martedì 30 luglio 2013

I disegni di Flaminia

Un pomeriggio è venuta l'amichetta Sjuul a giocare con Flaminia. Hanno costruito una casa con le sedie. Le coperte le portavano dalla mansarda, salendo e scendendo tutte le scale diverse volte, caricandosi anche di cuscini. Anche Livia ama questo gioco, con amichette o anche solo con la sorella, e spessissimo troviamo una loro "capanna" a pianterreno o nella loro stanza da letto. Un altro giorno, dopo scuola, Flaminia insieme all'amichetto Liam ha costruito un'aereo nel soggiorno utilizzando tutte le sedie e sediette disponibili. Tanti péluches erano i passeggeri. Liam ha molta fantasia: ha trovato anche il necessario che serviva per simulare il motore e le eliche. I bambini sono in movimento continuo finchè arriva il momento in cui vedono volentieri un filmino. Il buffo è che a Liam, che è di papà olandese e mamma finlandese, piace vedere films in italiano. Dopo essersi riposati un pò ai bambini viene inmmancabilmente la voglia di disegnare. Fino a non molto tempo fa Flaminia scarabocchiava, almeno per noi erano scarabocchi, ma lei ci spiegava il significato dei suoi lavori astratti. Io le dicevo: "Oh che bel lavoro astratto che hai fatto." E spesso erano veramente simpatici. A lei piaceva il termine "astratto". Miracolosamente, quasi all'improvviso ha cominciato a disegnare, all'inizio aiutata dai suggerimenti di Livia, ma si stancava presto. Adesso però succede che da sola prende carta e colori ed è assorta anche per un'ora a disegnare. E sono disegni molto belli. Livia ha cominciato molto prima e continua a disegnare, tagliare e incollare. Flaminia ha trovato piacere e abilità più tardi, però vedo che i suoi disegni, paragonati a quelli dei suoi amichetti coetanei, sono più "maturi". Loro spesso continuano ancora con gli scarabocchi. Flaminia dei suoi disegni fa un libro legando i fogli con graffette. Poi legge per noi ad alta voce le storie che inventa sfogliando le pagine. Sigrid è riuscita a salvare qualche bel disegno dalle graffette ed io ne ho preso uno che ho portato a Roma. Oggi David l'ha messo in una cornice e ha trovato un posticino nel bagno alla parete dedicata all'arte. Ci sono fra altro un lavoro di Jan a 5 anni, uno di Sigrid a 4 anni, uno di Livia a 4 anni, cose di David  e mie. Mancava qualcosa di Flaminia. Ed è arrivato prima che me lo aspettassi.











lunedì 29 luglio 2013

Intorno all'albero di maggio nella scuola steineriana

Questo 17 maggio nella scuola steineriana si è festeggiato il giorno delle Pentecoste. L'anno scorso era una bellissima giornata calda e c'era anche David ad Haarlem che ha scattato tante foto bellissime. Questa volta faceva 3° di notte e 12° di giorno con ogni tanto un pò di pioggia. Per l'occasione i bambini sono andati a scuola vestiti di bianco ma indossando sopra qualcosa di caldo. I genitori ed altri parenti hanno raggiunto i bambini verso le 11 nel grande cortile della scuola. Abbiamo assistito alla danza degli alunni della scuola elementare intorno all'albero di maggio. Si cominciava con la prima classe. Ogni bambino teneva in mano un lungo nastro che scendeva dall'albero. I nastri venivano intrecciati in un bel disegno. Più si andava avanti con le classi, più il disegno diventava complicato. Livia frequenta la seconda classe.
C'era l'orchestrina formata dagli insegnanti e tutti, bambini e adulti, cantavano canzoni sulla natura che si risveglia, sul danzare intorno all'albero di maggio con i suoi nastri color dell'arcobaleno, di uccelli che covano le loro uova, di rami fioriti: l'allegro mese di maggio. Finita la danza, alcuni bambini, uno alla volta, declamavano una frase toccante. Venivano liberati dei colombi che volavano via a cerchi nel cielo. Poi su un lungo tavolo i bambini si potevano servire di tanti dolcetti.
I piccoli dell'asilo, teneri teneri, e che erano seduti per terra, sono rimasti poco a guardare, faceva troppo freddo. Tanto che quando siamo entrati un attimo dentro la scuola mi sono appoggiata al termosifone ed altri hanno seguito il mio esempio. I bambini dell'asilo hanno poi fatto un giro nel parco adiacente alla scuola, camminando in fila per due con in testa fiori di carta colorata. In capo al corteo c'era la coppia più grande che rappresentava gli sposi che collegano la terra e il cielo. E' stata una festa commovente e tutto il tempo non ha piovuto.
Ho guardato su Internet per saperne di più sull'albero di maggio. Trascrivo qui una parte di quello che ho trovato.
L'albero di maggio non è un fenomeno dei tempi recenti. L'uomo già nell'antichità vedeva nell'albero il simbolo della vita e delle sue leggi. Le sue radici nascondono i segreti della profondità, i suoi rami si stendono verso il cielo. Per l'uomo c'era sempre una connessione tra gli dei e gli alberi.
Gli alberi donano all'uomo ossigeno per respirare e i loro frutti e foglie contengono potere curativo e regalano ombra e bellezza.
Senza legno non ci sarebbe stata un'evoluzione. Tutto questo l'uomo lo sapeva già nel 72° secolo avanti Cristo, come dimostra il detto giunto fino a noi del cinese Kuan Chung: "Pianifichi un anno in avanti, semini del grano: Pianifichi un secolo in avanti, pianti un albero."
Per i popoli d'Egitto, dell'India, di Giava, per i Greci, i Celti e i Nordici l'albero ha giocato un ruolo importante nei riti di fertilità.
Gli indiani Omaha e Ceiba ballavano intorno al loro Albero Sacro, l'Albero Madre dell'umanità.
Per i Germani gli alberi erano sacri. Secondo loro in ogni albero abitava un'anima che influenzava la crescità e la fertilità. Per loro il 1° maggio era un giorno festivo molto importante: quel giorno si sposavano la dea materna Freya e il dio celeste Wodan.
I Romani dedicarono il mese di maggio alla dea della fertilità e della crescità. Il suo nome era Maia e veniva celebrata il 1° maggio. Come simbolo della sua dignità si ballava intorno ad alberi appositi.
Con la cristianizzazione molte usanze sono state eliminate. Niente era più sacro, solo il dio dei cristiani. Non si è riuscito però a estirpare tutti i riti pagani e molti di essi continuano ad esistere. Oppure sono stati oscurati sovraponendoci feste cristiane.
L'autorità del concilio di Arles nel 314 condannava la venerazione dell'albero. Esigeva che questo culto per loro sacrilego smettesse di esistere. E così è cominciata la distruzione dei boschi sacri.
Nostradamus diceva: "Ogni essere umano è imparentato ad un albero. Soltanto attraverso il contatto con il suo albero può essere felice.
Gli alberi abitano questa terra da almeno 400 milioni di anni.





venerdì 26 luglio 2013

Il compleanno di Flaminia a scuola

Il 13 maggio le vacanze erano finite e alle 8 di mattina Kevin ha portato le sue figlie a scuola. Le bambine  erano di ottimo umore, contente di rivedere la maestra e gli amici. Kevin ha continuato il suo viaggio per andare nel suo ufficio a Bussum. Senza file sull'autostrada ce l'avrebbe fatta in un'ora. C'era un forte vento e faceva freddo. Sigrid è andata in piscina con l'autobus e tornando ha fatto le spese. Verso l'una si è avviata con il bakfiets a prendere le bambine a scuola. In Olanda si pranza con tanti tipi di pane e abbondante companatico.
Il giorno dopo, a scuola, avrebbero festeggiato il compleanno di Flaminia perciò Sigrid, con il suo "aiuto", ha sfornato un vassoio pieno di biscotti per i bambini della classe e di sera ha preparato una torta di ricotta per tutte le maestre. A scuola, poi, alla presenza della sua mamma e del suo papà, Flaminia è stata la protagonista: hanno cantato per lei e con un'aiutante scelta da lei (Sarah) ha distribuito i biscotti e assieme sono andate nelle altre classi per offrire una fetta di torta a tutte le maestre.
Dopo tutte le emozioni degli ultimi giorni Flaminia era stanchissima e piagnucolosa. Dopo cena c'è stata una riunione tra genitori e maestra nella classe di Flaminia. Sigrid e Kevin ci sono andati lasciando Flaminia in pianti, urlava persino. Nel momento in cui le ho chiesto se per caso voleva un biscottino come per incanto si è zittita e ha detto che non poteva mangiarne perchè aveva lavato i denti, ma se io potevo farglielo comunque vedere. Le ho detto che sicuramente mamma gliene avrebbe fatto mangiare uno a colazione e anche una fetta del mio pane biscottato. "Sì" ha detto "quello lo mangierò volentieri col formaggio." Ho preso dallo scaffale il vecchio e consunto libro "Filastrocche della nonna" e lei era subito del tutto interessata. Nella stanzina che divide con Livia gliel'ho letto dalla A alla Z e lei commentava tutte le figure. Quante volte ho letto questo libro, prima con Livia e adesso con lei. Ma anche Livia ascoltava dal suo letto. Finito il libro Flaminia ha preso il suo orsacchiotto Busha e mentre canticchiavo si è addormentata. Allora mi sono seduta vicino a Livia e le ho accarezzato la testolina, una cosa che le piace molto e in breve tempo dormiva anche lei .
La mattina dopo sui loro piattini della colazione Flaminia e Livia hanno trovato un biscottino, di quelli che piacciono a me, tipo Petit o Marie. E c'era pane biscottato con formaggio.





Flaminia compie cinque anni.





Il 10 maggio Flaminia ha compiuto 5 anni. Alle 5.30 di mattina era già in camera di Sigrid e Kevin che dormivano ancora. Sono scesi tutti dabbasso e sotto i nostri sguardi Flaminia, emozionata e contenta, ha aperto i regalini. In alto c'erano appese le solite festose bandierine. C'era una piccolissima torta con le candeline e poi con panini preparati al momento Sigrid, Kevin e le bambine si sono avviati ad un enorme "pretpark" (parco divertimenti) per passarci mezza giornata. Io mi sono incontrata con Puck, amica di vecchia data. Lei ha la passione dei mercatini e ne conosce tantissimi in Olanda. Quando è venuta a trovare sua sorella in Italia l'ho introdotta al mondo dei mercatini di Roma. In maccchina, poi, ne abbiamo visti diversi a Haarlem e dintorni. C'erano tante cose belle e molto più economiche che a Roma perchè molti mercatini ricevono in regalo oggetti e mobili: il ricavato va in beneficenza. Ho comprato qualche piccola cosina sfiziosa: la mia valigia era già piena di péluches.
In Olanda si cena molto presto. Fra le sei e le sette e mezza. Quella sera mentre io preparavo la cena Sigrid ha realizzato una torta alla ricotta e la mattina dopo ne ha fatta una marmorizzata. Alle undici, era un sabato, cominciava la festa di Flaminia. Aveva invitato cinque bambine: Sarah, Giulia, Dara, Sammy e Jet. I genitori andavano via e le bambine si mettevano intorno al tavolo. Flaminia soffiava sulle candeline. Le torte erano squisite. Poi le bimbe si sono messe in cerchio sul pavimento e Flaminia ha aperto i regalini portati dalle amiche. Dopo un pò di giochi vivaci si sono messe di nuovo al tavolo e ognuna ha decorato con impegno una corona che Kevin aveva precedentemente ritagliato da un cartone colorato. C'era di tutto sul tavolo dove potevano attingere. Kevin dirigeva con bravura i giochi che seguivano: la danza della musica e la danza delle sedie. Non si stancavano mai, come hanno riso, e quanta allegra frenesia. I panini al formaggio caldi di forno li hanno mangiati con grande appetito. Flaminia carinissima era contenta della festa. Livia era un amore con un vestito nero, ha partecipato anche lei a tutti i giochi.
Alle due hanno cominciato a venire i genitori e sono rimasti ancora un pò. Le torte sono state un gran successo.
E' stata una divertentissima festa.
Alle 4 Kevin ha portato Livia al nuoto, Sigrid ed io abbiamo ordinato casa mentre le bambine giocavano in tranquillità con le cose nuove. Faceva freddo quel giorno (12°) con pioggia e vento.










Vacanze di primavera ad Haarlem.

In Olanda, in primavera, ci sono due settimane di vacanze scolastiche. Quasi tutti i giorni venivano amichetti delle bambine a giocare a casa e, se il tempo lo permetteva, uscivano nel giardino. Qualche nome dei bambini che vedevo apparire: Sammy, Luna, Thomas, Liam, Giulia, Sara, Selena., Isara, Dara, Riochar, Jente. Flaminia e le sue amichette spesso si travestivano da principessa od altro scegliendo i vestiti dal cesto che sta sotto il suo letto. Thomas veniva a casa di frequente, lui e Flaminia sono grandi amici. Spesso restava con noi  fino a cena o dopo cena. E' nato in Italia. La sua mamma è di origine indiana e da piccola è stata adottata da una famiglia italiana. Thomas sta in classe con Flaminia nella scuola steineriana.
Il tempo si era fatto bello: 22° e Livia ha fatto una gita in bicicletta con Riochar ed i suoi al laghetto artificiale Het Wed, in mezzo alle dune, dove hanno nuotato e giocato sulla spiaggia. E' un posto bellissimo.
La scuola di nuoto di Livia e Flaminia non era chiusa per ferie e quindi ci andavano regolarmente. Un paio di volte ho assistito alla lezione insieme a Sigrid o a Kevin nel breve tempo che ai parenti era permesso di guardare. Rimanendo a casa preparavo la cena in modo che la trovavano pronta tornando dalla piscina. Una sera ho fatto le fritelle alle bambine, è stata la loro cena. L'impasto era così abbondante che ne è restato un pò per il pranzo del giorno dopo. Livia ha detto: "Ne avrei mangiato ancora sedici."
Una sera che Sigid e Kevin sono usciti, Flaminia, stanchissima, si è addormentata subito mentre Livia correva per casa mostrandomi che non aveva "niente sonno". Mi raccontava che a lei più di tutto piace stare a casa. La domenica non le piace perchè non avendo impegni di scuola o di nuoto potrebbe starsene a casa a giocare ma anche mamma e papà sono liberi e loro vogliono andare in qualche parco. E' una chiacchierona così amorevole e carina. Si stava svegliando e agitando sempre di più, perciò ho deciso di accendere la televisione e guardando un filmino con dei bambini e il loro cane parlante si è calmata e alle 9.15 è andata a letto dicendo che sarebbe rimasta volentieri con me fino alle 11. Mi  ha abbracciato forte forte.




Het Wed




giovedì 25 luglio 2013

I primi giorni di maggio ad Haarlem



Il primo maggio erano 22 anni che Sigrid e Kevin stanno insieme. L'hanno festeggiato due giorni dopo. Sigrid quel giorno ha fatto una  squisita crostata con le fragole. Ci siamo leccati i baffi; anche gli amichetti Riochar e Thomas. Per la prima volta Livia ha avuto il permesso di uscire da sola con Riochar per andare a Wilsons Plein, a pochi minuti da casa, dove c'è un angolo giochi per bambini. Livia era eccitata di uscire senza genitori, per lei era una grande avventura. Per Riochar non era una novità perchè esce ogni tanto con Lion, il suo cuginetto più grande, e ad un'amichetta vicina di casa. Sono state brave a tornare nella mezz'ora loro concessa, tanto che più tardi hanno potuto ripetere l'esperienza. Saltellavano. Livia si sentiva grande.
Flaminia quella mattina era andata sulla sua bicicletta al giardino delle galline con Thomas e la sua mamma Sony. Il tempo era bello e faceva 16°.  Poi Thomas ha giocato da noi. Lui e Flaminia hanno preparato una zuppa con foglioline del giardino e tanta acqua. L'acqua non bastava mai. Ad un certo punto li ho chiamati per leggere loro una storia. Flaminia si è subito piazzata sulle mie ginocchia, piena di attenzione, tutta orecchie. Thomas, non allenato ad ascoltare, girava intorno. Poi è venuta sua mamma a prenderlo insieme ad un'amica italiana che fa la ragazza alla pari presso una famiglia ad Haarlem. Thomas non voleva andare via e diceva: "voglio rimanere qui fino a tardi" e perciò sono rimaste ancora un pò a chiacchierare sedute al tavolo in giardino. Quando sono apparse Livia e Flaminia l'amica ha esclamato: "Come sono belle, potrebbero fare subito le modelle per la pubblicità."
Dopo cena Sigrid e Kevin hanno portato le figlie a letto. Ogni sera, quando hanno messo il pigiama e lavato i denti, Sigrid legge per loro un libro in italiano, oppure Kevin, se torna a casa presto, legge o racconta lui in olandese. Poi sono salita io nella loro stanza perchè Sigrid e Kevin andavano a mangiare fuori per festeggiare il loro anniversario. Mi sono seduta sulla poltroncina di vimini in mezzo alla stanza e Flaminia si è seduta subito sulle mie ginocchia, la sua guancia contro la mia. Era mezzo addormentata ma si è risvegliata ed  ha ricominciata a muoversi, ad arrampicarsi, a fare mille cose. Meno male però si è addormentata alle 8 attorniata dai suoi molteplici péluches ed io potevo dedicarmi un attimo a Livia. Chiacchieravamo, ama chiaccherare, e frattanto accarezzavo la sua testolina. Quando sono scesa non dormiva ancora. Dopo un pò ho sentito dei moviment che venivano da sù. Mi sono affacciata alla porta del corridoio e ho visto Livia seduta in cima alla scala. L'ho chiamata giù, scendeva tutta felice e insieme abbiamo visto X Factor. Alle 9.30 è andata a letto. Mi abbracciava a lungo. Che nipotine che ho!




Wilsonsplein


Riochar e Livia


 

martedì 16 luglio 2013

Roma , 7 - 14 luglio 2013

Con gioia li aspettavo e il 7 luglio sono arrivati dall'Olanda Sigrid, Kevin, Livia e Flaminia. Da subito la casa si è riempita di vivacità e calore. I giocattoli nella cassapanca sono stato riscoperti e in no-time hanno preso possesso di tutta la casa. Per cena avevo preparato sugo alla melanzana e zucchina. Flaminia: "E' buonissimo questo sugo nonna." E qualche giorno dopo mangiando l'insalata di patate, zucchine e pomidoro con a fianco la mozzarella ha detto: "Nonna è squisito quello che hai preparato." Anche Livia mangiava con gusto mentre i nipotini di Laura che quel giorno passavano da noi non volevano neanche assaggiare e hanno mangiato pasta e pane. Quella mattina Laura ha fatto giocare i quattro bambini sulla terrazza condominiale: hanno sguazzato nella piscinetta gonfiabile e poi hanno anche disegnato con i gessetti sul pavimento. Nel pomeriggio si è presentato come di consueto il temporale e quindi i bambini hanno disegnato in cucina, hanno visto un film sul computer e hanno giocato energicamente. Laura si è intrattenuta molto con i quattri discoli. Quando è venuto il papà a prenderli, Antonio e Ludovica hanno chiesto con ansia: "Quando possiamo tornare?"
Il giorno dopo è stata organizzata una cena con gli amici del palazzo sulla terrazza condominiale, ma di nuovo si è fatto vivo il temporale pomeridiano. L'amica Flavia, ospitale come sempre, ha aperto le sue porte e, ad un lungo tavolo della sua sala da  pranzo, abbiamo consumato in allegria una buona cena alla quale abbiamo contribuito tutti. Sigrid alla fine mi ha detto: spero che le bambine crescendo si ricorderanno dei momenti belli come questi. I due maschietti Lapo e Theo e le femminucce Livia e Flaminia si sono ignorati del tutto. Dicevano gli adulti: "Fra qualche anno vedrete come si cercheranno."
Purtroppo la piscina al Colle Oppio, in mezzo ai pini, quest'estate non viene aperta. Sigrid ha fatto un' indagine su Google e si è segnata una lista di piscine all'aperto sparse per Roma. Io, prima che arrivassero dall'Olanda, una mattina sono andata in avanscoperta per vederne una: "Le Mura" nel quartiere Tuscolano. Con un solo mezzo, bus 16, ci sono arrivata in mezz'ora. Mi è sembrato che avesse un certo fascino, incastrata com'è nel verde e nello scenario offerto dagli storici archi dell'acquadotto Felice. Il personale è molto gentile e piscina e spogliatoi molto puliti. Bei campi da tennis. Sigrid, Kevin e le bambine ci hanno passato delle ore belle. Alla fine le bimbe a malavoglia uscivano dall'acqua. Su un praticello ci si poteva sdraiare sugli asciugamani. C'erano ombrelloni a disposizione.
A casa le bambine erano sempre molto indaffarate con i loro giocattoli, a vedere films in DVD sul computer, a trasvestirsi e a ballare con un cappello in testa e ad ascoltare le solite storie inverosimili dello zio David.
Una mattina è venuta Flaminia con me al mercato. Teneva quasi sempre lei la cagnolina Seila al guinzaglio.
Alle bancarelle dove mi rifornivo di frutta, verdura, pane, olive etc. le facevano dei complimenti, dicendo com'era carina e che begli occhi che aveva. Tornando a casa, tenendo la mia mano, Flaminia mi ha detto con meraviglia: "Nonna, tutti mi dicevano che sono bella." Non è abituata a tanta attenzione, in Olanda è una rarità se qualcuno ti fa un complimento. Io le ho risposto: "Nonna ha delle belle nipotine."
Sabato scorso sono andati con una macchina in noleggio all'Agriturismo in Toscana che conoscono già da un paio di anni. Il cane Maya li aspettava e le bambine erano felici di rivederla.
Io ho ordinato e pulito per casa e di sera sono andata con l'amica Flavia a sentire due cori nella chiesa di Santa Maria in Campitelli. Il primo coro, Ragavim Choir, era di Tel Aviv e cantava gospels e canti israeliani bellissimi. Il secondo coro, Soul Singers è di Roma, ci canta la mia amica Simona. Anche questo coro aveva un repertorio misto. I Soul Singers erano anche loro molto bravi. Più spettacolari. Quella sera ero più propensa al modo intimo di cantare del Ragavim Choir. Ci siamo salutate con Simona. Si era fatto molto tardi.
Siamo tornate a casa a piedi, una bella camminata intorno all'Altare della Patria (I miei amici americani nel 1957 lo chiamavano già allora "La Macchina da Scrivere"). Come è bella questa parte di Roma. Ancora di più con il tempo estivo e nostalgico. 
Da Jan ho ricevuto una mail con una foto che ha scattato in una strada di New York. Un cartello, in forma di haiku, consiglia di essere prudenti per la strada.

Ludovica, Antonio, Flaminia e Livia.




Torno in Olanda (30 aprile 2013)

Interrompo le mie cronache estive romane per tornare a parlare del mio soggiorno ad Haarlem, Olanda, dal 26 aprile al 7 giugno. Ho già descritto il lungo weekend passato ad Anversa il giorno dopo il mio arrivo. Il 29 aprile siamo tornati ed il 30 era il Giorno della Regina (Koninginnedag). Meno male faceva un pò meno freddo e non pioveva. Tutta la città, anzi il paese, era in festa. Bisogna vivere questa giornata di persona per sentire l'atmosfera e la vivacità dell'evento.Vengono anche dall'estero per assistere agli innumerevoli festeggiamenti e anche per fare compere vantaggiose. Livia e Flaminia potevano, come ogni anno, scegliersi una bambola nuova e dopo volevano subito tornarsene a casa per poterci giocare. Come ho già scritto, io ho fatto un rifornimento di péluches che poi Eliane manderà in Africa agli orfanelli dell'AIDS. E non ho potuto resistere ai libri, ne ho presi diversi.
Il prossimo anno non ci sarà più il Giorno della Regina ma il Giorno del Re perchè la regina Beatrix ha abdicato a favore di suo figlio Willem Alexander. Il nuovo re compie gli anni il 27 aprile e perciò la festa si anticipa di tre giorni. Nel 2014 però il 27 sarà di domenica e quindi in quell'anno, in via eccezionale, il Giorno del Re si terrà il 26.
I miei genitori non erano sostenitori della monarchia. Mi ricordo che da bambina ho sentito una volta mio padre dire: "La gente ha bisogno di adorare qualcuno o qualcuna, che sia un re, una regina o/e un dio." Alla scuola elementare a noi  bambini raccontavano della casa regnante e della nascita della principessina Beatrix  nel 1938. Quando ha compiuto un anno la fabbrica di giocattoli olandese Anjo ha messo sul mercato la bambola Beatrix. La testa e anche i  vestiti erano stati presi da una foto invernale che raffigurava Beatrix con la mamma Juliana. Io guardavo questa bambola con incanto, sembrava una vera bambina. Una bambina uscita da una favola.  Ho letto che quest'anno ne hanno fatto una replica, per colezionisti. Anche se guardo con occhi critici il mondo di re, regine, principi e principesse, un leggero senso fiabesco mi è rimasto.
Ad Haarlem abbiamo visto per televisione  l'abdicazione di Beatrix e l'incoronazione di Willem Alexander, sua moglie Màxima è diventata regina. Le loro tre simpatiche figliolette salutavano i sudditi. Un bello spettacolo.
Nel giornale NRC Handelsblad ho letto un articolo del columnist Youp van 't Hek che oltre a scrivere una rubrica settimanale di commenti sui fatti del giorno, da moltissimi anni (dal 1973) è anche un popolarissimo cabarettier che scrive i propri programmi e partecipa alla creazione delle canzoni dei suoi shows. E' di grosso richiamo, riempie le sale.
Nei suoi articoli punta le frecce su tutto e tutti. Le ultime frasi dello scritto che ho letto sono:  "Voglio ripetere un'altra volta la mia opinione: "La casa regnante è un'istitizione medioevale e superata. E così non racconto niente di nuovo a Trix, Lex e Max. Loro lo sanno già da anni. Ma, si sa che ci sguazzano bene."





giovedì 4 luglio 2013

Cronaca di giorni estivi (3)

Il 7 giugno sono tornata dall'Olanda con la valigia piena di péluches. Li avevo racimolati al Vrijmarkt, che si tiene il Giorno della Regina, quando agli abitanti è permesso di vendere per strada tutto quello che a loro non serve più. I bambini espongono su una bancarella dei giocattoli per i quali sono ormai troppo grandi e da loro ho acquistato tanti animalucci morbidi.
A Roma ho aspettato che la mia amica Eliane tornasse dalla Francia. C'è andata con il marito per stare tre settimane con sua mamma (101 anni). Tornata Eliane ho preso per due volte la metro per portarle il grande mucchio di péluches. Eliane li spedisce agli orfanelli in Africa. Anche l'anno scorso ho fatto la stessa cosa e nella lettera di ringraziamento la suora che si occupa di questi bambini ha scritto: "Non ti puoi immaginare la gioia dei piccoli quando, aperti i pacchi, sono venuti alla luce i bellissimi péluches." Alla fine di ogni anno Eliane organizza a casa sua un mercatino e il ricavato della vendita serve a spedire i tanti pacchi. Durante l'anno l'aiuto anch'io a creare dei toppini di cotone fatti a maglia o all'uncinetto. Eliane poi ci attacca le gonnelline di stoffa. Una parte di questi vestiti viene venduta, il resto finisce nei pacchi che contengono anche altre cose utili. La suora ci ha mandato foto delle loro bambine con indosso i nostri vestiti. Che belle bambine e che facce allegre. Anche Mave e Allegra si sono messe a sferruzzare per Eliane.
Per la mia amica Heidi ho portato dal giardino del B&B ad Antwerpen (Anversa) una manciata di sabbia. Heidi raccoglie sabbie e terre di tutto il mondo. Le tiene in fiale poggiate sugli scaffali di casa. Ogni fiala ha un'etichetta con sopra scritto il luogo di provenienza. A volte Heidi prende una fiala, si versa la sabbia nella mano, l'annusa e si immagina il luogo da dove viene. Il giovedì pomeriggio, per due ore, si occupa della biblioteca di prestito che si trova nell'Istituto Culturale dei Paesi Bassi a Via Omero. Con la metro sono andata fino a Flaminio e poi ho attravversato un tratto di Villa Borghese prendendo sentieri che conosco da anni ma che ogni volta che ci cammino guardo con occhi incantati. Heidi ha anche il pollice verde, il suo balcone è popolato di bellissime piante esotiche. E oltre agli scaffali con la sabbia le pareti sono piene di quadri. Ne ha diversi anche di David. Uno di grande formato lo guarda a ogni ora del giorno, perchè dice che quando la luce cambia, il quadro assume un altro aspetto affascinante.
Per il mercatino di Eliane faccio anche dei segnalibro. Ogni momento libero sono affaccendata a disegnare, tagliare e incollare


Segnalibri


Segnalibri




Segnalibri

Spesso leggo sul balconcino di casa i libri che acquisto durante le visite al Mercatino dell'usato. Ultimamente ho letto di Peter Hoeg "I Quasi Adatti" e di Mario Soldati "L'Attore" e "L'Incendio". Ho quasi finito di leggere il libro di Peter van Gestel "Come Neve al Sole". 
E così i miei giorni sono pieni, e anche meno pieni. E mi piace viverli.


Il balconcino di casa




martedì 2 luglio 2013

Cronaca di giorni estivi (2)

Scrivendo sul mio blog dei tempi remoti mi sono ricordata degli amici Grome. Su Google ho appreso che John si è spento a Roma nel 2004 all'età di 93 anni lasciando la moglie Mave e i tre figli. Nell'elenco telefonico ho trovato l'indirizzo di Mave a Trastevere e prima di partire per l'Olanda ho preso bus e tram e ho suonato al suo citofono. Era in casa e mi ha aperto un giovane filippino, il suo badante. In un piccolo accogliente e luminoso soggiorno che si affaccia su una bella piazza c'era Mave seduta ad un tavolo: la stessa faccia solo un pò invecchiata. Mi ha riconosciuta subito e sapeva evocare il giorno del mio matrimonio. Quasi nello stesso istante è venuta Allegra a fare visita a sua madre. Questo rivedersi dopo tanti anni è stato molto bello. Mave sorrideva e ascoltava mentre Allegra ed io rievocavamo eventi del passato. Si ricordava benissimo il giorno in cui Pino ed io ci siamo sposati. Lei e la mamma sono venute in chiesa e poi a casa in Via Ruggero Bonghi dove c'era una festicciola con torta e champagne, i mobili sono stati spostati e si ballava. E lei ha ballato con Pino. Avrà avuto circa nove anni. Nel 1968 quando Sigrid aveva un mese John Grome ci ha telefonato per chiedere se Allegra poteva stare con noi per un pò di giorni. E' rimasta due settimane. Aveva 18 anni. Vivevamo alle pendici di Monte Mario, in cima a Via Teulada, e ancora oggi si ricorda di come saliva con David e Jan bambini su un sentiero di Monte Mario fino al bar Zodiaco, e di un'altra volta che è andata al cinema con i due maschietti. Qualche volta è venuta anche con me ed i bambini al Foro Italico, una camminata di mezz'ora. David (7 e mezzo) ci nuotava col CONI nella piscina pensile, tre volte alla settimana. Io aspettavo fuori con Jan di 4 anni e Sigrid nella carrozzina. Jan spesso trovava amichetti con cui giocare e cercare pinoli. Il Foro Italico allora era molto bello e pieno di bambini che ci si divertivano. Alle famiglie solo di sabato era consentito di vedere i bambini che nuotavano.
Mentre parlavamo Mave è andata nella stanza da letto ed è tornata con un piccolo album di foto. Su una foto, scattata durante una mostra pittorica di John si vedono Allegra con sua figlia Diletta bambina, e David e me. Era l'anno1985.




Su un'altra ci sono io che aggiusto i capelli di Allegra piccola, di me si vedono solo le mani.
Tornata dall'Olanda sono andata a trovarle ancora una volta e ci siamo promesse di vederci più spesso.
John Grome era un bravo pittore e conduceva, a volte assieme alla moglie, un programma radiofonico per l'Inghilterra alle Onde Corte, così ci siamo conosciuti nel 1957/58. Mi ha chiesto di posare per lui e ci ha poi regalato due bellissimi acquarelli. I loro bambini, molto biondi, erano carinissimi. Da poco sposati, Pino ed io un giorno ci siamo presi cura di loro per diverse ore e, mentre Mave e John erano impegnati alla RAI, li abbiamo portati con noi a fare le spese e a mangiare un gelato. Per strada i complimenti non mancavano.

lunedì 1 luglio 2013

Cronaca di giorni estivi (1)

Nel mio soggiorno in Olanda, dal 26 aprile al 7 giugno, ho avuto tempo freddo, molta pioggia e qualche giorno di bel tempo con sole, e nei parchi, nelle strade e nel nostro giardino è esploso il verde. Tornata a Roma ho trovato un'estate che andava a gonfie vele. Ho cominciato da subito a fare passeggiate per Roma, da sola o con un'amica. Come facevamo ormai da tanti anni la mia amica Junko ha ripreso a venire a pranzo da me il sabato.
Dopo una visita alla scuola di Via di San Giacomo con la mia amica Rieteke ci sono tornata anche con David. La scuola è stata restaurata e adesso c'è un ascensore. Io e lui l'abbiamo preso fino al terzo piano. Ci siamo trovati davanti ad una porta. Si apriva e davanti a noi c'era l'enorme terrazzone che copre tutta la scuola. Non ci sembrava vero di poter godere di una vista mozzafiato su chiese, giardini pensili in gran numero, palazzi antichi e in lontananza il Pincio. David aveva con sè la macchina fotografica e ha scattato a destra e a sinistra. Poi dentro la scuola ha riconosciuto l'aula che ha frequentato quando non aveva ancora 13 anni. La sua grande passione è sempre stata quella di disegnare, ha cominciato già da piccolino. Disegnava sempre, con disperazione del suo maestro delle elementari; ma David diceva che riusciva ad ascoltare meglio la lezione con carta e matita davanti a sè. Nel 1973 è stato ammesso a questa scuola d'Arte e di Mestieri in via del tutto eccezionale e l'ha frequentata per un anno. Il tema di uno dei disegni che ha fatto è stato "Quello che vedo dalla mia finestra." Quel disegno incorniciato l'abbiamo avuto sempre alla parete ma col trasloco David se ne è disfatto, non gli piaceva più. Io però lo trovavo ancora bello.

Vista dall'aula di pittura

Frattanto ci ha raggiunto la mia amica Flavia. Eravamo  rimaste d'accordo di vederci ad una cert'ora. David è andato via perchè aveva un appuntamento a Trastevere e con Flavia ho percorso di nuovo tutte le aule scoprendo dettagli sfuggitimi prima e commentando insieme i lavori che ci colpivano. Gli insegnanti gentilissimi ci davano spiegazioni. Purtroppo la scuola chiudeva già alle sette. Si era rinfrescata l'aria ed era troppo presto per  tornare casa e così abbiamo girato per le belle strade del centro prima di prendere la metro.

La vista dalla terrazza col Pincio


Giardini sui tetti

Giorni addietro ho preso un bus e ho trovato nelle vicinanze di Campo dè Fiori una delle succursali della scuola di Via di San Giacomo situata in Piazza San Paolo alla Regola in un vecchissimo palazzo. Ci sono andata per salutare Roberto, il  mio ex insegnante di Pittura su Stoffa che adesso è direttore di questa scuola. L'ho incontrato all'ultimo piano nel suo bell'ufficio. Ci siamo riconosciuti subito e abbiamo chiacchierato. Ho dei bei ricordi dei due anni del suo corso. Sua figlia, che era appena nata quando io frequentavo la sua classe, adesso studia Archeologia alla Sapienza e quando può va ad Amsterdam una città che ama. In questa scuola non c'è Pittura su Stoffa. Roberto mi ha detto: "Vienimi a trovare ogni tanto e salutami David caramente."
Carlos che è stato ospite da noi per un paio di giorni ha portato qualche volta la cagnolina Seila con sè a fare una passeggiata nel quartiere. Lui ama i cani e il suo mestiere è educarli. Ha immortalato Seila sulla fontana di Piazza di S.M.Maggiore.


Seila a Santa Maria Maggiore

David ha finito con la scuola (Liceo Artistico) dopo aver anche fatto l'assistente durante gli esami di maturità e, quando Laura ha dei giorni liberi dal suo lavoro vanno a Barbarano Romano dove hanno preso in affitto un appartamento. Prima o poi ci andrò per vedere con i miei occhi la natura stupenda che circonda il paesino. Le foto che scattano durante le loro gite sono una più bella dell'altra.



Barbarano Romano