venerdì 31 gennaio 2014

Natale 2013 ad Haarlem (4)

La mattina del 25 dicembre le bambine hanno trovato dei regalini sotto l'albero, c'erano libri, films, stickers e un ombrellino. In seguito Flaminia ha visto il suo film mille volte, tanto le piaceva. Il film di Livia l'ho visto anch'io perchè era un episodio tratto da uno dei libri della serie Dolfje Weerwolfje.
Quel giorno Kevin ha voluto preparare la cena. Le bambine hanno indossato un grembiule e sono rimaste a casa per aiutarlo. Così Sigrid ed io abbiamo camminato per le strade del centro di Haarlem, belle, eleganti e quel giorno tranquille. Un grande albero di Natale adornava il Grote Markt e il Nieuwe Kerksplein.
Per la preparazione della cena Kevin ha speso delle ore ed il risultato è stato super. Per prima cosa sono usciti dal forno dei caldi, croccanti panini ripieni, poi pasta con sugo di zucchine, melanzana e pomidoro. Come dolce c'era una torta di mele squisita. L'impasto dei panini, della pasta e della torta, erano tutti opera  di Kevin. Eravamo incredule della sua bravura! Flaminia andava intorno al tavolo dando un bacio a tutti e ad ogni bacio diceva: "Buon Natale. Ti voglio bene." Poi Kevin ha messo su della musica classica e noi seduti sul divano abbiamo assistito alla recita di Flaminia e alle acrobazie di Livia che è agilissima.
Il giorno dopo è venuta a pranzo un'amichetta, Luna, e poi Kevin ha accompagnato le tre bambine al cinema. Si è preso qualche giorno libero dal lavoro per dedicarsi alle figlie. Con Livia ha costruito un acquario usando fogli di carta. Livia ha disegnato dei bei pesci e un grosso polipo che ha incollato nell'acquario. Flaminia ha chiesto al papà di scrivere delle frasi, supervisionate da lei, su fogli di carta che poi ha illustrato facendone un libro. Il 27 loro tre sono andati al circo Herman Renz dall'altra parte del fiume Spaarne. Mentre cenavamo con una buonissima vellutata di broccoli preparata da Sigrid, le bambine hanno raccontato con entusiasmo quello che avevano visto imitando i clowns. Tornando a casa in macchina si sono meravigliati della luna e delle stelle sopra di loro, nel cielo. Kevin ha osservato che secondo molta gente sono state create da Dio ma che altra gente ha idee diverse a tal proposito. Flaminia ha replicato:  "Io non credo in Dio, io credo nella mia famiglia."
Un'altra mattina Kevin e Livia sono andati a pattinare sul ghiaccio. Livia se la cava benissimo. Flaminia nel frattempo ha fatto tantissimi giri in bicicletta sulla piazza vicino a casa. Sigrid ed io l'ammiravamo con mani gelate. Faceva 5° ma il vento era polare.
Il 31 sono venute a pranzo una compagna di scuola di Flaminia, Feiza, con la mamma e la sorellina più grande per andare, subito dopo aver mangiato, insieme a Kevin al cinema. Il film per bambini cominciava all'una. Già quando ero bambina era tradizione che la sera dell'ultimo dell'anno, con tutta la famiglia, si mangiassero le oliebollen appena fritte nell'olio bollente (tipo bombe, con o senza uva passa o mele, cosparse di zucchero) E anche adesso, dopo cena, le bimbe non vedevano l'ora che le oliebollen comprate su un carrozzone per strada arrivassero calde calde in tavola. E se le sono gustate. Sono andate a letto un pò più tardi del solito e mica si sono svegliate con i forti botti ed i fuochi d'artificio tutt'intorno alla casa. Noi abbiamo visto un programma televisivo molto divertente. Sigrid aveva le lacrime agli occhi per le grandi risate. A mezzanotte abbiamo brindato: che il nuovo anno sia felice e tutti in buona salute. Nella mia mente ricordavo tutti i cari lontani, ma comunque sempre vicini.


Flaminia a ginnastica artistica



giovedì 30 gennaio 2014

Natale 2013 ad Haarlem (3)

Le giornate delle vacanze di Natale si sono riempite di tanti eventi. Il primo giorno, dalla mattina alla sera, sono venuti i genitori di Kevin col treno, dalla Germania. Dopo pranzo, con Kevin e le bambine, si sono divertiti con un gioco da tavola e Livia, che a scuola ha imparato a fare la maglia ci ha fatto una dimostrazione. Tutti nella sua classe hanno fatto un cappellino di lana con colori a scelta. Un maschietto, ha raccontato Livia, era talmente veloce che ne ha realizzati due. La maestra gli ha detto che c'era ancora del tempo e perciò avrebbe gradito se ne avesse fatto uno anche per lei. Intanto Flaminia, che ogni sabato mattina segue un corso di ginnastica artistica, dava ai suoi peluches una lezione di salti e capriole varie. Faceva freddo e pioveva, non era il caso di uscire. Dopo l'ora del tè ho cominciato a preparare la cena perchè in Olanda si cena già alle sei, massimo le sette. Sigrid mi ha dato una mano. E tutti hanno apprezzato il gateau di patate, i broccoli, l'insalata mista e la crema di mele. Come dessert c'era un pane natalizio. Kevin poi ha portato Irma e Henk alla stazione.
Nel pomeriggio del giorno dopo mentre Sigrid è andata a teatro con Flaminia, Kevin, Livia ed io siamo andati in macchina in Frisia, a trovare una mia zia, l'ultima sorella rimasta di mio padre, nella casa di riposo dove si trova da poco. Tante Stien era molto contenta di vederci. L'ultima volta che l'ho vista, insieme a Sigrid e Kevin, erano circa nove anni fa, a casa sua, con il marito, oom (zio) Harm. E prima ancora è stato nel 1950, quando i miei genitori e noi tre figli siamo andati a salutare tutti i parenti in Frisia prima di emigrare per l'Argentina, cioè più di cinquant'anni fa. Questa volta ho rivisto mia cugina Antje, la figlia di tante Stien che nel '50 era una bambinuccia. C'era anche il suo simpatico marito Henk. Tante Stien ha solo 6 anni più di me e lei e il suo fratellino più piccolo Foeke (che non c'è più) dovevano essere presi in braccio per vedere me, neonata, in culla. I miei parenti in Frisia parlano il frisone. L'olandese lo parlano molto bene ma con un leggero accento. L'Olanda ha due lingue ufficiali: l'olandese e il frisone. Ci si può laureare in frisone come lingua straniera. Tante Stien si trova molto bene in questa casa per anziani dove ha un suo piccolo appartamento dal quale può entrare e uscire a proprio piacimento.
Il giorno seguente Kevin ha saputo che nel pomeriggio doveva andare a L'Aia per una commissione e mi ha offerto un passaggio fino a Zoetermeer, da Anneke, mia amica di vecchia data. Questa volta con noi è venuta Flaminia che in macchina ci ha divertito con le sue osservazioni carinissime. Kevin e Flaminia hanno continuato il loro viaggio e sarebbero anche andati a trovare il fratello di Kevin, Patrick, e la sua compagna Loes. Io sono salita al 12° piano di un palazzo orribile, ma l'appartamento di Anneke è molto accogliente. Era un bel rivedersi. Ultimamente ci vediamo una volta all'anno: quando Kevin, andando a L'Aia, mi da un passaggio. Preso un tè, guardando vecchie foto, chiaccherando di tempi recenti ma più ancora ricordando la nostra vita in Argentina, due ore sono volate e già bussava Kevin alla porta. Flaminia non era per niente timida ed era curiosa della casa. Anneke, coi suoi modi vivaci, le ha fatto vedere le stanze. Poi ci ha dato due bei grossi libri di favole che aveva acquistato per il nipotino Lars di 7 anni, ma lui di favole non ne vuole sapere, gli interessano i dinosauri e più ancora le macchine. Aspettando l'ascensore sul grande pianerottolo Flaminia si è seduta in una nicchia che l'incorniciava, e su richiesta di Anneke Kevin le ha scattato una foto.  Al ritorno, dall'interno della silenziosa macchina elettrica, si sentiva il rumore della  pioggia e della tempesta. Flaminia di Anneke ha detto: "Che signora simpatica." (Wat een aardige mevrouw).

venerdì 24 gennaio 2014

Natale 2013 a Haarlem (2)

Il 17 dicembre siamo andati tutti con Kevin in macchina alla scuola steineriana per vedere la recita natalizia di Livia e la sua classe (fa la terza). Abbiamo lasciato Flaminia nella sua classe dell'asilo e quando ho buttato uno sguardo attraverso il finestrino della porta ho visto che tutti i bambini avevano formato un cerchio e facevano degli esercizi. Flaminia ha alzato lo sguardo ed io le ho mandato un bacio con la mano. Mi guardava sorpresa e felice e rispondeva lanciandomi un bacio.
Poi, nella sala-teatro della scuola, con tutti i genitori ed altri parenti già seduti, entravano Livia, i suoi compagni e la maestra, salivano sul podio e cominciava la recita. Tutti avevano una piccola parte ed era uno spettacolo commovente. Con le loro piccole voci non sentivo bene le parole. Afferravo: Maria, Giuseppe, Lucifero, Adamo, Eva etc. Livia interpretava Narcis (Narciso).
Il giorno seguente siamo tornati alla scuola perchè stavolta c'era la recita di Flaminia e i suoi compagnetti. Parcheggiata la macchina le bambine fanno sempre una corsa per andare nelle loro classi. Amano la loro scuola come se fosse una seconda casa: l'atmosfera che vi regna è molto rilassata e familiare. Quando genitori e nonni sono entrati nell'aula, i bambini erano già seduti sulle loro piccole sedie. Flaminia sorrideva felice quando ci ha visto entrare e  mi ha fatto segno di sedere insieme ai suoi genitori vicino a lei. Per prima cosa i bambini e la maestra hanno intonato la canzone che apriva la giornata, dopodichè è cominciata la recita. Faceva tenerezza la serietà con cui quei piccoli interpretavano i loro ruoli. La maestra li guidava dolcemente. C'erano anche le pecorelle e l'asinello. Flaminia sapeva a memoria anche la parte degli altri bambini, ce ne siamo accorti a casa quando sotto la sua regia ha voluto che tutti noi insieme recitassimo questo spettacolo natalizio. Mettendo in bocca a ciascuno le frasi da dire, ci indicava anche come muoverci. Quando, dopo lo spettacolo siamo andati via, Flaminia ci ha dato un forte bacio. Mi sentivo fortunata di poter vivere questi eventi scolastici delle amate nipotine.
E cominciava la vacanza di Natale. Per l'ultimo giorno di scuola Sigrid ha preparato un vassoio pieno di  biscotti, e anche un pane natalizio (kerstbrood), che è un pane dolce riempito con pasta di mandorle. Le bambine l'hanno aiutato con impegno ad impastare e dare forma ai biscotti.



giovedì 16 gennaio 2014

Natale 2013 ad Haarlem (1)

Oggi è una settimana che sono tornata da Haarlem dove sono stata dal 1° dicembre al 5 gennaio. Come al solito il tempo è volato.
Quando sono arrivata Livia era appena guarita da un'influenza intestinale ed era ancora debole. Pian piano si è rimessa e il 5 dicembre è tornata a scuola. Ne aveva una gran voglia anche perchè quel giorno Sinterklaas (San Nicola) ed il suo aiutante nero visitavano la scuola portando ad ogni bambino un regalino: per Flaminia una scatolina di legno decorata per i suoi colori e per Livia un elegante astuccio con una penna. I bambini hanno cantato le classiche canzoni di questo evento (Sinterklaasliedjes). Quella stessa sera, dopo cena,  bussavano forte al campanello e sulla finestra. E c'era un gran sacco fuori dalla porta, lasciato là da Sinterklaas. Noi adulti guardavamo come le bambine emozionatissime scartavano con trepidazione i pacchetti che uscivano dal sacco. Erano felici e contentissime dei regali. Per l'occasione abbiamo bevuto cioccolato caldo accompagnato da biscotti speculaas. Andando a letto Livia ha detto che era stata una giornata bellissima.
Quando si prepara la cena a Flaminia piace moltissimo dare una mano. Si mette in piedi sopra una sedietta e tagliuzza un cetriolo o del formaggio oppure gira col lungo cucchiaio di legno nella pentola del minestrone (il fornello è kind-veilig - salva bimbi). Prima però va a prendere un grosso libro di ricette (?) che appoggia vicino a sè, sul banco da lavoro, lo sfoglia finchè trova la pagina giusta dandole di sbieco, ogni tanto e con serietà, un'occhiata attenta (il pesante libro in questione è, in realtà, un'antologia con più di 1000 poesie olandesi per l'infanzia scritte negli ultimi 200 anni, curata dal poeta e scrittore Gerrrit Komrij). Flaminia imita  così il suo papà quando lui prepara un piatto esotico consultando un grosso libro di ricette vegetariane internazionali.
Le bambine hanno adesso ognuna la propria stanzetta con libri e giocattoli, e ne sono orgogliose. Ci ricevono le amichette per giocarci, ma spesso tornano giù, al piano terra, per disegnare sedute tutte assieme al grande tavolo che è stato spostato vicino alle grandi porte-finestre del giardino, in piena luce. Livia disegna molto bene, le sue bambole sulla carta hanno dei vestiti molto fantasiosi e poi inventa nuove figure a mosaico piene di colori ed io m'ispiro a lei e coloro anch'io. Quando Kevin è a casa si applicano insieme. Flaminia a volte fa anche lei dei bei disegni e sta al tavolo per parecchio tempo ma quello che le piace tanto è fare l'attrice. Dice a tutti noi di sederci sul divano e giocare al teatro: noi siamo il pubblico e dobbiamo guardarla mentre si esibisce in tutù. E balla, piroetta e canta. Ed è graziosa ed amorevole, baciabile. Instancabile. Si inchina al nostro applauso. Non vede televisione, solo films su DVD per bambini e cartoni animati, perciò deve essere qualcosa di innato questo suo senso per la recita. Una sera anche Livia, vestita con un tutù, si è unita per un attimo a Flaminia nel ballo. Era un elfo delicato e aggraziato.
Qualche volta di sera rimanevo sola con le bambine. Flaminia dopo cena diventava vivacissima, un diavoletto. Quando stavano finalmente al letto dopo aver lavato i denti e messo il pigiama, mi sedevo prima con una poi con  l'altra nella loro stanza, raccontando o leggendo ad alta voce. Flaminia ha scelto il libro Vevi che Sigrid ha letto già a Livia quando Flaminia era troppo piccola per capirlo e adesso con Livia si sono invertiti i ruoli: lei leggeva a me qualche capitolo del libro Dolfje Weerwolfje (Dolfje piccolo Lupo Manaro). 
L'albero di Natale quest'anno era bellissimo. Il 15 dicembre Kevin e le bambine l'hanno decorato, attaccandoci sopra anche qualcosa fatto da loro. La stanza invasa dal leggero profumo dell'albero e dalla musica natalizia era festosa.
Flaminia (5 anni) fa ogni tanto delle osservazioni che ci lasciano di stucco. Quella sera a cena ha chiesto a Sigrid: "Mamma, tu sei italiana, perchè hai sposato un olandese?"



Animali non-umani



Anni fa ero in visita in una casa di suore. C'era un profumo di cucinato e la suora superiora mi ha detto che quel giorno mangiavano pollo al forno. Mi chiedeva che cosa avrei preparato io per i miei, quella domenica. Le ho esposto il nostro menu aggiungendo che eravamo vegetariani. Lei, meravigliata, mi ha detto: "Ma perchè non mangiate carne? Il Signore ha creato gli animali affinchè noi ce ne cibassimo." Il mio pensiero,  ho replicato, è che se uno crea  un capolavoro non proverebbe un gran piacere se qualcun'altro lo distruggesse, anzi si sentirebbe addolarato e offeso.
Nel mondo tanti altri la pensano come me e la mia famiglia. Eccone alcuni.

Thomas More (Londra 1478-1535), fu un umanista, scrittore e politico cattolico inglese; è venerato come santo dalla chiesa cattolica, canonizzato come martire da Pio XI nel 1935. Dal 1980 è commemorato dalla chiesa anglicana come martire della riforma protestante. Thomas More coniò il termine "utopia" con cui battezzò un'immaginaria isola dotata di una società ideale di cui descrisse il sistema politico nella sia opera più famosa: "L'Utopia", pubblicata nel 1516.
In lui non sfugge il nesso caccia=guerra, per cui il processo di imbarbaramento, che inizia con l'uccisione della selvaggina, procede con la macellazione dei miti e laboriosi animali domestici, e approda alla schiavitù e all'uccisione del'uomo. "Non può compiacersi del sangue e delle uccisioni quella clemenza divina che a tutti i viventi ha elargito la vita perchè la vivano,"

Tommaso Campanella (al secolo Giovan Domenico Campanella, Stilo 1568-Parigi 1639) è stato un filosofo, teologo, poeta e frate domenicano italiano, iniziatore della nuova filosofia della natura rinascimentale.
Subì 5 processi. Nell'aprile del 1595 fu sottoposto a tortura per eresia dall'Inquisizione. Poi sopravvisse ad un'altra terribile seduta di tortura nel 160l. Rimase tra la vita e la morte per sei mesi. Si era salvato fingendosi pazzo perchè un eretico insano di mente non potava essere condannato a morte dal Sant'Uffizio. Gli animali, per Campanella, hanno senso e memoria, possiedono «il discorso», ragionano e sono in grado di distinguere. Anche gli animali, dice, conoscono Dio.

Emile Zola (Parigi 1840-Parigi 1902), scrittore, saggista, giornalista, è considerato il creatore del filone naturalista. Sue le parole: "Il compito più alto di un uomo è di sottrarre gli animali alla crudeltà."

Publio Ovidio Nasone (Sulmona 43 a.C - Costanza, Romania, 17 d.C), celebre poeta romano tra i maggiori elegiaci: "La crudeltà verso gli animali induce alla crudeltà verso gli uomini."
  
Pierre Bayle annota: "L'anima delle bestie non ha peccato, e tuttora essa è soggetta al dolore e alla miseria della creatura che ha peccato. La creatura innocente è sottoposta a tutti i capricci della creatura colpevole. Non è forse crudele e ingiusto sottopore l'innocenza a tanti tormenti?" I filosofi scolastici, afferma Bayle, non possono provare che l'anima dell'uomo e quella degli animali sono di natura diversa.

Fedor Dostoevsky (Mosca 1821-San Pietroburgo 1881), romanziere, pensatore, giornalista, filosofo russo.
"Amate gli animali. Non inquietateli, non togliete loro la gioia: non opponetevi all'attenzione di Dio. Uomo, non portarti al di sopra degli animali: essi sono senza peccato mentre tu, nella tua grandezza, guasti la Terra al tuo solo apparire, lasciando dietro di te la tua lurida traccia."

Peter Albert David Singer (Melbourne 1946), definito il più influente filosofo vivente, direttore del Center for Human Bioethics presso l'Università di Melbourne, è tra i padri del movimento per i diritti animali. E' inventore dell'espressione liberazione animale. Con le sue tesi ha messo pericolosamente in crisi la "vecchia etica". La capacità di soffrire fa nascere in Singer la convinzione che ogni essere senziente, umano e non, abbia diritto ad un'equa considerazione morale, il non riconoscere ciò viene condannato come una forma di razzismo che il nostro filosofo definisce "specismo". Lo specismo, che viene posto da Singer sullo stesso piano del razzismo e del sessismo, è "un pregiudizio o atteggiamento di prevenzione a favore degli interessi dei membri della propria specie a sfavore di quelli dei membri di altre specie". Tutti gli esseri, maschi o femmine, bianchi o neri, umani o non umani, hanno il diritto di essere trattati nel rispetto dei loro interessi. Verrà il giorno in cui il resto degli esseri animali potrà acquisire quei diritti che gli sono stati negati dalla mano della tirannia, e quando questo giorno profeticamente annunciato da Singer arriverà, le attuali generazioni inorridiranno dinanzi allo specismo e lo condanneranno come noi oggi facciamo con le discriminazioni razziste e sessuali.
Le parole di Singer hanno convertito migliaia di persone al vegetarianismo.
Uno dei quattro assiomi del suo pensiero è: La specie umana non è l'unica in grado di provare sofferenza e dolore. E' innegabile che ciò succede anche a tutti gli animali di specie non-umana, molti dei quali sono in grado di provare anche forme di sofferenza che vanno al di là di quella fisica: l'angoscia di una madre separata dai suoi piccoli, la noia di essere rinchiusi in una gabbia senza avere nulla da fare. E' proprio questo che ci rende uguali agli animali non-umani e che porta a ritenere la sperimentazione scientifica sugli animali e il consumo di carne atti ingiustificabili, dettati unicamente dalla nostra concezione specista, profondamente radicata nella civiltà occidentale odierna.
Singer ha scritto tanti libri, il suo testo più famoso è "Liberazione Animale" (Animal Liberation) del 1975: porre fine alla disumanità dell'uomo verso gli animali. Le sue riflessioni non si fermano ai dirittti degli animali ma abbracciano ampie problematiche nel campo dell'etica.

Il pensatore, giurista e filosofo americano Gary L. Francioni, (1954), autore del libro Introduction to Animal Rights, sostiene, fra l'altro, che gli animali dovrebbero avere almeno il diritto fondamentale di non essere trattati come proprietà degli esseri umani. Sostiene che noi trattiamo gli animali in modi che sarebbero considerti come torture se fossero stati coinvolti gli essere umani. Francini osserva anche che una società che considera cani e gatti come "membri di famiglia" e contemporaneamente uccide mucche, galline e maiali per nutrirsene è "moralmente schizofrenica". 

Lo scrittore sudafricano J.M.Coetzee, premio Nobel per la letteratura nell 2003 ha scritto un libro dal titolo "La vita degli animali". Argomenta la sistematica silenziosa uccisione quotidiana di milioni di animali, peccato originale che in ogni momento si rinnova intorno a noi. Senza che peraltro venga percepito come tale. Non si tratta forse di una necessità perchè l'umanità sopravviva? Così dicono anche i più illuminati, svelando la rozzezza di ogni etica che riguardi esclusivamente l'uomo. Sarà pure indubbia quella necessità. Ma l'uccisione rimane uccisione. E, se un occhio etico esiste, deve essere capace di osservarla e giudicarla.

Tom Regan (1938), filosofo statunitense, professore emerito di filosofia alla North Carolina University, ha dedicato i suoi studi alle tecniche relative ai diritti degli animali e all'animalismo. E' autore di quattro libri sull'argomento, tra cui The Case for Animal Rights, considerato uno dei testi chiave del movimento per la liberazione degli animali.
Regan scrive; "Gli animali sono trattati sistematicamente con mancanza di rispetto e i loro diritti vengono di routine sistematicamente violati. Ogni pratica che non rispetta i diritti degli animali: mangiarli, cacciarli, sperimentare su di essi, è sbagliata, a prescindere dal bisogno, contesto o cultura".
Nel suo libro Gabbie Vuote (Empty Cages) descrive le "metamorfosi" a cui l'essere umano riduce gli animali: cibo, abbigliamento, spettacoli, sport, strumenti musicali, ecc. La risposta etica a tutto ciò deve essere l'abolizione di tutte le pratiche di sfruttamento degli animali. "Dobbiamo svuotare le gabbie, non renderle più grandi." "Gli animali sono nostri pari. Esiste un unico e semplice messaggio morale: non dobbiamo fare loro quello che non vorremmo fosse fatto a noi."

Il terzo libro di Jonathan Safran Foer (1974), Professore di Bioetica presso il Centro di Ateneo per i Valori Umani all'Università di Princeton si intitola Eating Animals, pubblicato nel 2009. Si tratta di un lavoro "non fiction". Foer ha indagato di persona sulla vita degli animali da allevamento industriale scoprendola vergognosamente barbarica. Dice: "Quando mangiamo carne da allevamento, viviamo, letteralmente, di carne torturata."
In questo libro Frans Kafka è uno dei suoi eroi. Raconta che un giorno, a Berlino, Kafka si reca a visitare il famoso acquario della città. Guardando i serbatoi illuminati si indirizza direttamente ai pesci: "Ora finalmente vi posso guardare in pace. Io non vi mangio più." Da allora Kafka è diventato un rigoroso vegetariano.

UmbertoVeronesi (Milano 1925), chirurgo, politico, direttore scientifico dell'Istituto Europeo di Oncologia: "Gli animali vanno rispettati e non uccisi per mangiarli: Gli animali provano emozioni, dolori e paura. Che diritto abbiamo di strappare l'agnellino alla pecora per gustare un cosciotto di agnello, e il vitello alla mucca per avere "le fettine" che le mamme umane amano tanto per i propri figli? Ricordo ancora una sconvolgente inchiesta sul vero e proprio terrore che si impadronisce degli animali portati al macello, quando arrivano in prossimità del mattatoio. Smettiamolo di dire che gli animali "non capiscono."

Potrei andare avanti su questo tema all'infinito ma smetto citando qualche vegetariano famoso di una lunga lista, scomparso o nostro contemporaneo: Leonardo Da Vinci, Schweitzer, Gandhi, Goethe, Wagner, Shaw, Bismarck, Garibaldi, Victor Hugo, Terzani, Kafka, Einstein, Gustav Mahler, M.L.King, Charlie Chaplin, Kim Basinger, Brad Pitt, Penelope Cruz, Richard Gere, Dustin Hoffman, John Lenon, La Massari, Alec Baldwin, Brigitte Bardot, Leonardo Di Caprio.