lunedì 16 agosto 2021

2005

 

In autunno Sigrid e Kevin hanno fatto un breve intervallo da noi a Roma e il 1° dicembre io ho preso di nuovo un aereo per i Paesi Bassi per starci altre 5 settimane. Il 2 dicembre c'era il trasloco dal Brouwersvaart alla nuova casa con giardino  nella Korte Annastraat nel centro della città in un quartiere tranquillo e pittoresco con a due passi tante comodità: negozi di tutti i tipi, supermercati e mezzi pubblici. Ci dispiaceva molto lasciare la casetta amena al Brouwersvaart in una traversa senza uscita piena di piante e fiori dove tutti si conoscevano. Sigrid diceva che le piangeva il cuore abbandonare questo angolino ormai amato (amabile)  Ma  il nuovo quartiere era altrettanto provvisto di un'abbondanza di verde e poi offriva dei vantaggi in più.   

 

Sigrid e Kevin abitavano allora al Brouwersvaart in una piccola traversa senza uscita piena di piante e fiori dove tutti si conoscevano. Su internet avevano visto una casa con giardino in vendita al centro della città in un quartiere carinissimo. Hanno fatto una offerta. C'erano più persone interessate. Il 2 aprile hanno avuto notizia che la loro offerta era stata accettata! Come erano felici. Ma, mi diceva Sigrid al telefono, il suo cuore piangeva nel dover lasciare questa vecchia casetta amabile. La nuova casa però aveva tanti vantaggi. C'erano però tanti lavori e cambiamenti da fare.




mercoledì 11 agosto 2021

Dopo i miei primi anni di vita

Quando avevo quasi quattro anni abbiamo traslocato in una strada più centrale della città. Era da poco nato il fratellino Henk (Hendrik Jan). Per agevolare il trasloco Minze ed io passavamo la giornata da una coppia amica. Traffico allora non ce n'era e i bambini giocavano sui marciapiedi. Anche noi avevamo il permesso di giocare davanti casa. I miei genitori hanno raccontato che Minze ed io curiosi ci siamo mossi per indagare il nuovo ambiente, mano nella mano. La coppia amica che dava regolarmente un'occhiata fuori si è preso uno spavento non vedendoci più. Hanno girato per tutte le strade delle vicinanze e anche i miei genitori si sono uniti a loro. A mio padre è venuto l'idea di andare all'ufficio di polizia del quartiere e là ci hanno trovato, seduti sul bordo del tavolo, cantando canzoncine insieme ai poliziotti.

Una volta sistemati nella nuova casa e ormai abituati al diverso modo di vivere, noi bambini ci mescolavamo agli altri piccoli sul marciapiede. Sentendoli parlare olandese e non frisone ho cominciato a non dire più mem e heit ma papa e mama. Ma poi ho preferito sempre rivolgermi ai miei con vader e moeder, i miei fratelli con pa e moe. La nonna di mia madre che è sempre vissuta con noi è rimasta Beppe che è frisone per nonna. E ho cominciato a parlare l'olandese. Ho già raccontato che ho frequentato l'asilo non lontano da casa. Era un'asilo cristiano dove raccontavano storie della bibbia e di Gesù. Ero  molto impressionata della sofferenza di Gesà alla croce. Una volta facendo le spese con i miei genitori all'improvviso ho cominciato a piangere forte e urlare indicando un giovane uomo con la barba: "Gesù, Gesù, si è fatto tanto male, tanto sangue, tanto dolore". Ci è voluto per calmarmi. Non mi hanno più mandato a quella scuola.

Mio padre era molto giovane, un ragazzo, e quando andava in bicicletta con me nel seggiolino davanti  andava sul stretto bordo lungo il canale. Mi ricordo i miei brividi, ma ero sicura heit (papà) era bravo.

 Non siamo rimasti a Den Helder, ci siamo trasferiti a Haarlem, nella Frans Halsstraat nella casa a fianco dello zio Hendrik, fratello di mio padre, sua moglie Gees e i loro bambini Wietske e Jan.


martedì 3 agosto 2021

Plurale negato

 


 

Sempre più noto in libri, giornali e riviste l'uso di parole straniere, per lo più inglesi, anche se esistono parole corrispondenti e adeguate in italiano. La cosa strana e per me stonata è che quando queste parole straniere vengono usate al plurale rimangono nella forma singolare. E' come se sentissi  la loro voce supplicare: "Non negarmi il plurale, dammi la esse finale; perchè le mie sorelle italiane le coniughi alla perfezione e a me neghi quell'ultima lettera mancante che mi farebbe sentire al loro stesso livello? Mi sento menomata, una cenerentola". Con qualche rara eccezione tutte le parole straniere usate al plurale rimangono al singolare. Io trovo che se si vogliono usare parole straniere bisogna usarle in modo corretto.

Oggi ho letto una rivista e poi mi sono immersa per un'oretta in un libro e per sfizio ho annotato una parte delle parole straniere incontrate in breve tempo. Tutte usate al plurale ma scritte al singolare. Eccole: le queen - le star - i film - i social - nei weekend - mille follower - le graphic novel - tutti bestseller - diversi retailer - gli influencer - i short di jeans - delle intership - i designer - le supercar - gli archistar - street artist famosi - i leader - i video - nelle chat - le rockstar - nei cabaret - gli yacht - i coutourier - tanti skateboarder e surfer - giovani skater - i cowboy - le roulette - file di slotmachine - nuovi hotel - due chef - gli yankee - le performance - le rockband - i loro sound - i quattro "fab" - gli store manager - milioni di stream - moltissimi fan - nuovi computer - trailer - nostri bar -i partner - nei night - selfie - hit - post - dei cracker - gli sponsor - piccoli test - le bad girl - certi video spinti - nostri rapper - vari shampoo -una delle location- i gangster - i ghostwriter - le sneaker bianche - la coppia di creator - i gangster. Ne ho ancora altre di parole raccolte ma basta così.

Le lingue nel tempo cambiano. L'italiano di un secolo fa è diverso da quello di oggi. La grammatica dell'olandese dei miei genitori è diversa da quella che io ho imparato a scuola. Adesso, quando leggo un libro in olandese scritto da un autore contemporaneo, vedo espressioni per me nuove. Anche nei Paesi Bassi vengono usate molte parole straniere: è una moda (ma qui almeno le parole straniere al  plurale vengono usate nel modo giusto). Questa cosa mi da fastidio forse perchè l'insegnante dell'ultima classe (la VI) della scuola elementare ci disse: "Quando è possibile usate sempre la versione olandese." Parole, le sue, che mi sono rimaste sempre nella mente. Ed erano gli anni '40.