strade. Ed io andavo con loro o da sola. Il Koningsdag (giorno del re) è un evento unico, divertente e emozionante. Si incontrano anche tanti amici e conoscenti. Viene gente dall'estero per festeggiare il Koningsdag. Anche perché si trovano occasioni uniche a prezzi bassissimi. Io ho comprato delle cose piccole e diversi libri per le nipotine, qualcuno anche per me da portare via, per non dimenticare l'olandese.
A fine giornata le bambine erano contente: gli affari erano andati bene, anche la bicicletta (in buone condizioni) è stata venduta: 20 Euro. Quello che è rimasto lo hanno messo da parte per il prossimo anno.
La  sera eravamo tutti stanchi per essere stati tante ore in movimento.
Per cena pizza bell'e pronta. 

 
 

 
 

venerdì 30 novembre 2018

Jan, aprile 2018


Qualche giorno fa ho finito di attaccare un mucchietto di foto di quest'anno sul frigo dopo aver tolto quelle dell'anno scorso. In questo  modo ho sempre sotto gli occhi foto recenti dei figli e delle nipotine. Le nipotine crescono che è una bellezza e ogni anno si vede la differenza dall'anno precedente.
Adesso sto scrivendo questo post sulla permanenza mia e di Jan in Olanda, in aprile/maggio.
Come al solito Jan è andato alla fiera del vino Vinitaly a Verona, ma ha deciso di recarsi prima in Olanda per stare tre giorni con Sigrid, Kevin, Livia e Flaminia: 11, 12 e 13 aprile. Jan è arrivato a Haarlem alle 9.30 di mattina e mi diceva Sigrid al telefono che aveva un buon aspetto nonostante una notte insonne. Con Sigrid è andato a fare le spese. Dopo pranzo e un paio di ore di riposo sono andati lui e Sigrid in bicicletta a prendere Flaminia a scuola. All'inizio, appena visto lo zio, Flaminia era un po' timida, ma è durato poco e per lei e Livia è stata una festa avere ospite lo zio italo/americano.






 Jan dormiva a Popelingstraat ma il resto del giorno lo passava con gli altri. Hanno continuato ad  incorniciare e poi attaccare quadri e foto al muro di casa a Popelingstraat, nel bagnetto a pianterreno e sopra il letto matrimoniale al primo piano. Il bagno è diventato così carino che è un peccato che sia un posto poco frequentato. Bisognerebbe mostrarlo appositamente ai visitatori tanto è originale. Il quadro sopra il letto è composto da diversi lavoretti di Flaminia incorniciati insieme.
Livia quei giorni ha partecipato a una gara di ginnastica artistica e ha vinto il terzo premio.
Sigrid al telefono mi ha tenuta aggiornata sulla loro vita insieme e mi ha mandato diverse foto via mail.



Il 14 aprile Jan è volato in Italia - Vinitaly si svolgeva dal 15 al 18 aprile - dopodiché è andato in Piemonte per incontrarsi con amici produttori di vino.
Il 15 aprile abbiamo ricevuto una telefonata da Avellino: quella notte mia cognata Norma è deceduta. Da 7-8 anni soffriva di Alzheimer e di una forte osteoporosi. Norma, sorella di Pino, la più piccola di sei figli, è stata l'ultima ad andarsene.
Il 21 aprile Jan è venuto a Roma, abbronzato dal sole preso nei vigneti del Piemonte. Il 22 siamo andati, Jan ed io, a Portese Portese col tram 3. A Verona Jan aveva perso il suo zaino e se ne è comprato uno nuovo. I giorni che Jan è stato a Roma, David ed io abbiamo camminato parecchio con lui e, cenando insieme, tanti eventi sono stati rievocati dei tempi in cui eravamo ancora tutti insieme. Bellissimi momenti.
Per il 24 aprile avevo il biglietto aereo per l'Olanda e Jan ha deciso di viaggiare con me. Alle 14.30 David ci ha accompagnato fino allo shuttle davanti allo stazione Termini. Alle 16.30 eravamo in aria con la KLM.
A Schiphol ci aspettava Kevin ed alle 21.00 eravamo a casa. Le bambine, carinissime, ancora alzate per salutarci. Ho accarezzato la gattina Gina sempre bella ma scontrosa, come al solito. Ci aspettava un buon minestrone. Per la notte Jan ed io ci siamo trasferiti nella Popelingstraat, la casa di Jan. Ho ammirato i nuovi arrangiamenti di quadri e fotografie alle pareti.





 
Alle 8.00 del 25 aprile sono passati davanti alla nostra finestra Kevin e Flaminia. Kevin portava Flaminia a scuola, per proseguire poi per il suo ufficio a L'Aia. (Den Haag) Livia ormai va e viene da sola in bicicletta o, quando è brutto tempo, con l'autobus. Finita la scuola Sigrid va a prendere Flaminia e insieme tornano a casa in bicicletta. Le bimbe stanno diventando grandi. Livia 13 anni, Flaminia 10. Abbiamo fatto le spese insieme, Jan ha comprato anche panini farciti da mangiare sull'aereo e inoltre un gevulde koek.  Per pranzo ho preparato una macedonia per i figli. Poi Jan e Sigrid sono andati a prendere Flaminia da scuola, in bicicletta. Flaminia ha pranzato e alle 15.00 lei e la mamma hanno accompagnato Jan fino al bus per Schiphol. E Jan è tornato a New York. Quanti giorni belli abbiamo passato insieme. Ho dei figli unici! (kinderen en kleinkinderen  - children and grandchildren).






 

lunedì 26 novembre 2018

Pedagogia Nera

 
Katharina Rutschky 1941-2010 sociologa, scienziata dell'educazione e libera pubblicista a Berlino ha coniato il termine Schwarze Pedagogik ( Pedagogia Nera). Nel 1977 ha pubblicato un libro con questo titolo, denominando una patogenesi che da sempre affligge la nostra società: la violenza sui bambini. Questa studiosa ha identificato e denominato per la prima volta nella storia della pedagogia questo problema spesso ignorato e sottovalutato. Il libro parla di metodi educativi usati nei confronti dei bambini dalla fine del 1600 fino ai primi anni del secolo scorso.






 
La pedagogia nera sostiene un modello educativo in cui la violenza e le punizioni sono legittime.
Colui che da adulto esercita violenza è stato a sua volta vittima di violenza durante l'infanzia. Da bambino è stato istruito alla violenza e il contagio viene trasmesso di generazione in generazione.
Pedagogia Nera: abusi perpetrati in famiglia, nella società, nelle scuole, nelle chiese, abusi fisici, psicologici, abusi in molti casi sessuali commessi a danno dei bambini (dalla seconda guerra mondiale fino ai giorni nostri decine di migliaia di casi di stupri effettutati da ecclesiastici).
Ciò che distrugge la psiche di una persona è la proibizione di parlare dell'abuso subito.
Alice Miller (1923-2010), psicologa e psicoanalista polacca/svizzera, uno dei principali studiosi della Pedagogia Nera era ovviamente contraria ad essa e ha scritto diversi libri di successo approfondendo questo argomento: "La fiducia tradita", "La persecuzione del bambino", "Il dramma del bambino dotato", "Il bambino inascoltato"
 
Il 70% delle prostitute e l'80% dei tossicodipendenti nella loro infanzia hanno subito gravi molestie sessuali e l'85% di tutti i crimini perpetrati contro i bambini sono di natura sessuale.
 
Dice la bibbia (Siracide 30,1) "Chi ama suo figlio gli fa spesso sentire la sferza, perché alla fine possa rallegrarsi di lui".
Il filosofo Seneca affermava che il bambino andasse costretto con la severità, in modo da allontanarne i cattivi impulsi.
Paolo Perticari, Professore Associato di Pedagogia Generale: "Mi sono fatto l'idea che la Pedagogia Nera sia ancora ben presente, ma che abbia assunto solo nuove forme."






 

sabato 24 novembre 2018

Jan a Roma, 7 - 13 novembre 2018 (2)

 
Domenica mattina, 11 novembre, Jan ed io abbiamo visitato la bella chiesa di Santa Prassede, una delle tante chiese sorte nell'antichità attorno alla basilica di Santa Maria Maggiore. Era in atto la celebrazione della messa alla quale assistevano sedute sulle panche tante persone, per lo più anziane. Con molta discrezione abbiamo girato tutt'intorno ammirando i bei mosaici per i quali questa chiesa è rinomata. Quiete e pace, e fuori dalla porta il rumore della città. Poi David e Jan si sono incontrati con l'amico Andrea Occhipinti, un giovane produttore di vino; insieme si sono avviati verso Olevano Romano per un pranzo con degustazione di vini della zona. Verso le 20.00 sono tornati. Come di consueto mi ha telefonato Sigrid dall'Olanda. Mi ha raccontato che come ogni anno Flaminia e l'amichetta Merthe, per festeggiare l'evento di San Martino, sono andate a bussare alle porte in compagnia dei loro due papà. Con in mano una lanterna fatta da loro hanno cantato ricevendo poi in cambio dei dolciumi. Livia è rimasta a casa con la mamma e, a loro volta, hanno aperto la porta ai bambini che si presentavano per cantare. Era pronto un cesto pieno di caramelle varie. Questa festa viene anche chiamata Lichtjesfeest (festa delle luci) e nei Paesi Bassi è esente da qualsiasi impronta religiosa o politica.

Flaminia con Laura e Merthe
 
Qui a Roma il pomeriggio del 12 novembre Jan è andato a trovare la mamma di Fulvio. Nei miei posts dedicati all'anno 1977 ho accennato alla grande amicizia tra Jan e Fulvio. Erano compagni di scuola elementare e anche fuori scuola si frequentavano assiduamente. Fulvio è morto molto giovane, appena ventenne, di leucemia. Un'enorme perdita. Jan, se possibile, è sempre andato a trovare i genitori e il fratello di Fulvio, Fabio, che è sposato e ha un figlio grande. Due anni fa il loro papà è morto. La mamma era felicissima quando Jan ha inaspettatamente bussato alla porta. Gli ha detto che la sua visita era un grandissimo regalo. Ha voluto sapere di me e David. E il giorno dopo è diventata amica nostra su Facebook. 
La sera abbiamo cenato - c'era anche Rachele - con un piatto che non avevo mai preparato prima ma che avevo già assaggiato e gustato da Sigrid: couscous con verdure, pomodorini e feta. E' stato un successo. Inoltre c'erano patate con cavolo e cipolla in padella, insalata e poi fagioli preparati da Jan, squisiti. Rachele aveva portato delle buone pastarelle.
La mattina del 13 novembre, un martedì, Jan ha preso un treno per Milano dove ha affittato una macchina. In due ore era in Piemonte a incontrarsi con amici produttori. Alle 18.00 ci ha chiamato. Ha parlato a lungo con David il quale mi ha poi detto che gli manca il fratello, le lunghe passeggiate.
Il 16 novembre Jan ha telefonato dall'aeroporto di Milano. Ci sarebbero state due ore di ritardo perché a New York era caduta una coltre di neve.
La domenica seguente mi ha chiamato come al solito alle 16.00. I viaggio era andato liscio. Quando l'aereo era atterrato già non c'era più neve e non faceva molto freddo: 8°. Era strano non arrivare a casa ad Harlem ma nel Bronx. Il 13 ottobre lui e Jennifer hanno traslocato. La nuova casa è diventata
molto bella dopo mesi e mesi di restauri. Quando Jan l'ha comprata (con un mutuo) era un rudere, come fosse stata colpita da una bomba. E' stata rimessa completamente a nuovo, tetto e pavimento compresi. Piano piano la stanno arredando. Se tutto va bene spero che il prossimo anno la vedrò ed esplorerò il nuovo quartiere. Diceva Jan che nel pomeriggio avevano intenzione di andare in un locale del Bronx ad ascoltare musica messicana e di sera cenavano da Franco nel suo ristorante. Con Franco si era visto  anche in Piemonte. Mentre parlava con me ha fatto cenno a un gatto nel giardino di avvicinarsi, il bellissimo micio lo guardava negli occhi ma era ancora troppo sospettoso.
Il 24 ottobre Jan mi ha mandato qualche foto con la didascalia: Piccoli passi verso una casa accogliente.
 
 




 
 
 
 
 






 
 

Prof David D'Amore

Qualche giorno fa David mi ha detto, prima di andare al Liceo Artistico dove insegna, che sarebbe tornato a casa più tardi perché era il giorno dei colloqui con i genitori. Di sera gli ho chiesto: "Come è andata a scuola stamattina? Son venuti i genitori?" "Sì, alla fine delle lezioni sono sceso al pianoterra e ho visto cinque mamme che parlavano fra di loro aspettando me. Poi una per volta le ho portate in aula magna, unico posto al momento disponibile." "Sono stati colloqui simpatici?" "Sì, tutte mi hanno detto: "Prof, lei è un mito, i ragazzi, sia a scuola che a casa parlano di lei." Una mamma ha riferito che quando la figlia prima di andare a scuola da un'occhiata all'orario della giornata e vede che c'è il professor D'Amore fa un salto di gioia.
Ieri ho chiesto a David quale fosse l'ultimo argomento che ha trattato in classe. Mi ha detto: "Illustrare la filastrocca di Pierino Porcospino". E mi ha mostrato come l'ha declamata davanti agli alunni: con molto pathos, ampi gesti e voce imponente. E' stato ripreso dai telefonini. Mi ha detto David che è l'unica cosa che ricorda a memoria da quando era piccolo.
Pierino Porcospino fa parte di un libro composto da dieci filastrocche che il medico psichiatra Heinrich Hoffmann ha scritto e illustrato nel 1844 per il figlioletto Carl. L'anno seguente è uscito come libro illustrato. In Italia uscì per la prima volta nel 1882. Con questo libro il medico avvertiva i bambini di comportarsi bene, educatamente, altrimenti ci sarebbe stata una punizione.
Anni fa ho letto questo volume nella lingua originale, Der Struwwelpeter. La filastrocca di Pierino è divertente, simpatica, ma le altre le ho trovate crudeli, sadiche. Ero incredula: Pedagogia Nera.


 

lunedì 19 novembre 2018

ottobre 2018, Sigrid a Roma

Dal 5 al 13 ottobre Sigrid è stata con noi a Roma.
Era un venerdì sera quando Sigrid è arrivata, bella come sempre. Kevin quel fine settimana lo passava con le bambine in Germania dai suoi genitori per festeggiare il compleanno del suo papà.
I primi giorni a Roma Sigrid ha avuto la pioggia ma appena il tempo lo ha permesso è andata a passeggiare nei dintorni di Piazza di Spagna. Quando è stata sorpresa da un diluvio ci ha telefonato e David le è andato incontro con l'ombrello. La domenica ha fatto una breve consueta visita a Porta Portese. Con David ha camminato per ore nel rione Monti, a Trastevere e intorno a Piazza Navona e Campo dei Fiori. E ancora non stanchi hanno deciso di tornare a casa a piedi. E' bello che i miei tre figli abbiano una grande intesa.

Sigrid e David a Piazza di Pietra

Il 10 ottobre Sigrid ha pranzato fuori con l'amica Silvia e un pomeriggio io, lei e l'amica Flavia l'abbiamo passato al Mercatino di Porta Maggiore dove sono esposte molto cose carine. Attaccato ad un muro c'era incorniciato un collage-tecnica mista che mi piaceva. A casa poi ho cercato l'autore su internet perché avrei voluto conoscerlo/la per imparare da lui (o lei) qualche nuova tecnica da aggiungere ai miei collages. Fino ad ora non ci sono riuscita.
Il sole era ancora caldo e sul nostro balconcino e sulla terrazza condominiale si stava bene. Come ho già scritto in un post precedente Sigrid ogni giorno trascorreva un po' di tempo con il gattino trovatello su in terrazza, e quando lei è partita ho coccolato io il micio a cui Sigrid ha dato il nome Lucio. Lucio è stato adottato dalla mia amica Anna e da lei ha trovato il calore di cui aveva bisogno. Anna, attraverso Facebook mi ha mandato qualche foto del micetto e si vede che sta benissimo. Ho mandato ad Anna un messaggio: "Che belle foto! Che tesoruccio felice! Grazie Anna." E lei mi ha risposto: "Grazie Aukje, sono felicissima che sia con me, è un Animaluccio dolcissimo." Con l'aiuto di David ho mandato le foto a Sigrid accompagnate dalle parole di Anna. E Sigrid più che felice (e anche io).


 

Desideravo scarpe in similpelle e su internet ne avevo viste diverse che mi piacevano molto. Sigrid esperta compratrice on line me ne ha ordinato due paia. Già in pochi giorni mi sono state consegnate. Due paia di scarpe comode e carine per 50 Euro. Le sere sul computer di David abbiamo visto due films molto buoni di Alice Rohrwacher. Ho viziato Sigrid con saporiti pranzi e cene. E lei diceva: "Che bello non pensare per una settimana a cucinare e lavare i piatti."
Ogni giorno Sigrid si sentiva con Kevin. Le notizie erano buone: Livia per un compito in classe d'inglese ha avuto "eccellente" e Flaminia ama la lezione settimanale di flauto traverso e a casa si esercita ogni giorno.
La mattina del 13 ottobre Sigrid è tornata in Olanda. Verso le 17.0 mi ha chiamato al telefono. Il viaggio era andato liscio e puntuale. All'aeroporto di Schiphol ha preso un bus per Haarlem. Questo bus passa vicino alla piscina dove Flaminia ogni sabato pomeriggio fa nuoto sincronizzato. Sigrid è scesa ed è arrivata giusto in tempo per assistere alla consegna dei diplomi. Come erano tutti contenti e sorpresi di vederla apparire. Flaminia e altre due bambine hanno superato l'esame. E così da subito Sigrid si è rituffata nella sua vita olandese. Quasi tutti i giorni ci sentiamo e in questo modo posso partecipare alla vita di questa amata famigliola.




 P.S  Il 21 settembre Sigrid ha compiuto 50 anni! Da Kevin e le bambine ha avuto in regalo un mazzo di fiori e hanno cenato fuori. Nel pomeriggio, a casa, ha festeggiato questo grande evento con sette amiche. Il carrotcake da lei preparato era una squisitezza.