mercoledì 26 novembre 2014

L'Italia bucherellata

Cliccando su Internet "Cause al Comune" si scopre che in tutta Italia, dal Nord al Sud, per via di incidenti causati da buche nelle strade, la gente fa causa al proprio Comune. Mostrando referti medici e foto delle crepe, e avendo un testimone, spesso viene elargito un risarcimento ma sempre inferiore alla somma richiesta. Ogni anno in Italia si spendono dai 30 ai 40 miliardi di euro a causa degli incidenti stradali. Buche, avvallamenti, tombini dissestati: il Comune è sempre responsabile essendo considerato custode della strada. 
Così leggo:
Lucca. Raffica di cause al Comune. Richieste di risarcimento per gli innumerevolo sinistri avvenuti a cause di buche e tombini malmessi.
Torino. Le strade di Torino sono la copia in formato gigante di un famoso formaggio svizzero, delle groviere, che possono mettere in serio pericolo la salute di chi guida e di chi cammina. Un pensionato infortunatosi anni fa in un dislivello provocato dalla sconnessione tra il lastricato aveva fatto causa al Comune. Solo adesso è arrivata la sentenza: la buca non era abbastanza profonda e perciò il Comune non è tenuto a sborsare un soldo. In più il pensionato si deve sobbarcare tutte le spese processuali. 2.200 euro. Oltre al danno la beffa. Risulta anche che la buca a suo tempo è stata riempita e dopo non molto si sono formate due buche sullo stesso posto.
Roma. Le buche sono una vera piaga per i cittadini: marciapiedi e strade da terzo mondo. Ogni anno centinaia di cause. Trastevere: regno delle buche. Cercasi Comune di Roma latitante.
Sardegna. Camminare a Cagliari è un'impresa.
Firenze. Oltre mille infortuni all'anno per colpa delle buche nelle strade.
Mazara del Vallo. Numerose buche in tantissime strade. Richiesti decine di risarcimenti da ciclisti, automobilisti e pedoni.
Sassuolo. I dati rilevati mostrano che al primo posto delle pericolosità delle strade sassolari ci sono le buche seguite da disconnesioni e tombini e dall'asfalto danneggiato e irregolare.
Verona. Le denunce al Comune rispetto al 2008 sono aumentate del 35%. Ci sono sempre meno soldi in bilancio per le spese pubbliche.
Milano. La situazione del manto stradale è drammatica con danni ai mezzi di trasporto e ai pedoni. Seguono indicazione su come fare causa al Comune.
Insomma è una malattia nazionale questa varicella stradale e non bisogna dare retta al giornalista che in un quotidiano consiglia caldamente di camminare con il naso all'insù per godersi balconi e terrazze fiorite. E' più prudente tenere gli occhi fissi all'ingiù per eseguire ad arte gli slalom attorno agli ostacoli. Chi ci riesce potrebbe puntare un occhio verso l'alto e l'altro verso terra.









lunedì 17 novembre 2014

Piede gonfio


Alla fine di marzo facendo una camminata serale per le strade dell'Esquilino ho avvertito all'improvviso una forte fitta di dolore al piede sinistro, come un taglio. Sentivo di aver poggiato il piede su qualcosa di irregolare. Quel tratto di strada era mal illuminato e il pavimento era coperto da uno strato di foglie. Col piede destro ho smosso le foglie e nel quasi buio ho intravisto una crepa. Sicuramente la metà del mio piede era finito sull'orlo di questa irregolarità. Comunque ho continuato la mia strada, riuscivo a camminare perchè il male era sopportabile e pensavo che il fastidio sarebbe passato da solo. Ma il giorno dopo il piede era gonfio e persino la gamba fino al ginocchio. Sentivo dolore e mi muovevo zoppicando. Sono stata seduta il più possibile, appoggiando il piede offeso, avvolto in una calza elastica, su di una sedia, e applicandoci sopra una borsa con ghiaccio. Di mattina e di sera spalmavo sul piede e sulla gamba una pomata a base di arnica. Quei giorni avevo due ospiti, Sarah e Carlos. Carlos dopo qualche giorno è tornato alle Isole Canarie, dove vive, e Sarah è rimasta più a lungo. Poi all'improvviso è morta nel sonno la mia amica Rieteke, aveva 67 anni;  mi è dispiaciuto molto. Zoppicando sono andata alla cerimonia della cremazione. Poi il medico di famiglia mi ha prescritto una crema di arnica più potente e gocce via bocca. Ma i miglioramenti si facevano attendere. Una radiografia dimostrava che non c'era frattura, ma questo si era già capito. Con Jan, venuto in Italia per lavoro, ho camminato a passo di lumaca sui sentieri del giardino di Piazza Vittorio. Sono stati, nonostante tutto, tre giorni molto belli.
Sigrid mi aveva prenotato da tanto tempo un biglietto aereo per il 15 maggio e anche se il piede era spesso dolorante e gonfio come anche la gamba, ho deciso di andare comunque in Olanda. Sigrid ha voluto organizzare un servizio speciale per me: fatto il cheque-in all'aeroporto e salutato David una ragazza mi ha portato su una sedia a rotelle fin dentro l'aereo. A piedi sarebbe stato un lungo tratto. Ad Amsterdam un'altra ragazza mi ha aspettato con una sedia a rotelle e ha preso lei la mia valigia per poi consegnarmi a Kevin che da lontano già mi aveva visto e salutato. In Olanda sono stata benissimo ma sempre con un piede salsiccia e spesso dolorante. Durante il viaggio di ritorno, il 10 giugno,  non ho voluto usufruire della sedia a rotelle. A Roma il medico mi ha prescritto una risonanza magnetica e ritirando dopo qualche giorno il risultato un dottore radiologo mi ha mostrato, tenendo la radiografia contro un vetro illuminato, che non c'era frattura ma si vedeva che il piede aveva subito un forte trauma. Mi consigliava di non stancare il piede, potevo camminare ma per brevi
distanze e piano piano, e sarebbe stato importante riposarmi spesso. Il medico di famiglia ha ritenuto che, siccome il gonfiore durava già da tanto, bisognasse prendere il toro per le corna e fare assolutamente dei massaggi idro-linfatici.  Per cominciare mi ha prescritto 10 sedute. Ho cercato nel mio quartiere ed ho deciso di rivolgermi ad uno studio cinese dove una signora riflessologa ha trattato piede e gamba. I massaggi erano dolorosi ma pian piano il dolore ha cominciato a diminuire e gamba e piede a sgonfiarsi. Dopo altre sei sedute il piede è completamente guarito.
Diverse persone mi avevano detto di fare causa al comune, ma io non avevo testimonianze nè mi ricordavavo, da viandante sognatrice quale sono, l'esatto posto di quella "benedetta" buca per scattarle una foto. Ho sentito un'amica al telefono che ha esclamato che a lei era successa la stessa cosa, ma nella caduta si era fatta talmente male da essere portata al Pronto Soccorso: ha avuto un risarcimento dal Comune. Il caso ha voluto che anche sua sorella, un paio di mesi dopo, nel buio della sera è stata vittima di una grossa crepa nella pavimentazione e le è andata malissimo: è caduta pesantemente sulla faccia e sul seno. Ha sofferto tanto e i dolori ancora perdurano. Anche a lei è stato versato un indennizzo.
Mi è venuta l'idea di guardare su Internet "Causa al Comune" per saperne di più e ho scoperto che non solo Roma ma  TUTTA l'Italia è una groviera.

giovedì 13 novembre 2014

Arte contemporanea? Ma no, classica.





Camminando per le strade di Roma si può ammirare sui marciapiedi un'arte straordinaria. Magnifiche buche e toppe dappertutto: un'installazione a cielo aperto. In nessun altro paese si ammira quest'arte ineguagliabile. Molti anni fa avevano deciso di riempire le buche, i giornali affermavano che sarebbe stato un lavoro da miliardi di lire. E infatti c'è stato un riempimento generale. Peccato, scompariva un'arte nazionale. Ma non c'era di che disperarsi poichè è bastata qualche forte pioggia e il materiale di dubbia origine versato nei vuoti è subito scomparso e alleluja, l'arte italica è tornata più bella che mai perchè con l'acquazzone nuove buche si sono formate e qualche crepa rattoppata di fresco con forma bizzarra ha resistito per il momento alla pioggia. Arte contemporanea? No, classica! E invidiata da tutto il mondo! La fantasia e l'inventiva degli italiani sono insuperabili, da sempre.
Intorno al Colosseo c'è una pavimentazione liscia ed i turisti, peccato per loro, sono privati dell'arte astratta stradale Made in Italy che altrove è presente in abbondanza e si devono accontentare di aiuole con piante fiorite e del solito, banale Colosseo.












domenica 9 novembre 2014

David ed i suoi alunni

E' iniziato il nuovo anno scolastico al Liceo Artistico dove insegna David e questa volta gli sono state assegnate tre classi del secondo anno. Gli è subito sembrato un compito non facile insegnare solo a   ragazzi così giovani. L'anno scorso infatti con gli studenti del primo e del secondo a volte non è stato semplice: alcuni elementi riuscivano a creare caos dove regnava l'armonia. Ma stavolta dopo poche settimane già si è reso conto che quest'anno ci sono tanti alunni entusiasti e attenti, vogliosi di apprendere cose nuove. Mentre disegnano e dipingono David si muove per l'aula, osserva il lavoro di ciascuno, incoraggia, stimola, suggerisce e cattura la loro attenzione con i suoi racconti ultra fantasiosi che aumentano la loro ricettività e creatività. Anche lui ha ripreso a disegnare. Quando suona la campanella diversi ragazzi si dispiacciono che la lezione sia finita e dopo, nel corridoio, fuori dall'aula, sono ansiosi di sapere da lui come finisce il racconto. Ormai David è un mito, tutti lo vorrebbero avere come insegnante.
Sono ragazzi nuovi per David e quindi ci vuole un pò di tempo per imparare il nome di ciascuno di loro. Associare i nomi a tutti quei visi è arduo e perciò David all'inizio di ogni anno scolastico si fa scattare una foto con ogni classe, e così il giorno del colloquio con i genitori, questi, in caso di momentanea amnesia di David, possono indicare sulla foto quale è il proprio figlio o figlia.
Sentendo raccontare David con fervore delle bellezze naturali che circondano Barbarano e delle misteriose grotte e tombe etrusche sparse dappertutto, l'anno scorso un gruppetto di alunni del quinto anno è andato a trovare David e Laura in questo piccolo villaggio. Insieme hanno fatto una lunghissima escursione che è stata una rivelazione per i ragazzi. La sera David e Laura hanno preparato una cena per tutti nel loro appartamento situato nell'antico centro storico dopodichè il gruppetto ha passato una notte in una grotta. Questo pernottanamento era previsto e perciò avevano portato tutto il necessario. L'entusiasmo durante questa avventura è stato grande.
L'anno scorso un ragazzo dell'ultimo anno, molto bravo nel disegno, grazie anche  all'incoraggiamento e alle lodi di David, ha avuto l'animo, dopo la maturità, di partire per l'America in cerca di fortuna artistica. 

mercoledì 5 novembre 2014

Jan batterista




Una volta alla settimana, dopo il lavoro, Jan suona la batteria con un gruppo. Una settimana con un gruppo che si chiama Gods of Fire che però è in procinto di cambiare nome e una settimana con un altro gruppo di nome Black Alley Preachers.
Anche se è stanchissimo dopo una giornata impegnativa, non manca mai all'appuntamento.
Terminata l'Accademia di Belle Arti qui a Roma e dopo un anno di università (Storia dell'Arte) è andato con il suo gruppo, Astaroth, a Los Angeles a cercare fortuna. Hanno suonato in tanti locali ma ad un certo punto si sono divisi e Jan si è trasferito a New York. L'anno scorso però i membri della vecchia band si sono riuniti a L.A. e, con un nuovo cantante, hanno registrato propri brani inediti degli anni ottanta. Una volta stampato il CD è stato spedito a critici e riviste del settore Heavy Metal. Mesi dopo un amico di Jan gli ha spedito una recensione pubblicata a maggio su una rivista olandese. Jan mi ha chiesto di tradurla, il che ho fatto assieme a David. Trascriverò qui l'articolo olandese e la traduzione.


Nel 1985 è uscito il disco cult The long loud silence, una bella prova di speed metal di ispirazione "New Wave of British Heavy Metal". Peccato sia rimasta finora l’unica testimonianza ufficiale.
Sembrava che tutto andasse per il meglio: gli Astaroth dividevano il campo con Metallica, Anthrax, Motörhead e Manowar ed erano una delle più valide band italiche; avevano anche ottenuto un contratto con la Rave On Records.
Quando l’etichetta ha cambiato gestione la band è purtroppo caduta fuori dalla nave. La ricerca di un nuovo contratto li ha portati a LA dove era in atto una rinascita glam metal e sleaze rock. Risultato: nessuno era ansioso di metterli sotto contratto con lo stile da loro rappresentato e momentaneamente si sono arresi. 25 anni dopo i membri originali hanno ripescato da sotto la polvere il materiale scritto a metà anni '80 e scegliendo un titolo appropriato hanno realizzato il nuovo disco. Ascoltando questo recentissimo lavoro ho avuto due impressioni: che non ci sia l’attesa continuità tra il primo disco e questo, e  che i pezzi non siano tutti degli anni '80, soprattutto sono assenti elementi speed metal. Solo i pezzi My Sleeping Beauty e Nero's Fire danno l’immagine della velocità di allora. Il frontman originale è stato sostituito da
Ace Alexander e il cambiamento è notevole. Gli anni trascorsi hanno fatto si che l’insieme sia più “tranquillo”. Le novità meno favorevoli le ho dette. Le cose positive sono che ci sono ancora vecchi elementi di New Wave of British Heavy Metal a rallegrare il mio vecchio cuore metal.
La moderna produzione offre dieci numeri spigliati strapieni di ritornelli catchy, bel lavoro solista e canto melodioso. La voce di Cattani era adatta ai vecchi numeri ma il nuovo cantante possiede una voce più potente.
Gli interventi solisti sono meno veloci ma di alta qualità. Continua ad avere rilievo il basso di Valerio Principini che contribuisce all’insieme melodioso. Con piacere lascio a riposo il passato e considero The end of silence come un nuovo inizio degli Astaroth e spero che la rinascita non sia di breve durata.





Het Italiaanse Astaroth bracht in 1985 de cult ep The Long Loud Silence uit, een sterk staaltje van NWOBHM geïnspireerde heavy metal/speedmetal. Jammer genoeg bleef het bij deze ene ep… tot nu.
Nochtans leek het toen voor Astaroth allemaal de goede kant uit te gaan. Zo deelde het onder andere de affiche met Metallica, Anthrax, Motörhead en Manowar en was één van de eerste Italiaanse metalbands die een internationaal platencontract wist te versieren bij het legendarische Nederlandse label Rave On Records (die toen ook onder andere Mercyful Fate onder hun hoede hadden).
Met de overname van Rave On Records door Roadrunner viel de band echter uit de boot en de zoektocht naar een nieuw platencontract bracht hun uiteindelijk naar Los Angeles waar ondertussen volop glam metal en sleaze rock aan een opmars bezig was. Resultaat: niemand stond te springen om Astaroth en de stijl die de band vertegenwoordigde te tekenen en het bijltje werd er dus bij neergelegd.
25 jaar later besluiten originele bandleden Saverio Principine, Max Cipicchia en Jan D’Amore de nummers die midden jaren tachtig werden geschreven van onder het stof te halen en krijgt het nieuwe schijfje de zeer toepasselijke titel The End Of Silence mee.
Laat ik maar beginnen met te stellen dat het beluisteren van het “nieuwe” werk mij een tweeledig gevoel heeft bezorgd. Aangezien deze nummers voor de opvolger van de ep waren bestemd verwacht je toch een zekere voortzetting van de bestaande stijl.  Ik heb dus het donkerbruin vermoeden dat er serieus werd gesleuteld aan de nummers of zelfs helemaal niet in de jaren tachtig werden geschreven. Zo is vooral het speedmetalelement grotendeels losgelaten en alleen nummers zoals My Sleeping Beauty en Neros Fire geven nog hints naar de snelheid van weleer.  Ook origineel frontman Bob Cattani is er niet meer bij, hij werd vervangen door de Amerikaan Ace Alexander en dat maakt toch een serieus verschil in stemgeluid. De jaren hebben dus ook op Astaroth hun werking gehad en het is dus allemaal iets gezapiger geworden.
Tot zover het minder goede nieuws want eigenlijk zal al het vorige mij worst wezen, ik hou namelijk enorm van dit schijfje. Er zijn nog voldoende traditionele (NWOBHM) elementen aanwezig om mijn al iets ouder metalhart te verblijden maar in combinatie met een moderne productie levert dit tien vlotte nummers op boordevol catchy refreinen, mooi soleerwerk en melodieuze zang.
Het ijlere en hogere stemgeluid van Bob Cattani was prima geschikt voor de oude nummers maar nieuwkomer Ace Alexander beschikt dan weer over een krachtige en meer melodieuze zangstem.
Het flitsende soleerwerk heeft ook wel iets in snelheid moeten inboeten maar is niettemin nog altijd van hoge kwaliteit. Vaste waarde is nog steeds het bassspel van Saverio Principine  die weer een mooie bijdrage levert aan het melodisch geheel.
Ik laat in dit geval het verleden met plezier rusten en beschouw The End Of Silence als een nieuw begin voor Astaroth en  hoop dat de wedergeboorte niet van korte duur zal zijn.
Tracklist :
  1. My Sleeping Beauty
  2. Dilemma
  3. Nero's Fire
  4. Apocalypse in the Living Room
  5. The Siren Song
  6. Dreams Die First
  7. Stand or Fall Together
  8. In Spite of Destiny
  9. Mystic As Tarot
  10. Chainless Slaves   

martedì 4 novembre 2014

Compleanno di Jan. Vacanze di Jan e Jennifer

A metà giugno l'amico di Jan, Doyle, ha fatto sapere a Jan e Jennifer che lui e sua moglie Nicki avrebbero invitato gli amici più cari per festeggiare il nuovo lavoro di Nicki, un lavoro che le andava proprio a genio. Jan e Jennifer si sono avviati a Brooklyn il giorno stabilito, il 22 giugno. Enorme è stata la sorpresa e anche l'imbarazzo di Jan quando entrando in casa di Doyle e Nicki ha scoperto che la festa era in realtà organizzata per lui, per il suo cinquantesimo compleanno (è nato il 16 giugno). Tanti suoi amici erano presenti, persino Max, venuto da Los Angeles, per il cui matrimonio Jan e Jennifer erano volati in California qualche giorno prima. Chi ha organizato tutto a puntino è stata Jennifer. Doyle e Nicki, carissimi amici, hanno voluto che la festa si tenesse nella loro grande casa e sulla terrazza/giardino.

Jan con Doyle


Jan e Max

In terrazza

Il giorno prima che Jennifer partisse per la Giamaica, il 14 settembre, abbiamo guardato insieme le foto delle vacanze che lei e Jan hanno passato in Colombia, Sud America: tre settimane di luglio. Hanno girato il paese in lungo e in largo. Una volta, prendendo una piccola nave, un'onda grande e improvvisa ha bagnato il cellulare che Jan aveva in tasca, sempre pronto per l'uso. Purtroppo le foto sono andate distrutte ed erano in assoluto le più belle. Quelle fatte dopo col nuovo cellulare le ho trovato comunque molto belle e ho chiesto se potevo metterne qualcuna sul mio blog. Per loro andava benissimo, eccole.