martedì 23 aprile 2013

Gennaio 1959, Teddy




Il mio diario del 1959 mi fa ricordare cose ed eventi che nella memoria erano sbiaditi. Ho scritto in modo stringato per annotare su una piccola pagina almeno un accenno di quello che succedeva. Adesso che rileggo vorrei sapere più particolari sulla mia vita di tanti anni fa ma più di tanto non entrava nella pagina. Sono comunque contenta di aver trovato, allora, il tempo e l'energia di compilare questo riassunto che mi porta dietro nel tempo lasciando a volte tracce nostalgiche nella mia anima. Qui sul mio blog trascrivo dal mio diario qualche avvenimento del mese di gennaio di quel fatidico anno.
 Il 4 gennaio, una domenica, ho lavorato di mattina per due ore e mezza. Abbiamo pranzato insieme e poi Pino è andato al lavoro ed io alle 19.15 mi sono incontrata con De Luca al negozio di cappelli Canessa, in Via Condotti. Ho provato diversi cappelli e mi stavano tutti bene. Poi, in Via Mario Dè Fiori, un giovane fotografo, nel suo studio, mi ha ripresa con tre cappelli di Canessa, le foto servivano per una rivista americana. Per ogni posa è bastato un solo scatto. Molto soddisfatto, a fine lavoro il fotografo mi ha detto che avrebbe voluto lavorare regolarmente con me, gli piacevo come modella e mi parlava di tante sue idee. Per due settimane sarebbe andato con sua moglie in Spagna per una vacanza, tornato mi avrebbe chiamato per iniziare una collaborazione. Non sono stata pagata per questo servizio fotografico ma ho chiesto che almeno mi venissero date le foto. Dopo una decina di giorni ho letto in un giornale che il giovane fotografo aveva avuto un incidente di macchina in Spagna con esito letale.
Il 5 gennaio durante la mattinata ho mostrato vestiti al fotografo Scrimali e ad un  disegnatore. Con Pino poi ho pranzato alla mensa della RAI come facevo spesso. Abbiamo comprato lana: volevo fare un pullover per Pino. Di pomeriggio per tante ore di nuovo a mostrare vestiti. E Scrimali è venuto a fare foto di me con De Luca e Giulia. Alle 20.30 avevo finito. Pino mi aspettava a Piazza di Spagna e siamo andati a vedere le bancarelle di Piazza Navona. A casa abbiamo mangiato zuppa e pane e marmellata insieme a Shirley.
Pino quel giorno mi ha regalato un orsacchiotto, un péluche, per la Befana. Come mi piaceva e come ne ero felice. E l'ho trovato un gesto tanto carino. Il giorno dopo l'ho portato con me al lavoro. Sull'autobus sguardi e parole  inteneriti e anche sul lavoro è piaciuto molto il mio piccolo orso.
Questo orsacchiotto è stato compagno anche dei nostri figli. E adesso si trova nella cassapanca insieme ai giocattoli delle nipotine, però queste bimbe non ci giocano perchè non è morbido come i loro péluches di adesso. Oggigiorno tutti i bambini ne hanno a bizzeffe, animalucci di ogni genere. La sera Livia e Flaminia si portano nel lettino i loro preferiti: un cane, un gatto, un coniglietto o un orso, o tutti e quattro, e anche di più. Neanche durante il giorno Flaminia può farne a meno. Il mio orso però si porta bene gli anni, il prossimo 5 gennaio ne compie 55.
Quando io ero piccina abitavo a Den Helder, una città marina. Un giorno con i miei genitori abbiamo trovato sulla spiaggia un orsacchiotto che, portato a riva dalle onde, è diventato il mio compagnetto ovunque andassi. Si logorava e mia madre l'aggiustava, finchè un giorno me ne hanno comprato uno nuovo, ma non lo volevo, amavo troppo quello vecchio.
La leggenda narra che, prendendo parte ad una caccia all'orso bruno, il presidente Theodore Roosevelt rifiutò di sparare ad un cucciolo di orso. Per radio e sui giornali ne parlarono con grande enfasi. Ad una signora venne l'idea di creare due orsacchiotti di tessuto soffice e marrone che espose nella vetrina del suo negozietto. Fu un successo, tanto che ne furono importati a centinaia dalla Germania dove una ditta di giocattoli aveva avuto la stessa idea.
Si sarebbe mai immaginato il presidente Theodore Roosevelt che i primi orsacchiotti di stoffa morbida a cui fu dato, con il suo consenso, il suo nickname Teddy, siano ancora dopo più di un secolo i compagni di giochi preferiti di tutti i bambini?





Articolo sulla rivista "Gente".


 

venerdì 19 aprile 2013

Lettera di Anneke del 19-2-1959 - Commenti.

Ed è arrivata la lettera di Anneke, datata 19-2-1959 che ha incrociata la mia del 20 febbraio.
Dice che le sono finalmente pervenute le mie foto e trova che sono capolavori. Tanti complimenti all'eccellente fotografo che ha reagito con velocità scattando prima una foto dell'uomo che passa con i fiori sulla spalla a mò di fucile e poi una di me che lo imito. Quando sua sorella Thea ha visto le foto anche lei ne è rimasta entusiasta.  Anneke gliene ha fatta scegliere qualcuna e, perbacco, Thea ha preso quelle che anche Anneke preferiva. Quella con i capelli sciolti in terrazza era la loro preferita in assoluto. Quanto le piacerebbe vedermi al lavoro e prendere parte ai pranzi sull'obenta. Dice: incredibile, quante cose ti sono successe in quest'ultimo anno.
Ho preso il mio diario del 1959 (quelli precedenti a questa data non li ho più) e vedo che prima del défilé, del 16 gennaio, ispirato al costume nazionale giapponese, sono venuti dei giornalisti alla casa di alta moda De Luca per fare alcune interviste e il 5 gennaio il fotografo Scrimali ha scattato foto di De Luca, Giulia (l'altra indossatrice) e di me. Il 15 gennaio di nuovo giornalisti e un fotografo che ha ritratto me dentro il salone e fuori per strada con indosso un vestito della collezione. Le foto di Scrimali e quelle fatte per strada sono state pubblicate in due riviste, una copia delle quali ho mandato ai miei e ad Anneke, che a sua volta le ha mostrate a Thea. La loro reazione nel vedere la foto in mezzo alla strada è stata buffa e la trascrivo.
Anneke: "Aukjelief, le foto che mi mandi sono una per una perfette. Perchè non hanno chiamato Bert per fare con te queste foto di moda? Aprendo la rivista ho visto "quella cosa". Quell'orrore è stato ispirato al kimono? Che vestito di cattivo gusto: E quel cappellino non dona neanche. E gli sfondi! Quelli di Bert come nel parco sono gradevoli e incorniciano.Qui solo le  gambe sono riuscite bene. Spero che questa critica spietata non ti offenda, però c'è una differenza come tra il giorno e la notte con quelle che ho ricevuto altre volte e che sono un piacere per gli occhi. Viva Bert e la sua modella."
Thea: "Prendo un attimo per dirti che trovo bruttissimo il vestito che indossi. 1) Manca un bottone. 2) La posa che ti hanno fatto assumere con quell'ombrello! 3) Non è faccia da Aukje (anche se ti ho riconosciuta immediatamente). 4) Quella gonna corta è orrenda. La foto dove stai vicino ad una macchina con un musetto serio è migliore. Anche  là il vestito è brutto, ma tu stai meglio. Mica pensi di sposarti con un vestito così? Dove oltretutto manca un bottone." Le ultime parole della sua lettera sono: "Aukeltje sii un tesoro, mettiti vestiti belli e non assumere più delle pose insignificanti e stupide."



  

Corrispondenza interrotta ripresa (1958/59)

Alla  mia lettera del 31-12-1958, nella quale annunciavo che Pino ed io ci saremmo sposati, ho avuto una brevissima risposta da Anneke datata 27-1-'58.  Dice che finalmente trova un momento per rispondere alla mia lettera di giubilo. Avrebbe voluto scrivermi a rotta di collo, ma sia a casa, con sua madre irrigidita dai dolori reumatici, che in ufficio, dopo un'assenza di tre settimane, aveva montagne di lavoro da fare. Quando il 23 gennaio è tornata dalle vacanze a Mendoza ha trovato ad aspettarla ben 10 lettere. Era notte e dopo il viaggio, stanchissima, ha letto solo la mia e, finita l'introduzione, si è destata un pò. Scrive: "Avresti voluto vedere la mia faccia mentre leggevo le tue nuove? Beh, credo che solo i miei occhi fossero più grandi del solito, ma dentro di me sentivo un gran calore e, come buona figlia di mio padre, ho cacciato un sospiro di sollievo pensando: "Fortunatamente lei ha trovato la sua sistemazione" e contenta mi sono addormentata. Ma al mattino, appena ho aperto gli occhi, ho ripensato alle tue notizie e le ho raccontate a mams e anche lei era molto contenta. Quando di sera Thea è tornata dal lavoro costituivi il tema della discussione e anche se forse suona melodrammatico, è un fatto che le tue notizie ci hanno commosso, siamo sicure che sarai felice perchè non hai preso in fretta e furia questa decisione, la tua testa e il tuo cuore hanno ragionato di pari passo.
Mi spiace che non ti racconto niente della mia vita, ma non ne ho veramente il tempo. Non è per mancanza di empatia perciò non te la prendere. Ciao cara ragazzina, ti scriverò presto."

Nella mia lettera ad Anneke del 20 febbraio scrivo: " Ansjepans, ti do insufficiente in comportamento, perchè dopo quello scarabocchio del 27 gennaio mi hai fatto aspettare invano una tua epistola più estesa. Tu sai che cosa sei? Una lampada senza luce. Sicuramente conosci il detto: Un uomo senza vergogna è come un cavallo senza briglie, una donna senza vergogna è come una lampada senza luce. E da quanto tempo vivi già senza luce! Lo sa soltanto tua "sorella" Auk che ha contato i giorni quando ogni mattina sbirciava nella cassetta della posta e andava via con la coda tra le gambe trovandoci  soltanto buoni sconto per detersivi. Anneke, quando riaccendi la tua lampadina? Spero che frattanto tu abbia ricevuto la mia lunga lettera con foto incluse. Che ne dici? Dalle tue cartoline ho capito che hai avuto una bella vacanza. Raccontamela. Sai, quando c'è uno iato nella nostra corrispondenza la distanza fra noi si ingrandisce.
Qui tutto va bene. Pino ed io siamo sempre felici di averci. Lui è tanto carino, ogni giorno si fa volere più bene. 
Stiamo preparando le carte per poterci sposare, una cosa che prende tanto tempo e fatica, più del necessario, perchè al consolato olandese ci hanno dato informazioni sbagliate e così dall'Aia è arrivata una lettera con cui chiedono ancora altri certificati che devono arrivare da svariate direzioni. Quando tutto sarà finalmene pronto prendiamo un autobus che ci porta in qualche chiesa dove ci lasciamo congiungere in matrimonio. Almeno così più o meno pensiamo di fare. Io indosserò un vestitino nuovo, Pino uno dei suoi abiti. Non ci saranno parenti, solo amici come testimoni. Bert scatterà delle foto perchè anche se sarà una cerimonia semplice, è comunque un giorno memorabile, da ricordare. E' bellissimo essere contenti insieme e fare dei piani per il futuro.
Nella sua ultima lettera mia madre scrive che Minze (mio fratello) sta in ospedale con un'infezione al fegato. Sta migliorando, ma in due settimane ha perduto 24 pounds. E per le preoccupazioni neanche mia madre sta bene. Mi pesa che non possa fare niente per loro. Oggi per radio ho mandato in onda un'altra volta  la mia voce.
Anneke birichina, ti mando già gli auguri per il tuo compleanno, e baci.
 

 

lunedì 15 aprile 2013

Flaminia in bici




Ieri, 10 aprile, Sigrid ha telefonato per dirmi che, da un momento all'altro, Flaminia ha preso il via con la bicicletta. Erano vicino casa, sulla piazza della chiesa, Livia faceva lunghi giri sulla sua bici, Flaminia, in sella alla sua, si spostava spingendosi con i piedi, non ne voleva sapere di pedalare. In Olanda i bambini biciclettano fin da piccolissimi, ma Flaminia nix. E ieri è successo che Sigrid all'improvviso ha visto Flaminia passarle accanto come un lampo: pedalava! Esclamazioni di gioia. A casa Flaminia orgogliosa ha detto alla mamma: "Lo fai sapere anche a nonna?" Dentro casa Sigrid ha scattato qualche foto di Flaminia con la sua dueruote. Livia quasi sempre si rifiuta di essere ritratta da sola, ma Flaminia ancora accontenta la mamma quando le dice: "Con questo vestitino ti vorrei far vedere da nonna."
E' venuto a giocare un nuovo amichetto di Flaminia, Thomas, di sette mesi più piccolo di lei, vanno molto d'accordo e volentieri si sono fatti immortalare.
Il giorno di Pasqua ho ricevuto via mail una foto che ritrae Kevin e le sue figlie seduti al tavolo pasquale. Grazie alle telefonate e alle foto rimango aggiornata, cosa che mi rende felice. Fra 15 giorni mi aspetta un aereo che mi porta in Olanda. Non mi sembra vero che passerò un mese e mezzo con gli amati olandesini.
Jan questi giorni si trova alla fiera Vinitaly a Verona. Si incontra anche con qualche produttore di vino nel Nord dell'Italia. Per tornare a New York prende l'aereo a Milano. Questa volta gli manca il tempo per venire a Roma. Via telefono tiene informati David e me dei suoi spostamenti.





giovedì 11 aprile 2013

Sigrid in colonia RAI dal 4 al 30 agosto 1976

Il mio diario del 1976 è stracolmo di avvenimenti. Per adesso racconterò del mese della permanenza di Sigrid che per la prima volta è andata in una colonia organizzata dalla RAI. Insieme alla sua amichetta Claudia ha scelto di andare a Castel Gandolfo, vicino Roma. Anche David e Jan ogni anno andavano in colonia, fin da quando avevano sette anni. Per noi era imparare a staccarsi dai figli per un breve periodo di tempo e per i ragazzi era stare lontano da casa per un pò. Quell'anno, a giugno, Jan è stato15 giorni in Sardegna con l'YMCA, al suo ritorno David è partito per il campo estivo The Meadows. Adesso toccava a Sigrid partire, e come era eccitata con questa nuova avventura davanti a sè, e Pino ed io commossi di lasciare andare la nostra piccolina per la prima volta in colonia.
I bambini partecipanti partivano da Piazzale Clodio su un grande pullman. Sigrid e Claudia erano sedute una accanto all'altra.
Sentivamo Sigrid regolarmente per telefono. Si divertiva molto, non aveva per niente nostalgia. Io sentivo la sua mancanza anche se le giornate erano piene: si andava alla piscina della RAI, c'erano da sbrigare le solite faccende di casa, si gironzolava per Roma. Jan in quei tempi aveva un amico, Vittorio, e spesso andava con lui nel suo club dove nuotavano in piscina e giocavano a tennis. Vittorio era figlio di Alessio, amico d'infanzia di Pino, e di Valeria, che aveva una scuola di danza. Vittorio aveva una sorella: Clementina.
Leggo che il 12 agosto mi sentivo sola e meno male che Pino mi ha telefonato dall'ufficio chiedendomi se potevo venire da lui, c'era una lunga intervista in una strana lingua da tradurre: nè lui nè il personale dell'ufficio traduttori riuscivano a capire in che lingua fosse, forse io ci avrei capito qualcosa. Ho ascoltato e mi sono resa conto che era afrikaans. Per quattro giorni sono andata per diverse ore al giorno alla RAI. Traducevo  ascoltando la registrazione con la cuffia in testa, scrivendo direttamente a macchina. A volte non capivo quasi niente e dovevo rimuginare sulle frasi finchè intuivo il significato dell'insieme. L'afrikaans trae origine dall' Olandese del 17° secolo, introdotto dai coloni Boeri (in olandese bùren = contadini). La Colonia del Capo nacque come stazione di rifornimento per la Compagnia Olandese delle Indie Orientali. Col tempo si sono immesse nell'afrikaans parole dai linguaggi africani, dall'inglese e da altre lingue europee, perchè nel Sudafrica si stabilivano poi anche coloni di altri paesi europei. L'afrikaans è la lingua ufficiale della Repubblica del Sudafrica.
La mattina uscivo di casa con Pino e la sera rientravamo insieme. Pranzavamo alla mensa. Dopo il lavoro, il 13 agosto, siamo andati a Via Frattina a mangiare un gelato e, seduti davanti ad un bar, abbiamo visto passare Alessio, Valeria e Clementina. Abbiamo invitato tutti al nostro tavolo. Jan e Vittorio erano rimasti a casa con la governante perchè Jan in quei giorni a volte rimaneva a dormire da Vittorio.
Il 15 agosto, una domenica, Jan ed io, alle dieci del mattino, siamo andati in macchina, con Gabriella e Massimo, i genitori di Claudia, a Castel Gandolfo. Arrivati abbiamo visto camminare i bambini in fila: avevano cantato in chiesa. Sigrid e Claudia mano nella mano. Sigrid così carina e dolce nei suoi blue jeans e T shirt blu. Era un bel rivederci. Abbiamo visitato l'edificio che era situato sulla strada principale del paese e poi ho parlato con la signorina Paola, la responsabile del gruppo di Sigrid, e con l'animatore Pietro. Paola ha detto che Sigrid "non è soltanto una bambina alta e intelligente ma anche molto matura per la sua età, tanto che è stata messa con bambine di 10 e 11 anni, ha maniere molto carine e si adatta ad ogni circostanza". Claudia e Sigrid sono venute con noi a pranzare a Rocca di Papa da "Il Polentaro" Poi ancora un bel gelato. Per tornare in colonia Jan e le bambine sono saliti con la gabbiovia, noi genitori in macchina. Lo stesso giorno Sigrid e Claudia sono state invitate ad una festa di compleanno.
Il 20 agosto è tornato David, il nostro spilungone, dal campo estivo The Meadows in Toscana dove l'inglese era la lingua predominante. Era entusiasta di questa vacanza-studio. Il giorno dopo Pino ed io abbiamo preso un pullmann a San Giovanni diretto a Castel Gandolfo dove siamo arrivati alle 16. Sigrid era molto sorpresa della nostra visita. Portavamo, per lei un libro di Astrid Lindgren, e un pacchetto di leccalecca da dividere con le amichette. Poi con Sigrid siamo scesi al lago con la cabinovia. Faceva fresco e ci siamo messi una giacchina. Sigrid ci raccontava contenta della sua vita in colonia, di Claudia e di tutte le nuove amichette. La signorina Paola e l'animatore Pietro erano molto simpatici.
Noi a Roma come al solito andavamo al CAR e faceva spesso quasi troppo freddo per andare in acqua. Seduta su una panchina nel prato leggevo un bellissimo libro di Selma Lagerlof. Jan giocava per ore a ping pong. David ha ripreso a suonare la chitarra. Pino per qualche giorno è stato ad Avellino dai suoi. Io aiutavo la bambina della portiera con i suoi compiti d'inglese.
Il 29 sono andata, di pomeriggio, con Gabriella e Massimo a Castel Gandolfo, Pino lavorava. Sul terrazzo dell'edificio c'era uno spettacolo. Prima tutti i bambini cantavano, poi si esibivano due ballerine spagnole seguite da cantanti cowboy. Il figlio di un collega di Pino, Marcello Berengo, annunciava il programma con sua sorella Barbara insieme ad un altro ragazzo. Sigrid eseguiva un piccolo sketch con altre bambine. Le sue guance erano dipinte di rosso con efelidi e due treccine stavano in alto, fatte dure col fil di ferro. Una gamba del suo pantalone era arrotolata, e lei leccava un leccalecca e poi faceva la linguaccia. Era carinissima. Piovigginava.
Per il giornalino della colonia Sigrid ha scritto due articoli. A casa Pino ha voluto sapere tutto di tutto.
Il giorno dopo Sigrid è tornata a casa. Pino ed io aspettavamo a Piazza del Popolo, seduti davanti al bar Rosati, che il pullman arrivasse. Ed ecco alle 17 fermarsi vicino a noi il bus che scaricava tanti bambini che si salutavano fra loro con molto vociare. Sigrid piangeva nel doversi separare dai suoi amichetti di ventura. Con noi davanti al bar ha mangiato un gelato. Pino ed io, e anche i fratelli, eravamo felicissimi di riavere la figlia e la sorellina con noi..
Con Pino quella sera siamo stati invitati a cena da Shirley nella sua casa di Campo dè Fiori, con ingresso in Via dei Giubbonari.



Siena 1976




Foro Romano







martedì 9 aprile 2013

Settembre1976, Porto Sant'Elpidio

Con il mio diario aperto davanti a me attingo per grandi linee agli eventi susseguitisi durante la nostra vacanza a Montesilvano.
David qualche volta è andato nella piscina "Le Naiadi" con Norberto e Silvana e un paio di volte ci siamo visti con i nuovi amici. Abbiamo camminato per le strade di Pescara e della cittadina di Montesilvano. Il gruppo di alberghi lungo la spiaggia si stava svuotando e noi cinque passeggiando sul bagnasciuga verso il fiume ci siamo avventurati nelle loro piscine abbandonate che erano paradisi solo per noi.
Io ho finito il libro "La vagabonda" di Colette (a quei tempi ho letto tutti il libri di Colette) e con la mia macchinetta semplice al massimo ho scattato un pò di foto. Un giorno che Sigrid (8) e Jan (12) giocavano vicino a noi nella sabbia ho scritto: "Peccato che oggi la macchinetta è fuori uso, vedo così carini Jan e Sigrid, con i loro bei corpicini." Ma ho potuto rimediare in un altro momento.
Il 26 settembre, dopo il nostro tè pomeridiano, abbiamo messo i nostri pigiami in una borsa da viaggio e alle 17 è venuto l'amico di Pino Franco Galeota a prenderci. In un'ora e un quarto eravamo a Porto Sant'Elpidio e là in un albergo abbiamo incontrato Maria Giovanna Elmi e Alberto Lupo. Ci siamo cambiati. David è andato con Gianvittorio, il figlio maggiore di Franco, a mangiare spaghetti con un gruppo di amici e noialtri ci siamo avviati alla casa di Franco dove abbiamo conosciuto sua moglie, il piccolo Giacomo di due anni, e altri parenti. Tutti ci siamo spostati al Cinema Moderno per assistere ad una serata di poesie. Maria Giovanna conduceva il festival, Alberto Lupo leggeva le poesie vincenti. Anche Pino è salito sul podio come ospite d'onore e ha introdotto poeti leggendo brani delle loro poesie. Noi eravamo seduti in prima fila e che spavento quando un anziano poeta quasi cadeva dal palco. Grazie alla collaborazione di Pino e del suo aiuto nell'organizzarlo, questo evento, che era già cominciato la sera prima con la partecipazione de Gli Alunni del Sole, è riuscito molto bene. A Pino è stato conferita un'altra targa d'argento. Ha firmato tanti autografi.
Il giorno dopo l'abbiamo passato con Franco ed i suoi parenti. In una fabbrica di scarpe ci  hanno regalato un paio di stivali ciascuno. Quelli di Pino ed i ragazzi erano da cowboy. Abbiamo pranzato molto bene in un ristorante dentro un castello tenuto da una giovane coppia conosciuta la sera prima all'evento di poesie. Con Franco, sua moglie e figli abbiamo cenato in campagna da un loro amico giudice. La moglie del giudice mi ha riconosciuta di quando abitavamo a Viale Angelico e lei ammirava tanto David bèbè, sbirciava sempre nella sua carrozzina. Poi da Roma si è trasferita col marito a S.Elpidio e qui sono nate le bambine Eleonora (10 1/2) e Raffaella 9 1/2). Dopo aver trascorso tante belle e simpatiche ore insieme eravamo di  nuovo in albergo a Montesilvano, alle 11 di sera.
Il 28 settembre, di mattina, ci siamo goduti spiaggia, mare e piscine per l'ultima volta. L'albergo era ormai vuoto e toccava anche a noi partire. Dopo un caloroso addio il segretario di Antonio ci ha portato alla stazione di Pescara. Avevamo tanti bagagli in più. (10 chili di pasta integrale etc.)  Il treno partiva alle 16.15. Il viaggio è stato veloce, chiacchierando e facendo le parole incrociate. Alle 20.30 eravamo a casa, felici di rivedere Poesjemauw. Mentre Pino preparava spaghetti all'aglio e olio io cambiavo tutti i letti che in nostra assenza erano stati usati dai parenti. E pulivo la lettiera di Poesje. Ed era anche bello stare di nuovo a casa.






giovedì 4 aprile 2013

Sigrid 8 anni: compleanno. Montesilvano (3)

Ed eccoci arrivati alla festa di Sigrid, il 21 settembre. Da noi e dai nuovi amichetti Emanuela, Roberto, Maria, Cristina e Paola ha avuto dei regalini, fra l'altro una bambolina, vestitini e parrucche per Barbie ed una catenina d'argento con un cuoricino. Il giorno prima già molti ospiti erano partiti, per quelli rimasti, ed erano ancora parecchi, il direttore dell'albergo, l'architetto Antonio Zimei ha fatto allestire una grande e lunga tavolata per festeggiare tutti insieme il compleanno di Sigrid. Oltre al pranzo di molte portate il nostro nuovo amico Antonio ha regalato a Sigrid una borsa di tessuto da tracolla ed un carinissimo bouquet di piccoli fiori. Abbiamo tutti cantato "Tanti auguri a te" e il signor Oraldo, un altro nuovo amico, accompagnava con la fisarmonica. Poi c'era la torta a tre piani con 8 candeline e lo champagne. Solo alle 4 la bellissima festa è finita. Il resto del pomeriggio l'abbiamo passato in spiaggia e di sera Pino ed io, insieme ad Antonio, Alda, Malin e Oraldo siamo andati ad assaggiare nove tipi di pesce in una trattoria nel porto. Tornati alle 11.30 abbiamo trovato i nostri figli ancora alzati insieme agli amici.
Il giorno dopo siamo stati invitati per un tè e torta di mele da una coppia conosciuta alla festa nuziale. Lui italiano, lei, Ingrid, tedesca. Il loro cognome era Santarelli, il loro figli si chiamavano Norberto, di 15 anni, Silvana 13 e Simona 7. David e Norberto andavano molto d'accordo. Era gente simpatica.
Tornati in albergo ci siamo cambiati e poi sono venute a prenderci altre persone conosciute alla festa nuziale, per cenare a casa loro. Tutta la famiglia era presente e la serata si è svolta animatamente con calore e cordialità. Dopo ci hanno riaccompagnato in albergo regalandoci qualche prodotto abruzzese.
Il 23 settembre vedo nel mio diario che il tempo si era fatto più gradevole e siamo stati molto in spiaggia e dentro il mare. Nel pomeriggio Pino mi ha fatto portare un tè in spiaggia. Ed era pittoresco vedere in spiaggia, a quell'ora deserta, un  bianco tavolino con sopra una teiera e una tazza.
Di sera nelle vicinanze c'era una festa di quartiere. David e Jan si sono issati su di un palo cosparso di sapone, l'albero della Cuccagna, e sono riusciti ad arrivare in cima dove hanno sciolto dei salami e una gallina viva.
Dopo cena in albergo Corrado ha suonato per noi Green Sleeves e Yesterday. Oraldo è venuto a portarci 10 chili di pasta integrale. Che belle giornate.







mercoledì 3 aprile 2013

Sigrid 8 anni. Montesilvano (2)

Quando dopo cena Pino ed io entravamo nella hall dell'albergo l'organista Corrado, appena ci vedeva, cominciava a suonare Green Sleeves sapendo che quella canzone ci piaceva particolarmente. Eravamo commossi.
David, Jan e Sigrid si sono fatti molti amici e Pino ed io passavamo gradevoli momenti con altri ospiti dell'albergo. E così abbiamo conosciuto la bella Alda D'Eusanio e il suo simpaticissimo compagno, il giornalista Malin. Il 18 settembre due coniugi di Pescara festeggiavano nell'albergo il loro 25° anno di matrimonio. Hanno invitato anche noi cinque e Alda e Malin. In totale c'erano 100 invitati. Si cominciava con un cocktail. La cena era intercalata da piccoli sketches teatrali e si ballava sulla musica dell'organista Corrado. Malin si divertiva molto per la disinvoltura di Jan. Alle 3 di notte ci siamo ritirati. La festa si è protratta fino alle 6 del mattino, questo abbiamo saputo il giorno dopo.
La mattina dopo, il 19 settembre, Pino si è alzato presto, gli era stato chiesto di assistere alla gara di giornalisti ciclisti seguendo la competizione su di una macchina. Verso le 10 è venuto a prendere David e Jan per seguire con loro l'ultimo giro dei ciclisti. A Pino è stata donato una targa d'argento. Più tardi Pino ed i ragazzi hanno fatto una piccola uscita sul fiume con lo yacht di un nuovo amico.
I festanti della sera precedente si erano nuovamente riuniti per il pranzo e noi cinque e Alda e Malin eravamo di nuovo loro ospiti. Un pranzo magnifico. Venivano scattate delle foto, a tavola e in una finta casetta abbruzzese allestita per l'occasione, anche con noi, ospiti fuori programma. Siamo stati accolti con molto calore. Poi si cantava e si ballava. Un uomo con cui ballavo mi ha chiesto, mentre passavamo vicino a Pino: "Lei conosce quest'uomo?" "Sì" ho detto, "Lo conosco piuttosto bene, abbiamo tre figli insieme." Pensavo che scherzasse ma non ne ero sicura. L'uomo era confuso e si è scusato tanto con Pino. Ho capito dopo che quest'uomo non sapeva che Pino ed io eravamo una coppia e avrebbe voluto presentarmi al noto lettore del telegiornale. Alle 8 venivano serviti spaghetti all'aglio e olio. Dopo noi ci siamo ritirati nella hall e alle 10 abbiamo salutato e abbracciato i coniugi festanti. E' stata una grande e bellissima festa.







martedì 2 aprile 2013

Sigrid 8 anni. Montesilvano (1)






Preparativi per la partenza in Abruzzo.
Il 12 settembre del 1976, di mattina, ho messo a posto per bene la casa e anche la lavatrice lavorava a pieno ritmo perchè durante la nostra assenza sarebbero venute a stare a casa le cognate Tina e Norma, mia suocera e le nipotine Rosa, Ilaria e Lydia. Poi ho preparato dei panini e insieme ai ragazzi sono andata con l'autobus al CAR (Circolo Aziendale Rai) a Tor de' Quinto. Là si nuotava, si incontravano amici e all'ombra degli alberi si mangiavano i panini. Sigrid insieme all'amichetta Claudia stava per ore in piscina e poi giocavano con le Barbie. Alle 18 abbiamo avuto un passaggio fino a casa. Il bucato sul balcone si era asciugato ed era da mettere negli armadi, ho fatto le valigie e preparato pasta con funghi e piselli. Dopo aver mangiato David e Jan sono andati allo stadio, tornavano alle 10.30. Con Sigrid ho guardato un pò di televisione. Pino è venuto un attimo dal lavoro per poi tornarci:  finiva tardi. Tutte queste informazioni me le offre il mio vecchio diario.
Il 13 settembre ci siamo alzati alle 7 meno un quarto. Ho fatto i letti, preparato la colazione, pulito l'angolo della nostra gattina e alle 8 meno un quarto abbiamo preso un taxi per la stazione, imbucando prima una lettera per mia madre in Canada. Alla stazione ci aspettava una brutta sorpresa: c'era sciopero dei treni. Pino ha preso dappertutto informazioni e ha finito per comprare biglietti per il pullman. Abbiamo lasciato le valigie in custodia alla stazione per visitare la bella chiesa di S.M.degli Angeli, dopodichè uno sguardo alle bancarelle con tanti libri esposti. Al termine di un piccolo pasto in una tavola calda abbiamo preso il pullman per Pescara che partiva alle 2 meno 10. Il pullman era pienissimo e caldissimo. A Rieti c'era una sosta. Pino, David e Jan hanno poi offerto il loro posto a sedere a persone anziane. Arrivo alle 7 a Pescara. Un taxi ci ha portato a Monte Silvano. La prima impressione non era favorevole: un agglomerato di grandi alberghi lungo la spiaggia. Il nostro si chiamava Grand Hotel Adriatico. Le stanze erano al 3° piano e la cena era molto buona. C'era un film con Paul Newman in TV e in una sala adiacente uno spettacolo teatrale molto carino. Siamo andati a letto a mezzanotte. Soddisfatti. In albergo c'era una bella atmosfera.
I giorni seguenti siamo andati poco al mare e in piscina perchè faceva troppo freddo. Ogni tanto si andava fino al bar-ristorante il Mulino a bere un tè e là c'erano anche giochi per bambini. A volte David portava a spasso il grosso cane dell'albergo che era sempre attaccato alla catena. Un cane grande e forte con la pelliccia bianca. Jan giocava volentieri a carte con alcune ragazze grandi. Un pomeriggio Sigrid ha voluto mettersi il costume da bagno perchè ragazzi e ragazze più grandi sentendo che aveva vinto una medaglia in una gara di  nuoto l'hanno pregata di mostrare loro come nuotava in piscina. Dopo l'esibizione le ragazze l'hanno asciugata e aiutata a vestirsi. Di sera si ballava nella grande hall. David e Jan erano pieni di ammirazione quando vedevano ballare i loro genitori. Anche bambini e ragazzi ballavano e si faceva tardi. Leggo nel mio diario che il 16 settembre Sigrid si è offesa perchè alle 11 e mezza doveva andare a letto mentre lei voleva continuare a ballare. Una volta a letto ci ha detto che le piaceva un ragazzino e si chiedeva se anche lei  piacesse a lui, o se forse avesse già una fidanzata.








Livia 8 anni

Il 19 marzo Livia ha compiuto 8 anni. A noi adulti non sembra vero che sia già così grande.
Sigrid al telefono mi ha raccontato che la sera prima del suo compleanno Livia era talmente agitata per il giorno dopo che non riusciva ad addormentarsi. Ripeteva in continuazione come un mantra, ad alta voce: "Domani compio 8 anni." Ha contagiato anche Flaminia che divide con Livia la stessa stanza. Era tardi, circa le 10 quando finalmente dormivano. La mattina dopo alle 6 stavano già vicino al letto dei loro genitori. Sono scesi tutti al piano di sotto dove erano appese tante bandierine. Livia ha aperto i regali che la aspettavano sul tavolo della prima colazione. Regali dai nonni, dagli zii, dalla sorellina e dai genitori. Ne è rimasta contentissima. Kevin ha accompagnato le sue figlie a scuola. Ha portato anche un vassoio colmo di biscottini  per i compagni di classe di Livia e un dolce alla ricotta per tutte le maestre della scuola. Biscotti e torta erano fatti da Sigrid. Quando è stato il  momento del festeggiamento Livia si è scelta due aiutanti: Cato e Mila, per distribuire i biscotti ai bambini che con occhi chiusi aspettavano che i dolcetti avvolti in un bel tovagliolo venissero depositati su ogni tavolino. Quando tutti erano stati riforniti potevano aprire gli occhi e gustarseli. Poi Livia e le sue due amichette sono andate nelle altre classi per offrire alle maestre una fetta della torta. Livia, di natura piuttosto schiva, una volta a casa ha detto che le sarebbe piaciuto festeggiare tutti i giorni il proprio compleanno.
La festa privata di Livia è stata ieri, domenica 24 marzo. Ha invitato sette bambine, una non è potuta venire perchè a letto con la febbre. All'una sono venute tutte a casa di Livia. Hanno mangiato le torte; ce n'erano due, fatte da Sigrid. Dopodichè si sono sedute in cerchio per terra e Livia ha scartato i regali. Poi si sono trasferite per passare due ore nel Tanja's Atelier a pochi passi da casa, cioè dalle 2 alle 4. La signora Tanja  nel suo studio dà lezioni di disegno e pittura ai bambini e organizza anche workshops per festeggiare compleanni in modo originale. Sotto la sua guida le bambine hanno disegnato, colorato e stampato divertendosi a tal punto che quando Sigrid e Kevin sono andati a riprenderle all'ora stabilita non volevano saperne di andarsene e hanno avuto il permesso di continuare ancora per quasi mezz'ora.
Uscendo dall'atelier sono andati tutti in un giardino giochi del quartiere ma non era possibile starci: tirava un gelido vento siberiano e sembrava di stare a -15°. Tornate a casa hanno mangiato la pizza e hanno giocato fino a che i genitori sono venuti a riprendere le loro bambine. Il giorno dopo una mamma ha detto a Sigrid che la figlia le ha raccontato per filo e per segno come è stato il pomeriggio, concludendo che non era mai stata ad una festa così bella.  La mamma lodava questa festa creativa, aggiungendo: "Tutt'altra cosa che parcheggiare i bambini in un cinema e riprenderli dopo due ore. Festeggiare in quel modo lo trovo insulso."
Anche le altre mamme avevano commenti favorevoli e volevano saperne di più. Insomma è stata una festa ben riuscita.