sabato 26 febbraio 2011

La casa variopinta e dintorni

I giorni di questa settimana con Sigrid sono stati tranquilli e pieni. Ogni mattina andava in piscina e, come ai vecchi tempi, il pomeriggio facevamo una lunga passeggiata. Una volta siamo andate al rione Monti dove aprono sempre nuovi negozietti molto carini, sembra di camminare in certe piccole strade di Manhattan. C'era una boutique danese dove ci piacevano molto gli originali vestiti esposti. Anche nei dintorni di Campo dei Fiori gironzoliamo sempre volentieri. Il quartiere di Via Cola di Rienzo abbonda di negozi e ci è molto familiare. Quanti nuovi posti eleganti dove si può mangiare. Sono molto belli questi ristorantini, però un pò rimpiango quelle vecchie, semplici, caratteristiche trattorie di un tempo con un'atmosfera casalinga, dove, spendendo poco, si mangiava bene. I tempi cambiano, c'è più ricchezza, più abbondanza. E tutto il mondo si uniforma, purtroppo. Immancabilmente abbiamo camminato per i sentieri del parco di Colle Oppio. David ci ha fatto qualche foto, e anche al palazzo dove io abitavo prima di sposarmi. In molte strade si vedono alberi di mimosa in fiore.
Da un pò di giorni fa parecchio freddo, è un regalo che ci arriva dalla Scandinavia. Per i senzatetto è stata aperta qualche stazione della metro. Noi siamo fortunate di poter tornare al calduccio di una casa.
Ho preparato dei bei pranzetti e delle belle cenette. Semplici ma gustosi. Trovo tanto piacere nel viziare un pò i miei figli quando li ho vicini. Con Sigrid abbiamo parlato di tutto, naturalmente Livia e Flaminia erano il tema preferito, in tutte le salse. La maestra e direttrice dell'asilo antroposofico, che Flaminia frequenta ogni lunedì, ogni tot mesi manda ai genitori dei suoi piccoli alunni un resoconto dell'andamento della sua piccola classe  Questo asilo si chiama "Het Bonte Huis", sarebbe "La Casa Variopinta" e non ospita più di sette bambini alla volta. C'è la lista d'attesa. Quando Livia era più piccola ci andava pure lei. Sigrid ci ha mostrato questo breve rapporto che consiste per lo più di foto con didascalie. David ha scattato per me foto delle foto sul computer. Si vede Flaminia in azione.
Di sera, nella stanza di David, abbiamo visto sul computer dei films, vecchi e nuovi. Il film che ci ha impressionato è stato Valhalla Rising, del regista danese Nicolas Winding Refn. Un film che non ti dimentichi subito.

Questo fine settimana Livia e Flaminia stanno con Kevin in Germania, da oma e opa (nonna e nonno). Anche qui si divertono. Sigrid è spessissimo in contatto con Kevin, via telefono o con degli sms. Tutto è andato liscio. Hanno fatto con Kevin il conto alla rovescia:  fra quattro giorni torna mamma, fra tre giorni...fra due giorni... A Sigrid questo momentaneo distacco ha fatto molto bene, si è riposata, ha un aspetto migliore. Domani già parte, la portiamo alla stazione, sembra ieri che siamo andati a prenderla. Il suo aereo arriva di sera, chissà se le bambine sono ancora sveglie. E' bello che vedo spesso i miei figli sparsi per il mondo, ma lo stesso ogni volta l'addio non è facile. Mi consola che fra un mese e mezzo prenderò io il volo per l'Olanda e per due mesi starò con i quattro tesori.

venerdì 25 febbraio 2011

La piscina

Dato che in Olanda la presenza dell'acqua è preponderante, fra mare, laghi, fiumi e canali, sin da piccoli imparavamo a nuotare e alla scuola media ci veniva insegnato come salvare una persona in difficoltà nell'acqua. L'Italia è circondata dall'acqua, e di fiumi ce ne sono parecchi  perciò ho trovato importante che David già da subito prendesse confidenza con l'acqua. Abitavamo in cima a Via Teulada, a mezz'ora di cammino dal Foro Italico dove c'era una bella piscina pubblica. Prendevo un abonnamento per tutta l'estate che era valido per mezza giornata. Andavamo presto la mattina. David si divertiva un mucchio nell'acqua e, con me vicino, prima tenendolo, poi lasciandolo, sempre attenta, si barcamenava come un cagnolino. Stava nel suo elemento. Quando David aveva tre anni e mezzo è nato Jan.  L'anno seguente il Circolo della RAI a Tor de Quinto apriva  le sue porte al personale e i suoi familiari, con dei campi sportivi e la piscina. In questo bel Circolo i miei figli hanno passato delle estati meravigliose ed io con loro. Anche Sigrid, che è venuta al mondo quando Jan aveva 4 anni, a meno di un anno già veniva in piscina tra le mie braccia: pure lei era un pesce nato. Giocava nella piscina per i piccoli con i suoi fratelli e già da piccolina attraversava a nuoto la piscina grande con stile a "cagnolino".
A sette anni David ha cominciato a nuotare con il CONI nella piscina pensile al Foro Italico.Ogni tre mesi c'era un esame e solo i bambini che lo superavano potevano continuare. Ce lo portavo due volte alla settimana insieme a Jan, e Sigrid veniva con noi in carrozzina. Anche Jan quando ha compiuto sette anni si è iscritto al CONI. Ma a lui venivano assegnati giorni diversi ed era pesante fare tutta quella strada quattro volte alla settimana con Sigrid ancora piccola. Ogni volta poi, pioggia o bel tempo, si aspettava fuori che l'allenamento finisse. Fu allora che ho scoperto l'esistenza delle Fiamme Oro, Circolo degli ufficiali della Polizia. Hanno accettato David e Jan. Nuotavano gli stessi giorni ma in corsie diverse assegnate a seconda dell'età. Sigrid sempre dietro, con l'autobus fino al Foro Italico, attraversando il ponte Duca D'Aosta e ancora un pò di strada da fare. Sigrid aveva solo quattro anni e camminava tantissimo. Gli istruttori vedendola tutto l'inverno senza mai mancare, con una carezza spesso le dicevano: "Il prossimo anno nuoti anche tu con noi hè!" A lei andava moltissimo e così arrivato il momento ha passato la visita medica, ho pagato la quota annua, ma nel momento dell' l'iscrizione mi sono sentita dire: "La sua bambina ha solo cinque anni, qui si comincia a sei." Ma dato che erano stati loro ad invogliarla a venire e un posto era ancora disponibile ha cominciato a frequentare la piscina insieme ai fratelli. David ancora per poco perchè ha cominciato col pentathlon.
Gli istruttori erano molto bravi e Sigrid imparava velocemente. Ai bambini venivano, col tempo, insegnati gli stili rana, libero, dorso e farfalla. A fine corso c'erano le gare. Anche se era la più piccola della sua "classe" Sigrid ha vinto il primo premio. Quando era più grande le è stato chiesto di fare nuoto agonistico, ma Sigrid ha risposto che non voleva che le sue spalle diventassero potenti come quelle di Novella Calligaris. Di tutti gli sports che ha praticato il nuoto continua a piacerle più di tutti. Quando viene da noi a Roma va quasi tutti i giorni in piscina, così anche questa settimana. Il nuoto la rilassa, dopo si sente come rinata, nonostante le 74 vasche.
Ieri sera raccontava con un sorriso di tenerezza di Livia che va in piscina una volta alla settimana. Ci va volentieri. A fine lezione tutti i compagnetti saltano nell'acqua, giocando vivacemente fra di loro, andando con la testa sott'acqua. Livia si mette seduta sul bordo della piscina e da principessa sul pisello con la faccia schizzinosa si fa scivolare piano piano nell'acqua dove l'istruttore conoscendola la prende in braccia. Questo tesoruccio nostro. La nostra tenerellona.
A cinque anni anche Flaminia comincerà col corso di nuoto. Chissà come affronterà lei l'acqua.
1 Giugno 1975.
6 Giugno 1974.

sabato 19 febbraio 2011

Danny Boy

Ieri sera mentre stavo facendo le ricerche sul computer per il mio prossimo post ascoltavo la musica che veniva trasmessa su Classical 102. Mi sono fermata di botto, stavo immobile. Veniva trasmesso "Danny Boy", con orchestra e Nigel Kennedy al violino. Una grande emozione si impadroniva di me, un'emozione nostalgica, le lacrime bruciavano dietro le palpebre. La nostalgia si spostava indietro nel tempo, si fermava in tutti i luoghi dove ero stata in vita mia, da bambina fino al giorno d'oggi e sentivo e vedevo in questi luoghi la presenza di tutti i miei cari. I miei pensieri li avvolgevano uno alla volta e tutti insieme. E' incredibile come una canzone possa mettere in subbuglio l'anima. Quando il brano è  finito dopo un pò ho reagito e su Google ho cliccato Danny Boy. Da tanto tempo non lo sentivo, ma so che anche nel passato mi ha emozionato. Volevo saperne di più su questa bellissima canzone irlandese e adesso esiste questo miracoloso computer che mi aiuta a scoprire tante cose.
Danny Boy è il titolo di una ballata popolare che fa parte del folklore dell'Irlanda il cui testo è stato scritto nel  1910 da Frederick Weatherly, un avvocato originario della Scozia che mai ebbe occasione di visitare l'isola irlandese. Le parole del brano sono state musicate sulle note di un altro motivo popolare irlandese, Londonderry Air (o Derry Air).
Il testo originario è basato su un messaggio di saluto che una donna indirizza ad un uomo, ma lo stesso autore scrisse qualche anno dopo la pubblicazione, nel 1918, che la canzone poteva essere eseguita anche da un interprete maschile. Il significato testuale del brano può essere individuato anche in un commiato da parte di un padre al proprio figlio (o da un nonno al nipote) nell'imminenza della partenza per la guerra o per i moti di emigrazione dovuti alla diaspora che avrebbe portato poi alla guerra civile irlandese.
 "Danny Boy" viene considerata una delle più belle canzoni mai scritte. L'esecuzione con Nigel Kennedy al violino è incredibilmente bella. Cliccando poi sul video di Eva Cassidy ho sentita una interpretazione divina. Sotto il video c'erano dei commenti. Una signora scrive: "I am folding laundry as the great Eva Cassidy sings "Danny Boy". Her sound is crystalline and ethereal, seductive and soaring. I am amazed by the way three minutes and 41 seconds of music can leave a girl sobbing into a dish towl."  Un altro commento è "I feel sorry for those who have not heard the otherworldly beauty of Eva's voice... she is a keeper."
Tantissimi cantanti hanno eseguito questa canzone, fra altro Deanna Durbin, Mario Lanza, Elvis Presley, Johnny Cash, AndyWilliams, The Larks, Gerry Timlin, Joe Dolan, Frank Tenaglia, Peppino di Capri, Jim Reeves, Roy Orbison (commenti: "This song broke me up. Tears and memories things like this should never be heard by mortal man, both he and this song belong in Heaven. And I guess that's where he now sings it"  E: "All versions are special to me, as it was the first song I ever learned to sing. I was eight."). Il commento sotto il video di Celtic Woman; "This song is old and I am only 17 and yet it brings tears to my eyes." E sotto Foster & Allen: "It is possibly one of the most beautiful sounds on Earth." La maggior parte o forse l'intera parte di questi cantanti sono passati ad altra vita, ma uno è ancora molto giovane e ha cantato Danny Boy dieci anni fa quando aveva 9 o 10 anni. La sua versione mi è piaciuta un sacco. Canzoni immortali per noi esseri mortali.


mercoledì 16 febbraio 2011

Viene Sigrid

Nijmegen 2007

Le ultime notizie? Il prossimo sabato viene Sigrid. Ha bisogno di un intervallo. Non c'è scuola per una settimana e così ha deciso che quei giorno starà con noi a Roma mentre un'amica italiana baderà a Livia e Flaminia, insieme alle sue due figlie già grandicelle. A Livia e Flaminia piace molto stare con Elisa, e con Daiana e Zoe giocano volentieri. Kevin prenderà più tempo libero per dedicarsi alle figlie, ne ha proprio voglia. Ultimamente è stato spesso via per lavoro. La settimana scorsa ha partecipato alla fiera di Berlino col suo stand di Laladoo. Ha riscosso successo, è stato intervistato per la televisione e per i giornali. E' bilingue, parla olandese e tedesco. Ha la mamma tedesca e spesso andavano dai parenti in Germania. Ha una laurea in Germanologia e in Economia e Commercio. E mentre lui era via Sigrid si trovava da sola con le bambine, la casa, le spese, portare e prendere le bimbe a e da scuola in bicicletta. Spesso si vede con i genitori delle amichette di Livia e Flaminia che sono molto simpatici ma la conversazione gira sempre intorno ai figli: la scuola, i raffreddori, i giochi ecc. Se Sigrid trovasse un lavoro non troppo lontano per qualche giorno alla settimana le farebbe molto bene: avrebbe una ragione di vestirsi con cura, si vedrebbe con colleghi e non parlerebbe solo di cose che riguardano la vita domestica. Se si presentasse un'occasione di lavoro lei acceterebbe. Le bambine sono già più grandi e una soluzione si troverebbe.
Chi avrebbe mai pensato che una mia figlia sarebbe andata a vivere in Olanda. Come io del resto non avrei mai immaginato di andare a vivere in Italia. E' vero che si sa dove si nasce però non si sa dove si va a finire.
Sigrid è andata in Olanda col progetto Erasmus e all'Università di Nimega (Nijmegen) ha conosciuto Kevin.
E' stato amore a prima vista. E' venuta a Roma con lui per farcelo conoscere e a tutti noi è piaciuto tanto. Pino ne era entusiasta.
Sigrid si è laureata alla Sapienza in Lingue e Letteratura Straniera e il giorno della tesi Kevin, a sorpresa, era presente. Aveva viaggiato di notte per assistere all'evento.
Frattanto Sigrid si è iscritta anche in Olanda a un corso di laurea: Women's Studies, su suggerimento del professore che a Nijmegen era addetto agli studenti stranieri. Secondo lui lei era l'unico studente straniero con ottimi risultati nella lingua olandese. Per Sigrid era una lingua nuova. I miei figli non sono cresciuti bilingue. Non avevo più contatti con l'Olanda dato che la mia famiglia d'origine stava in Canada, mio marito dell'olandese non capiva un'acca e la casa era sempre piena di bambini: compagni di scuola e del quartiere, i miei figli frequentavano il Coni per il nuoto e per tutta l'estate il Circolo della RAI. Insomma la lingua in auge era l'italiano. Con Sigrid ho fatto un tentativo, ma si tappava le orecchie con le mani: "Solo tu parli quella buffa lingua."
Terminati gli studi in Italia e gli esami di laurea in Olanda, la seconda tesi si è fatta attendere perchè Sigrid ha prima trovato un lavoro, poi ha perduto il papà, dopodichè lei e Kevin hanno cambiato città, si sono sposati, è nata una figlia. E mentre aspettava la seconda figlia ha voluto finire gli studi: o adesso o mai più. David è volato su per essere presente al grande giorno ma più che altro per dare una mano, perchè, poco prima, durante la vacanza in Grecia con Kevin e Livia, Sigrid si è fratturato un piede. Io non potevo andare da lei perchè stavo da Jan a New York. Meno male che c'era David ed è stato di grande aiuto. Per fare le spese portava Sigrid dappertutto in carrozzella con Livia sulle ginocchia della mamma. Lavava i piatti, leggeva i libri per Livia. Kevin che stava tutto il giorno via per lavoro era tranquillo. Il giorno della laurea è stato molto bello. Mi tufferò come al solito negli album per cercare qualche foto.


Haarlem 2007.


.

lunedì 14 febbraio 2011

David 10 e lode


Qualche giorno fa David ha scattato una foto dalla sua finestra. Era l'alba, il sole stava nascendo trasformando il cielo con le nuvole in un quadro astratto dai colori incredibili. Ha fotografato il cielo in momenti diversi della giornata a distanza di tempo e i colori variano a seconda della presenza o dell'assenza del sole, o della luna. E' appagante avere una vista ampia, dà un senso di respiro. Specialmente David ne è felice.
Ha una fantasia senza barriere David, sia nel dipingere, incidere, comporre musica e fotografare. Ieri sera ho sentito in cuffia gli ultimi due brani che ha composto:  molto belli, addatissimi per la colonna sonora di un film. La sua testa è piena di melodie, un fiume che scorre senza fermarsi. Attraversa un periodo in cui compone per ore e ore di seguito. Poi all'improvviso succede che vede un oggetto che lo ispira, gli viene un'idea per una foto, cerca la luce giusta, fa una composizione e così crea delle foto molto originali.  Anni fa andava per le agenzie di pubblicità mostrando i propri lavori. Tutti intorno al tavolo a guardare le foto con molto interesse e con esclamazioni come: " Interessanti! Che buone idee! Bravo!" Gli dicevano di tornare dopo un paio di giorni per dargli una risposta in merito all'eventuale utilizzo delle sue immagini.
Ma poi la risposta era sempre: "Ci dispiace, le foto sono belle ma molto crude e non adatte alla nostra agenzia." Su "la Repubblica" è comparsa una pubblicità di una nota marca di orologi. L'immagine era copiata di sana pianta da una foto di David. Un plagio clamoroso. Nel 2001 David in sella al suo motorino percorre il Lungotevere Flaminio. Supera una serie di cartelloni pubblicitari e....accidenti!!!! Frena e torna indietro. La copia di una sua foto campeggia su uno dei manifesti. E' un'imitazione davvero spudorata e chi l'ha realizzata non si è nemmeno preoccupato di apportare delle sostanziali modifiche. Si tratta dell'immagine di una bambina sulla cui bocca e sui cui occhi sono stati applicati dei cerotti: un'icona di dolente denuncia che non ha bisogno di alcuna didascalia.
Sicuramente nei giorni in cui aveva  lasciato le foto in agenzia ne avevano fatto delle copie per poi usarle a loro piacimento. E senza scrupoli. Questo è successo diverse volte. David ha scritto un libro sulle sue peripezie nel mondo dell'arte. Cose incredibili ma vere.
Sul mio blog è lui che aggiunge le foto, prendendole dai nostri album o da internet, alleggerendole, rimpicciolendole, correggendole. E' un virtuoso. Mi fa anche notare gli errori grammaticali e a volte mi suggerisce di cercare un'altra parola per dare più efficacia alla frase. Mi fa ridere quando secondo lui ho scritto una frase "da straniera" e la composizione va riveduta. Dopotutto sono straniera, e contemporaneamente anche italiana avendo sposato un italiano. E dopo mezzo secolo di residenza in questo paese.
David come artista e come maestro merita un dieci e lode.





domenica 13 febbraio 2011

I mezzi ci sarebbero

Fila ai Musei Vaticani

Sto pensando a come si potrebbe risolvere il problema della povertà di tutta quella gente che vive per strada e nelle baracche. Soluzioni ce ne sarebbero, ma chi è disposto a metterle in pratica?
Ho davanti a me il libro di Mario Cervi e Nicola Porro edito nel 2007 intitolato Sprecopoli. Sulla copertina si legge fra altro che un dirigente di Camera e Senato guadagna 23 mila euro al mese. E' un'enormità. Con questo mensile potrebbero vivere bene anche quattro famiglie. Se la famiglia di un dirigente prendesse sotto la propria ala un nucleo familiare indigente, sia italiano che extracomunitario, seguendolo in tutto e per tutto, entrambe le famiglie vivrebbero più che bene. E ci sarebbero tanti poveri in meno. Sarebbe una soluzione decorosa. Non lo è mendicare l'8 per 1000 ai cittadini, che poi è una tassa obbligatoria. Dal 5 per 1000 che sarebbe destinato agli ONLUS  lo stato italiano si appropria di una bella fetta. Nel libro Sprecopoli gli autori svelano il bluff  dei continui e annunciati tagli di spesa che, nella migliore delle occasioni, diventano miseri ritocchi agli incrementi di spesa. Per decenni abbiamo assistito a tentativi di ridurre la spesa pubblica. Sono andati tutti a vuoto. Occorre invece intervenire sulle tasse: ridurle il più possibile per affamare la bestia politico-burocratico. Io mi chiedo, è mai possibile,  tutti quei soldi sprecati, disponibili per cose futili ma non per cose utili: aiutare il nostro prossimo in difficoltà.
Da tutte le parti entra del denaro. Per esempio il Colosseo. Tanti anni fa ci abitavo vicino e spesso mi sedevo in un incavo per scrivere la lettera settimanale ai miei genitori. Non si pagava per l'entrata. Adesso e da quel dì c'è una lunghissima fila, a pagamento.
Un pò di tempo fa ho incontrato un conoscente a Piazza di S.M.Maggiore. A due passi da noi rannicchiato contro il muro c'era un senzatetto. Mi dispiaceva, faceva freddo. Incamminandoci il mio conoscente ha detto che ci sarebbero spazi per ospitare i senza-alloggio e indicava: "Vedi, quel palazzo e anche quello e quello e tantissimi altri appartengono al Vaticano. Camminando per l'Esquilino vedi tantissime chiese e palazzi ecclesiastici con innumerevoli stanze. Bisognerebbe verificare quante stanze sono disabitate. Ci sono suore e preti che trasformano il loro habitat in alberghi o B&B, pensando al guadagno. Il Vaticano è richissimo, un quarto di Roma gli appartiene, in tutt'Italia ha possedimenti e grandi somme depositate nelle banche all'estero e, fra donazioni e lasciti, il conto in banca cresce sempre di più. Ci sono poi i Musei Vaticani con file di visitatori chilometriche. Dell' 8x1000 solo il 20% va ai poveri, mentre la chiesa Valdese devolve il 100% ai bisognosi." Le nostre strade si separavano, salutandoci mi ha detto di dare un'occhiata su internet per scoprirne di più per conto mio. E l'ho fatto. Cliccando "Possedimenti del Vaticano" ne ho scoperte delle belle.
Giorni fa, dopo la morte dei quattro fratellini rom, bruciati nella loro misera baracca, le parole della Chiesa sono state: "Superare i campi rom, assicurare condizioni di vita sicure." E Famiglia Cristiana criticava le "urla" di Alemanno: "Arrivate dopo il pianto straziato di una madre." Mi sembra una cosa giusta dire: "Stato e Chiesa collaborate, i mezzi li avete."


Fila al Colosseo
 

venerdì 11 febbraio 2011

Senzatetto - Senzaletto


Quando alla sera mi infilo nel mio bel letto comodo, sento beatitudine e gratitudine. Il piumino mi avvolge con morbido calore, la borsa d'acqua calda: la mia coperta di Linus. Mi giro trovando la posizione giusta per aspettare il sonno. Mando nell'etere un grazie per questo mio lettuccio, accompagnato da un lungo pensiero a tutti i miei cari sparsi di qua e di là. Ma immancabilmente vedo in un lampo tutta la gente che in questo rione dorme per strada, nel freddo. Perchè io ho un letto, una casa e loro no? Caccio via questi pensieri, già di giorno ne ho piena la testa. Mi addormento, ma delle volte rimango sveglia a lungo.
Nel quartiere dove abitavo prima non si vedevano questi poveri abbandonati dall'uomo e dagli dei. Attraverso i media ne ero a conoscenza, sentivo dispiacere ma questi problemi altrui si aggiungevano agli altri innumerevoli  problemi personali, nazionali e internazionali. La sofferenza dell'umanità e del mondo animale non ha limiti. In questo quartiere dell'Esquilino vedo con i miei occhi  tanti esseri umani disgraziati. Uomini che di notte dormono sopra pezzi di cartone in qualche portico di un palazzo ecclesiastico, sulle panchine dei giardini pubblici, per terra sotto i portici di Piazza Vittorio, appoggiati contro le saracinesche di un negozio. Non soltanto uomini, anche donne. Capita che dei volontari diano loro una coperta, ma questo è da considerarsi un gesto alquanto ipocrita, perchè allontanandosi per i propri bisogni, per chiedere elemosine o per chissà che, le coperte si perdono:  non c'è un ripostiglio dove conservarle per la prossima notte. E così ci sono oltre agli uomini anche le coperte abbandonate. Molti di questi clochards si danno al bere. Con le elemosine racimolate comprano birra e vino. Bevendo smorzano il senso della fame e il senso della loro sfortunata esistenza. Nelle strade li vedo seduti sui gradini, con le loro facce rosse e gonfie, spesso in gruppetti di tre o quattro, come per consolarsi, parlando la stessa lingua e vivendo la stessa condizione. Io so dai libri sulle vitamine che anni fa ho portato dal Canada, che quando una persona dedita al bere viene nutrita bene e le vengono somministrati integratori vitaminici e minerali in grandi quantità, la voglia di alcool scompare del tutto perchè l'alcolismo è spessissimo un segno di denutrizione  (Abram Hoffer, M.D. and Andrew Saul: "The Vitamin Cure for Alcoholism - Orthomolecular Treatment of Addictions").
Sento empatia e impotenza. A quale dio rivolgersi per un aiuto?

giovedì 10 febbraio 2011

Piazza Vittorio (Piazza Vittorio Emanuele II)

Come faccio spesso quando il tempo è bello, così anche oggi,  per andare al mercato ho attraversato il giardino di Piazza Vittorio. Nei bei viali vedo tante persone sedute sulle panchine a godersi il sole. Molti italiani, maschi e femmine, nell'età della pensione, trovano qui un punto d'incontro. Chiacchierano rilassati. Le signore spesso hanno vicino a sè la borsa della spesa. Tanti cani passeggiano con i loro padroni. Anche i cani si incontrano con i loro amici in un angolo riservato a loro. Poi, sdraiati nell'erba o appoggiati sulle panchine, seduti sui gradini, molti extracomunitari che assorbono il caldo dopo, forse, una notte al freddo. Le pratoline si sono moltiplicate e si sono sparse ovunque ci sia dell'erba ad accoglierle. Grossi uccelli neri , dei colombi e qualche passero cercano le briciole cadute ai mangiatori di pane. Le alte palme spero che non siano malate. Sento dire che tante palme a Roma vengono abbattute perchè affette da una malatia. Non esiste un rimedio per curarle?
Porta alchemica

All'altezza di Via Carlo Alberto c'è un cumulo di rovine circondato da un alto cancello che protegge non solo i resti di una grandiosa fontana di età imperiale (i Trofei di Mario) ma anche una piccola colonia di gatti belli e paciosi. C'è poi la Porta Magica o alchemica che è l'ingresso di Villa Palombara, residenza del marchese Massimo Palombara di Pietroforte, uno dei più famosi alchimisti del seicento. Questa porta è sorvegliata da due statue del dio egiziano Bès. Sul frontone della porta sorretta da un architrave e da stipiti sono incisi simboli astrologici e cabalistici probabilmente legati alla Rosa-Croce del XVII secolo. Nell'insieme il giardino è vasto e gradevole, circondato com'è da palazzi con ampi portici di stile ottocentesco. La piazza fu realizzata da Gaetano Koch poco dopo il trasferimento della capitale d'Italia da Firenze a Roma nel 1871 ed è la piazza più vasta di Roma (316x174 m) con quasi 10.000 metri quadrati in più di Piazza San Pietro.  Nell'angolo opposto del giardino c'è uno spazio giochi per bambini con qualche altalena, due scivoli etc. La giostra adiacente è a pagamento. Nel gazebo a fianco, durante le vacanze estive, i bambini  possono disegnare e fare lavori manuali con l'aiuto di studenti volontari. Le strutture moderne, masse di cemento inutili stonano, sono fuori posto. Questa opinione non è solo mia.  Uno studente di architettura, nel gazebo, stava facendo un progetto per modificare l'aspetto del giardino sostituendo i cementifici con costruzioni funzionanti e accattivanti. Suo proposito era di presentarlo al comune. L'avrà fatto? L'avranno accettato?                                                                                                                                                                                                                      
                

lunedì 7 febbraio 2011

Flaminia la birba

Flaminia a due anni e nove mesi

Mi sono arrivate nuove foto di Flaminia con il commento di Sigrid : è una birba. Quasi tutti i giorni Sigrid mi tiene informata della loro vita ad Haarlem e mi racconta della vivacità di Flaminia, dell'argento vivo che ha addosso. E' tutta diversa da sua sorella. Livia è una sognatrice, è cauta, rispetta i suoi giocattoli e i suoi libri, non li rompe mai. Da sola o con le amichette può stare seduta a disegnare per lungo tempo, tutta assorta nelle storie che realizza sulla carta. Specialmente con l'amichetta Riochar inventa giochi fantasiosi nei quali tutte e due si immergono anima e corpo e che vorrebbero non finissero mai. In un posto nuovo e con gente che non conosce o che conosce poco, ci vuole un pò di tempo prima che Livia si sciolga e prenda parte ai giochi con gli altri bambini. Però sta andando sempre meglio, si lascia andare più facilmente. E un altro passa avanti è che non succhia più il pollice.
Flaminia? E' tutta fisicità. E' sempre in movimento, deve sfogare tutta la sua energia ed esuberanza fisica. Con le candeline rimaste delle torte di compleanno conservate in una scatolina,  Livia ci parla, inventa un gioco. Anche a Flaminia piacciono, le guarda attentamente e poi le spezza una alla volta , godendosi il suono del "crac". Ama anche lei guardare i libri ma lo fa con tanto impeto che spesso alcune pagine si strappano, e poi noi incolliamo. Si vede che non lo fa apposta, è che è un tipetto forzuto. Non ha mai succhiato il pollice nè il succetto. Non disegna ma scarabocchia, facendo finire carta e colori sparsi per terra. Con Livia e le sue amichette è spesso una rompiscatole: disfa quello che loro hanno messo su con un certo impegno. Adesso qualche volta vengono anche per Flaminia amichetti dell'asilo a casa per giocarci.  Non è timida per niente, ovunque sia si butta subito sui giocattoli e partecipa ai giochi. Le piacciono molto le coccole e dà tanti baci a mamma, papà e sorellina. Sigrid dice: "Mangerei di baci  Livia e Flaminia." Si sdraia per terra e subito Flaminia è sopra di lei a coccolarsi a vicenda. Viene di corsa anche Livia per partecipare. Kevin che è un giocherellone si rotola per terra con loro in un gioco che le due bimbe vorrebbero non avesse fine. Mi diverto tanto a guardare questa bella famigliola.
E' un fatto che nella loro diversità Livia e Flaminia si completano. Poco fa un consultorio antroposofico nel loro quartiere aveva una giornata di "Porte Aperte" per farsi conoscere ai genitori interessati. Sigrid ci è andata.
Una dottoressa guidava la conferenza e rispondeva a delle domande. Uno dei genitori voleva sapere da lei perchè il suo secondo figlio fosse tanto diverso dal primogenito. La dottoressa spiegava che il primo figlio aveva scelto di nascere come primogenito e che in qualche modo aveva partecipato a scegliere il nuovo fratello, il suo completamento. Sigrid era rimasta molto emozionata da queste parole perchè è vero: Livia e Flaminia si completano.
C'è gente che guardando le bambine o le loro foto dice: "Oh lei assomiglia alla mamma e lei al papà o ad uno zio o all'altro zio."  Una volta che erano a Roma Sigrid chiamava le bambine perchè il pranzo era pronto in tavola. Flaminia ha detto: "Sì, anche questa Livia" e ha preso sotto al braccio una piccola foto incorniciata di Sigrid da piccola avviandosi in cucina a mangiare. Per lei quella foto rappresentava Livia. Tra poco più di tre mesi Flaminia compirà tre anni. Darò un'occhiata se trovo una foto di David, Sigrid, Jan e Livia a quell'età: una photogallery.

Sigrid a tre anni e dieci mesi. Questa è la foto che secondo Flaminia rappresenta Livia.
Jan a tre anni
David due anni e mezzo
Livia a tre anni

venerdì 4 febbraio 2011

Rudolf Steiner e Bologna

Un noto uomo di cultura tedesca ha di recente affermato:
"Ci si potrebbe chiedere come mai Rudolf Steiner, che ha elaborato una Concezione del mondo di tale grandiosa complessità, sia rimasto estraneo alla Cultura Accademica ed in generale alla Cultura Ufficiale del secolo scorso. Esse lo hanno quasi completamente escluso dalla loro visione, dalla loro ricerca, dalla loro conoscenza.
Nella realtà della vita quotidiana, innestandosi sul suo pensiero e sulla sua opera fondante, centinaia e centinaia di scuole sono nate in tutto il mondo, dalle Americhe alla Cina, dalla Norvegia al Sud Africa. Gli impulsi per la conoscenza e la salute della Terra e dell'Uomo hanno fatto sorgere ed ampliare il  mondo dell'agricoltura e degli alimenti biodinamici e biologici. Quindi la medicina e i farmaci antroposofici, la conoscenza, l'amore e la pratica delle Arti  fondamentali nella formazione dell'uomo e per la comprensione della storia dei popoli. E ciò è avvenuto in tutti i settori della Vita Culturale e Spirituale.
Eppure Rudolf Steiner, ufficialmente, è stato quasi totalmente ignorato Ora è tempo di sottrarlo alla pura e semplice identificazione con la Società Antroposofica per farlo diventare Patrimonio dell'intera Umanità."

Rudolf Steiner attraverso il libro "La mia Vita" ci fa sapere che l'Antroposofia o Scienza dello Spirito fu portata a Bologna fin dagli inizi del 1900 da Marie von Sivers, personalità di spicco del Movimento Antroposofico e sua collaboratrice.
Fu quindi Marie von Sivers, poi Marie Steiner, che per la prima volta portò a Bologna, e probabilmente in Italia, la Cultura della Scienza dello Spirito. Poi nel 1911 Rudolf Steiner venne invitato al IV Congresso Internazionale di Filosofia dove, all'Università di Bologna, tenne le conferenze sull'Io.
Nel centenario della sua partecipazione a quel Congresso si terrà il Convegno Internazionale "Alla ricerca dell'Io - Rudolf Steiner e la Cultura contemporanea", dal 31 marzo all'l-2-3 aprile dell'anno 2011.
Il Convegno sarà un grande evento artistico-culturale che vedrà convergere a Bologna partecipanti da tutta Europa e da tutto il Mondo con il coinvolgimento dell'intera Città e dei suoi Cittadini, dell'Università e degli Studenti.

Università di Bologna

Marie Steiner von Sivers

Marie von Sivers (14 marzo 1867-27 dicembre 1948) è nata in una famiglia aristocratica in Wloclawek, Polonia, allora parte della Russia  Era istruita e parlava correntemente russo, tedesco, inglese, francese e italiano. Ha studiato teatro e recitazione con diversi insegnanti in Europa.
Un giorno, nei primi mesi del 1900 è apparsa ad una delle lezioni di Rudolf Steiner. Nell'autunno del 1901 ha posto la seguente domanda a Steiner: "Sarebbe possibile creare un movimento sperimentale fondato sulla tradizione europea e lo stimolo di Cristo?" Rudolf Steiner in seguito ha riportato: "Con questo, mi è stata data l'opportunità di agire in un modo che avevo precedentemente immaginato. La questione era stata posta e ora, secondo le leggi spirituali, potrei cominciare a rispondere."
Marie von Sivers ha collaborato con Steiner fino alla sua morte, nel l925, proseguendo il lavoro fino alla propria morte avvenuta nel 1948. Lei lo ha accompagnato ed aiutato, come segretaria, traduttrice, editore e organizzatore di viaggi per conferenze. Conferenze in varie città dentro e fuori la Germania, sulla reincarnazione e sul karma, sui Vangeli e la vita tra morte e rinascita, storia dei Misteri, dei Sensi, dell'Evoluzione etc. Anche nelle sue altre attività pubbliche ha assistito il lavoro di Steiner con le proprie risorse e nel 1908 creò la casa editrice Filosofico-teosofica (o Filosofico-antroposofica) e curò l'edizione di molte opere di Steiner. Tutta l'attività amministrativa poggiava sulle sue spalle.
Il 24 dicembre 1914 Marie von Sivers sposò Rudolf Steiner. La prima moglie di Steiner, Anna Eunicke Steiner era morta nel 1911.
A partire dal 1912  Rudolf Steiner sviluppa l'arte dell'euritmia che, sotto la guida di Marie von Sivers si è diretta in tre direzioni: come arte da palcoscenico, come parte integrante della pedagogia Waldorf e come metodo terapeutico. Sotto la sua tutela sono state fondate due scuole di euritmia: una a Berlino e una a Dornach, Svizzera.
Significative sono le parole del testamento di Rudolf Steiner, sul quale così è scritto: "Marie von Sivers dovrà avere, dopo la mia morte, il diritto di prendere disposizioni in mio nome. Quello che farà, sarà fatto in mio nome. Il poco che possiedo passerà nelle sue mani, sarà lei a prendere ogni decisione in proposito. Essa dovrà anche pensare ai miei genitori ed ai miei fatelli a Horn. Lei stessa dovrà considerare la mia morte dal punto di vista delle potenze superiori e non vederla mai come un enigma. Queste cose hanno un significato che bisogna onorare anche se non lo si comprende ancora".
Edouard Schuré: "La signorina Marie von Sivers , dopo una lunga ricerca di quella verità che illumina tutto è venuta anche lei alla teosofia. L'estrema delicatezza della sua natura aristocratica, modesta e fiera a un tempo, la sua sensibilità delicata e profonda, l'estensione e l'equilibrio dell'intelligenza dotata tanto per l'arte che per il pensiero, la rendano meravigliosamente atta ad una parte di mediatrice e d'apostolo. La teosofia orientale l'aveva attirata e affascinata, senza però convincerla del tutto. Le conferenze di Rudolf Steiner le diedero la luce che persuade, sgorgando da tutte le parti come da un centro incandescente. Indipendente e libera, ella cercava un'opera ideale per consacrarvisi con tutte le sue forze. L'aveva trovata.

                                                         

giovedì 3 febbraio 2011

Rudolf Steiner e il mondo occulto,esoterico

Più ho letto su Rudolf Steiner, più mi sono accorta di quale figura fuori del comune egli sia stato.Voglio continuare a scrivere su di lui e può essere che così facendo invoglio chi legge questo mio blog ad approffondire per conto proprio, leggendo un libro di o su Rudolf Steiner oppure cercando notizie su Internet.  Ho letto una volta da qualche parte che coloro che sono nati sotto il segno del Toro sono attratti sia dalla Terra che dalle Alte Sfere. Io, che sono nata il 17 maggio, sono ancorata alla terra e se, delle rare volte fluttuo in sù, una volta arrivata a metà strada ridiscendo sulla crosta terrestre. Mentre Rudolf Steiner, sin dalla nascita, aveva il dono di sentire il collegamento fra mondo spirituale e universo spirituale.
Si può affermare che Steiner (1861-1915), sia stato un grande iniziato del nostro tempo. Fin dalla prima giovinezza ebbe in sè l'incrollabile convincimento della realtà dei mondi spirituali, realtà che per lui fu esperienza diretta e di cui volle far partecipe anche il suo prossimo, nella maniera più concreta e scientifica possibile. Proprio per questo motivo l'Antroposofia fu da lui chiamata "Scienza dello Spirito".
Nel suo libro "L'Iniziazione" Steiner scrive: "In ogni essere umano esistono facoltà latenti attraverso le quali egli può giungere alla conoscenza del mondo dello spirito.
Edouard Schuré (Strasburgo, 1841-1929), che fu scrittore, poeta, critico letterario, drammaturgo e filosofo, ma il cui nome è soprattutto legato alle opere nelle quali elaborò un suo sistema filosofico e esoterico (fra i suoi numerosi libri l'opera più importante è "Les grands initiés") intrattenne con l'indologo ed erudito italiano Angelo de Gubemalis (1840-1913) una ricca correspondenza, che si potrasse per una quarantina di anni .
Fra gli incontri che influenzarono la sua vita furono quello con Rudolf Steiner, che conosce nel 1906 rimanendo affascinato del suo pensiero, e quelli con Margherita Albana Mignaty e Richard Wagner.
Dalle lettere trascrivo le frasi che concernono gli incontri con Rudolf Steiner.

Barr, 3 settembre 1906

Edouard Schuré
 Mio caro amico,
Nel mese di giugno, tornando da un mio breve viaggio in Corsica, ho incontrato a Parigi un teosofo tedesco (austriaco e ceco d'origine) di nome Rudolf Steiner. Era venuto a Parigi con la sua collaboratrice Marie von Sivers per tenere una serie di conferenze in una cerchia del tutto intima di Russi e Slavi. Io lo conoscevo già attraverso i suoi scritti e la sua Rivista Lucifero, che usciva a Berlino, dove egli fa tradurre i miei Grandi
Iniziati dalla signorina von Sivers, e io avevo scambiato con lui alcuni volumi e alcune lettere. Ma è uno di quegli uomini che non rende la centesima parte di sè con la penna e che si svela interamente solo attraverso la sua presenza e la sua parola vivente. Questa presenza e questa parola mi hanno abbagliato, rapito, scosso. Si trova in perfetta armonia con le idee dei "Grandi Iniziati" che considero come un libro ispirato da una iniziata di nascita e dalle volontà superiori. Ma questa opinione - per lusingatrice che sia - non sarebbe bastata a produrre l'effetto magico che ha esercitato su di me. Egli mi ha aperto vie nuove e meravigliose, che sono il compimento delle mie aspettative, sull'esoterismo cristiano e la tradizione occulta occidentale in accordo con la tradizione orientale dell'India, ma più avanzata.
In breve, in questa splendida intelligenza, accompagnata da un'anima squisita, piena d'amore umano e divino, d'una modestia sorprendente, di un intero distacco da ogni ambizione personale, ma nel contempo di un'energia e di un'intrepidezza indomabile, ho riconosciuto per la prima volta nella mia vita un vero iniziato - un maestro - il maestro che io sognavo e che attendevo!

Parigi, 4 luglio 1908
Mio caro amico,
Voi riceverete il libro di Steiner tradotto da me e preceduto da una Introduzione che è per sè un lavoro considerevole e un autentico manifesto. Fornendomi, con una scienza più profonda, la conferma delle idee espresse nei miei "Grandi Iniziati", Steiner è stato uno dei grandi avvenimenti della  mia vita intellettuale e sperimentale. E' il solo occultista a me noto che io riconosca come un Maestro nel vero senso della parola.

Barr, Alsazia, 7 settembre 1909
Mio carissimo amico.
Poi sono venuti i giorni meravigliosi di Monaco in cui ho visto il mio dramma preferito: Les Enfants de Lucifer, animati, rappresentati, resuscitati in una vita ideale e trascendente, dalla magia di Steiner e dall'entusiasmo della signorina von Sivers. ... Steiner si è rivelato un professore di dizione, uno scenografo di prim'ordine, un costumista, un tecnico geniale, che stupisce gli operatori con le sue coscienze meccaniche. ...
E' ammirevole il carattere religioso e sacro che egli ha saputo imprimere al tutto.