martedì 26 marzo 2019

I miei primi anni di vita


Ultimamente su Facebook appare la pubblicità di una bella T-shirt con maniche lunghe, cappuccio e la scritta The Netherlands it's where my story begins. Sembra la mia storia,  che è cominciata nei Paesi Bassi. Sono nata nella città di Den Helder il 17 maggio 1931, una domenica. Anche se ero presente alla mia nascita non ne ricordo niente e anche dei primi anni di vita rammento molto poco. Quello che so me l'hanno raccontato i miei genitori. A quei tempi non si sapeva in anticipo il sesso del nascituro. Mio padre sperava fosse una femminuccia ed è stato quindi più che contento quando il suo desiderio è stato esaudito. Ero di otto mesi e pesavo meno di 2 chili e mezzo. Il mio papà aveva 23 anni, la mia mamma 21. In quegli anni le coppie si sposavano molto giovani. Mio padre, Jan Fennema (27-8-1907), e mia madre, Antje Pijl (21-9-1908), erano della Frisia (Friesland) e con la mia bisnonna che abitava con noi si  parlava la loro lingua e le mie prime parole furono mem, heit e beppe: mamma o madre, papà o padre e nonna. A sei mesi, quando normalmente i bambini cominciano a stare seduti,  io mi alzavo da terra con una piccola mossa e camminavo un paio di metri fino ad una sedia, e da lì mi spostavo fino alla prossima sedia. Mi è sempre sembrata una cosa inverosimile ma quando appena sposata sono andata a trovare i miei in Canada e ho passato anche un fine settimana a Detroit da amici, là c'era una bambina di sette mesi che già da un mese camminava. Adesso che c'è internet  per curiosità ho cercato "children who walk at six months" e ho letto di un bambino in Inghilterra che a sei mesi camminava senza nessun aiuto. Il suo pediatra commenta che questo è un fenomeno estremamente raro ma ogni tanto può capitare. Normalmente i bambini cominciano a sedersi a sei mesi e a camminare fra i 9 e i 18 mesi.
Abitavamo vicino al mare e spesso ci andavo con mamma e papà. Mia madre raccontava che sulla spiaggia ero il più piccolo bebé in costumino. In mare andavo sulle spalle di mio padre con le braccine intorno al suo collo, e così lui nuotava  ed io non avevo paura. La sera nel mio lettino mio padre, stanco dopo una giornata di lavoro all'aperto, mi raccontava una storia e anche allora tenevo le braccia intorno al suo collo. Dopo un pò mia madre andava a vedere che fine aveva fatto il suo Jan e trovava tutti e due addormentati, la testa di mio padre vicino alla mia sul cuscino. Nel mio lettino tenevo sempre un orsacchiotto, un peluche lanciato dalle onde sulla spiaggia. Mia madre l'aveva lavato e aggiustato e ogni volta che era necessario lo riaggiustava; alla fine era così malridotto  che me ne hanno regalato uno nuovo, ma non ne volevo sapere, amavo troppo quello vecchio.
Era tempo di crisi e mio padre accettava qualsiasi offerta di lavoro e allora lavorava nei campi di tulipani.
Quando desideravo una cosa non dicevo "voglio andare in giardino" ma "Aukje vuole andare in giardino"  Penso perché mi chiedevano: "Aukje vuoi andare in giardino?" o "Aukje vuoi una mela?"
Nella mia mente affiora il ricordo di un giardino molto luminoso, soleggiato, e contro il muro della casa si arrampicava la Oostindische Kers (Nasturzio - Tropaeolum Majus) dei cui fiori si succhiava il nettare. Fiori e foglie sono commestibili.



Oostindische Kers

A volte venivano dei parenti dalla Frisia a trovarci. C'è una foto di me in carrozzina con i miei genitori, Beppe e il fratello di mio padre, Bouke di 18 anni. Il fratello più piccolo di mio padre, Foeke, aveva solo due anni e mezzo più di me e dovevano alzarlo per permettergli di vedermi nella culla. Erano dieci fra fratelli e sorelle.
Un anno e mezzo dopo di me è nato mio fratello Minze ed esattamente due anni dopo, nello stesso mese e stesso giorno, è nato Hendrik Jan.






 

mercoledì 13 marzo 2019

I collages delle nipotine e loro come sono secondo l'oroscopo.

 
 
Il computer di David è stato riparato e così ha potuto scannerizzare i collages delle nipotine realizzati quando a febbraio sono state una settimana da noi a Roma, e li pubblico in questo post.
 
Stavo leggendo la rivista "D, allegata ogni sabato al quotidiano La Repubblica. Due delle ultime pagine sono dedicate all'oroscopo. Livia è nata il 19 marzo ed è del segno dei Pesci ( 20 febbraio-19 marzo). Ecco quello che ho letto:
 
"Strepitosa la tua immaginazione. Ha a disposizione le facoltà percettive. Vede i colori, sente le  musiche, ha la sensazione del tatto anche con gli organi inattivi. Come scrive Sinesio di Cirene nel Libro dei Sogni, può darsi che "l'immaginazione sia una forma di percezione sacra: è grazie a essa che entriamo in contatto con gli dei, ne riceviamo consigli, oracoli e cure riguardo a tutte le altre cose", Con l'immaginazione non fuggi dal mondo, ma, come sa chi ti ama, porti nella realtà il dono di un tesoro."

Flaminia è nata il 10 maggio ed è del segno del Toro (21 aprile-20 maggio). Il trafiletto dedicato al Toro è il seguente:
"Marte nel tuo segno rafforza la resistenza. Non nel senso freudiano di un'ostinazione nevrotica e accecante, ma in senso atletico, aerobico e sportivo. Non ti stanchi mai, non ti lamenti, sei solida, salda e tenace. Sopporti carichi psichici ed emotivi che metterebbero la maggior parte degli umani al tappeto. Sono molti quelli che contano sulla tua forza, che mai tradisce. Come un gelso secolare nemmeno ti accorgi quando qualcuno si appoggia a te. E sei felice, perché sai che tra poco le rondini torneranno a volare attorno."
 
Beh, sono parole belle e corrispondono in gran parte all'indole delle bambine. Sono ancora piccole: quasi 14 una, e fra non molto 11 anni l'altra, vedremo come saranno crescendo.
La maestra che per sei anni ha seguito Livia nella scuola elementare sulla pagella ha scritto: "Livia è un dono al mondo". Il maestro di Flaminia è molto contento di lei ma fino ad adesso non ha lasciato nessun commento poetico.  
 
Livia
 
Flaminia





















 
 
 

martedì 12 marzo 2019

Puzzle addicted


 
Come ho già raccontato in un post precedente, quando eravamo ancora tutti insieme era consuetudine per Jan, Sigrid e me, fare un puzzle durante le vacanze di Natale. Ogni momento era buono per dedicarcisi. A volte il puzzle ci teneva inchiodati per lungo tempo, non  riuscivamo a staccarci e quando un pezzo trovava il suo posto perfetto le nostre voci risuonavano trionfalmente: "Pezzo, pezzo, pezzo!" Una passione!
Quando Jan a 23 anni si è trasferito a Los Angeles insieme al suo gruppo Astaroth, i giorni di Natale rimaneva a casa e, ascoltando musica classica, si dedicava a un puzzle e, anche allora, in solitudine, esclamava "pezzo, pezzo" quando riusciva a collocare un pezzetto. Ce lo diceva al telefono ed ero molto emozionata.
In uno degli ultimi posts ho parlato di quando, durante le vacanze natalizie, David ed io eravamo in Olanda; io e Sigrid abbiamo cominciato un puzzle quasi impossibile che Kevin ha poi finito rimanendo alzato fino all'una di notte per diversi giorni. Jan legge sempre i miei posts e, chissà,  forse leggendo quello di quel nostro puzzle gli è venuta voglia di farne uno anche lui. E ha contagiato Jennifer.
Dopo la  telefonata gli ho mandato una mail dal titolo Bello di Mamma: "Jannuccio, che tenerezza saperti indaffarato con un puzzle. E hai coinvolto anche Jennifer? Anche lei si appassiona? Da voi col freddo di fuori e con persino la neve è bello dedicarsi ad un puzzle: Pezzo, pezzo!
Jan mi ha risposto così: "E' una febbre fare un puzzle, difficile staccarsi, come ai vecchi tempi. Anche Jennifer è presa e anche quando è al telefono cerca pezzi, e quando ceniamo allunga l'occhio per vedere se trova qualcosa. Questo puzzle era davvero difficile, un paesaggio dell'isola di Santorini in Grecia. Minuti e minuti senza trovare neanche un pezzo.
Jan mi ha mandato una foto di Jennifer con il puzzle terminato.




8 marzo 2019

 
Il tempo ultimamente è così bello che quasi ogni giorno, dopo le faccende di casa e poi le spese - impegni che mi tengono in esercizio - mi siedo sul minuscolo balconcino con un libro a godermi il sole. Che fortuna avere questo spazietto all'aperto. Avevo speranze che le poche piante assiderate con la nevicata del febbraio dell'anno scorso sarebbero risorte ma così non è stato: le radici non hanno dato segni di vita nuova. Qualche pianta è rimasta e le resistenti piantine grasse Sedum Palmeri (internet) sono in fiore già da un po': fiori di un giallo intenso. Anche ieri stavo là e guardavo con affetto le mie piante. Quando sarò sicura che non arriverà più il freddo le sistemerò con  nuova terra. La mia amica Flavia ha offerto la sua assistenza, il suo balcone è lindo e pinto e molto lineare, mentre io vorrei lasciare sul posto qualche piantina avventurosa, arrivata col vento.



 
Come fa spesso, nel pomeriggio è venuta Flavia da me a prendere un tè. L'hobby di Flavia è  creare collane e, mentre si chiacchierava, ha lavorato un paio d'ore ad alcune collane già a buon punto. Due poi me le ha regalate. Io protestavo: mi vizi. Ma le ho accettate, e sono bellissime.
Su Facebook sono in contatto con l'amica Anna che tempo fa ha adottato il gattino che stava sulla nostra terrazza condominiale in attesa di una casa. Ogni tanto mi manda una foto e vedo con grande piacere che cresce bene e che ha l'aria felice. Queste foto le mando con l'aiuto di David anche a Sigrid e pure lei gongola perché il gattino Luccio era entrato nel nostro cuore. Su FB ho fatto sapere ad Anna che io sono una sostenitrice del bookcrossing e, se lei fosse interessata, avrebbe potuto scegliere quelli che voleva fra un mucchio di libri che avevo messo da parte. E ieri mi ha notificato che verso le 17.30 poteva passare perché sarebbe venuta da queste parti a prendere la mamma per andare con lei a teatro, a Guidonia. La mamma sarebbe rimasta con lei per il weekend. E così mentre c'era Flavia è venuta Anna portandomi un rametto di  mimosa in compagnia di un bellissimo fiore, una composizione deliziosa: era il giorno della donna!



Anche lei ha preso un tè e ha scelto tutti i libri che l'attraevano. Chiaro che ho voluto sapere di Luccio (abbreviazione di Animaluccio). Ha detto che è un gattino dolcissimo e gioca con gli altri suoi gatti, anche con la gattina rossa che da poco ha preso in adozione  Sono convinta che Luccio non avrebbe potuto trovare una casa migliore. E' un sollievo per me e anche per Sigrid.



 
 
 

Fidanzata di Luccio
 
 

Pensieri e ricordi

 
Al telefono Sigrid mi ha fatto sapere che ha avuto in visita l'amica Isobel. Ha raccontato Isobel che il nonno è olandese e la nonna irlandese. Si sono conosciuti durante la guerra. Il nonno si trovava su una nave da guerra davanti alle coste dell'Irlanda. La nave è stata attaccata e il nonno,  ferito, è finito in ospedale dove gli è stata amputata una gamba. Si è innamorato di un'infermiera ed era amore reciproco, si sono sposati stabilendosi in Olanda. Isobel ha intenzione di scrivere un libro sui nonni e  sta facendo delle ricerche dettagliate su tutta la sua famiglia. Sigrid a sua volta ha raccontato come si sono conosciuti i suoi genitori dopo che la mamma aveva vissuto, dopo l'Olanda, in Argentina e in Canada. A Isobel è piaciuta molto questa storia, l'ha trovata molto interessante ed ha suggerito a Sigrid di dire a sua mamma (cioè a me) di scriverla. Sigrid mi ha detto : "Allora mamma perché non lo fai e scrivi anche del periodo che tu con i tuoi genitori e fratelli avete vissuto mezzo anno in Germania, durante la guerra; una permanenza dettata dal caso. Hai tante cose interessanti da raccontare. Tu scrivi un blog, comincia con i primi passi." Ho detto che sulla Germania avevo già scritto: "Ma, ci penserò. Non c'è più nessuno con cui ho condiviso quegli anni che mi potrebbe aiutare a riempire i miei vuoti di memoria" E Sigid: "Scrivi quello che ti ricordi."
In genere dormo poco, o, a volte, per niente e allora mi frullano tanti pensieri nella testa. Ma la notte che ha seguito questa chiacchierata con Sigrid, dopo aver dormito un paio di ore, nella mia testa si è messo in moto un mulinello di pensieri e ricordi. Si accavallavano i ricordi più remoti con i più recenti. Un vero groviglio di sentimenti che provocava nostalgia e risvegliava eventi ritenuti pressoché dimenticati.
Al momento non posso coinvolgere mio fratello Henk in Canada in queste rievocazioni. Lui è più giovane di me di tre anni e mezzo, sta attraversando tempi difficili con la moglie ricoverata in ospedale. E da parecchio tempo non adopera più il computer con il quale una domanda e una risposta arrivano al momento.
Posso dire che mi ritengo fortunata della vita vissuta. Non sempre facile ma nell'insieme una vita felice.  E proverò a parlarne, più in là.
Ho finito un piccolo collage per illustrare questo post, intitolato Occhio della Mente.




 

domenica 3 marzo 2019

Vacanza romana 17-24 febbraio 2019

 
Durante una settimana di vacanza scolastica il 17 febbraio sono venute qui a Roma Sigrid, Livia e Flaminia. Ogni volta che ci rivediamo è una gioia e per me anche una trepidazione nonostante il fatto che ci vediamo abbastanza spesso. Quando hanno bussato alla porta e ho aperto, abbracciandole forte ho notato che le nipotine sono talmente cresciute che sarebbe quasi meglio definirle ragazzine invece che bambine.  E sono sempre belle e slanciate. Poco fa una giovane amica in visita da noi, guardando le foto dell'estate scorsa attaccate al frigorifero, ha esternato: ma queste sono due modelle! (In Olanda non è abitudine fare complimenti; è però bello riceverne ogni tanto). Stavolta, ed è la prima volta, le ragazzine non si sono gettate sulla cassapanca dei giocattoli. Solo il giorno dopo Flaminia ha riempito un cesto con alcuni giocattoli che ha poi portato sul suo letto in soggiorno aggiungendoci anche una manciata di Barbies. Livia non mostrava nessun interesse a partecipare e perciò anche Flaminia ha lasciato stare: sta attraversando un periodo nel quale dà molta importanza all'opinione della sorella più grande.
Sigrid e figlie hanno fatto le turiste andando in vari bei posti di Roma, a volta nel pomeriggio, in compagnia di David. Livia avrebbe voluto assistere una mattina alle lezioni di David al Liceo Artistico ma la preside ha detto che non era possibile.






 
Flaminia per due pomeriggi ha giocato un'ora e mezza circa con Elena che abita nel nostro palazzo. Elena torna  da scuola solo alle 16.30, dopo ha i compiti da fare e segue diversi corsi perciò le rimane poco tempo per giocare. Peccato perché le bambine si trovano molto bene insieme. Flaminia è fortunata perché solo raramente la scuola assegna un lavoro da fare a casa. La lezione settimanale di flauto traverso le piace moltissimo e quasi tutti i giorni si esercita di propria volontà. Nuoto sincronizzato, tre volte alla settimana, la appassiona e le dispiace assentarsi come ha fatto in questa settimana di vacanza romana. Spessissimo dopo scuola ha un'amichetta a casa per giocare o lei è invitata da una compagnetta della sua classe. E poi ha sempre un libro sotto mano e nello zaino, oltre alle orsacchiotte Busha e Bibi, c'era anche un libro. Anche Livia aveva con sé un libro da leggere per scuola e farne poi un resoconto. Livia segue con piacere un corso di ginnastica artistica, è molto agile e armoniosa. Quando gli amici di David venivano a trovarci - Mauro, Rachele e la studentessa Claudia di quasi 18 anni - Livia e Flaminia essendo bilingue potevano intrattenersi con loro. Sdraiati e seduti sul grande letto di David Livia su richiesta di Rachele insegnava l'olandese. David come al solito faceva finta di conoscere perfettamente questa lingua. E' buffissimo e grandi risate.
Mercoledì 20 febbraio nel pomeriggio Sigrid è uscita con le bambine e sono tornate con due vaschette di gelato. La gelateria Fassi ogni mercoledì invernale vende il gelato a peso a metà prezzo. Ce lo siamo gustato. Rachele era da noi a cena.
Giovedì 21 febbraio ero sola a casa con Livia quando alle 12.15 ha suonato il citofono: una voce ha detto: "Sorpresa! Sono Kevin". Veramente una bella sorpresa. Diceva Kevin che il suo lavoro gli permetteva di assentarsi per qualche giorno e dato che non riusciva a stare lontano dalle sue donne per tutto questo tempo alle 5 di mattina ha preso un bus per Schiphol e poi un aereo per Roma. Quando Sigrid e Flaminia e dopo anche David sono tornati a casa sono rimasti felicemente sbalorditi. Ad Haarlem la gattina Gina era stata lasciata in buone mani. Stando sola a casa con Kevin Gina era sempre vicina a Kevin mentre lui era sdraiato sul divano a lavorare col suo laptop e di notte sul letto. Ci ha mandato qualche foto.

 
Ho visto che c'erano i primi beignets di San Giuseppe nel panificio vicino casa che per noi sono i migliori di Roma e ne ho presi alcuni per dopo cena: anche questa volta erano buonissimi, da leccarsi i baffi.
Il 22 febbraio Sigrid, Kevin, Livia e Flaminia hanno preso il tram 3 e hanno camminato per Trastevere per poi pranzare nella pizzeria-trattoria La Monte Carlo vicino a Piazza Navona, un tipico locale alla buona. Quella sera David con il gruppo Last Before Dinner dava un concerto sul barcone Lian Club sul Tevere.  Dopo cena Kevin ci è andato insieme a Livia. Prima del concerto David li ha presentati ai tanti amici venuti per l'occasione. Invece che alle 20.00 il concerto è cominciato alle 23.00. Perciò un gruppetto di alunni di David, non potendo fare tardi, se ne è andato poco prima dell'inizio del concerto: peccato. Alle 12.15 Kevin e Livia erano di ritorno, era stata un'esperienza molto carina.

 
Sigrid si è vista con le amiche Rita e Cristiana nel locale Caronte in Via Machiavelli. Le ha fatto molto bene  incontrarsi con queste amiche di vecchia data e abbandonarsi ai vecchi ricordi.
Kevin e Flaminia si sono esercitati ad un ballo inventato da Kevin ed era uno spasso vederli all'opera. Le bambine avevano voglia di fare un collage e sul tavolo in cucina ne hanno prodotto uno.
Nel pomeriggio del 23 febbraio sono andati tutti con David e Rachele a vedere una mostra di fumettisti nel nuovo museo a Via Merulana, mostra alla quale partecipava Mauro. A tutti è piaciuto il lavoro di Mauro, che era il più interessante. Mauro insegna alla scuola del fumetto ed è anche un bravo pittore. Dipingeva un quadro sul posto e David e Flaminia sono rimasti più a lungo per seguire il suo lavoro. Io l'ho visto poi, terminato, su Facebook: molto bello.





Sono venuti tutti a cena ed è venuta anche Flavia, la mia vicina di casa e amica. Eravamo in nove! Avevo preparato un sugo con peperone e zucchina, un piatto di ceci ed una grande insalata mista. Sigrid e Kevin avevano acquistato da Regoli la torta della nonna e Flavia ha portato un vassoio pieno di frappe e castagnole. Per chi voleva e poteva c'era un ottimo vino di un produttore della cerchia di Jan, consegnatoci di recente (4 casse). E' stata una gradevolissima serata.
Quando ho invitato Flavia a cena le avevo detto di non portare niente, ci aveva già portato una latta di biscotti Gentilini ed è sempre così generosa ed io le do così poco. "No" mi ha risposto, "Tu, voi, mi date tanto, non ne hai idea." Che belle parole!
Domenica 24 febbraio, alle 10.30 i nostri olandesini hanno intrapreso il viaggio di ritorno. Come era vuota la casa!

Gelato da Fassi