lunedì 23 novembre 2020

David che scrive....e David che insegna.

 

Mesi fa Mauro ha chiesto a David di scrivere la presentazione della sua prossima mostra che a breve avrebbe avuto luogo. David e Mauro si conoscono da quando nei primi anni '80 frequentavano l'Accademia di Belle Arti.  E ancora si vedono: camminano per Roma, vanno per mostre d'arte e si incontrano a casa nostra per discutere oltre che di arte anche di storie di vita. Mauro, se il tempo glielo consente, rimane volentieri per cena (abita fuori Roma a un paio d'ore di macchina). David ha scritto subito il pezzo e gliel'ha consegnato. Leggendolo Mauro si è addirittura commosso. Ho chiesto a David se lo potessi riportare qui sul mio blog. Mi ha dato il suo consenso, ed eccolo:

Luce, composizione, colore, azione, storia. De Luca traduce le proprie riflessioni in forma trascendentale e dunque nulla è come sembra, tutto nasconde un doppio, triplo, quadruplo significato. De Luca ci mostra come ogni cosa sia metafora di se stessa. L’artista sa ma non ostenta il proprio sapere. E sa come parlare, quando parlare e quando tacere. E se tace è solo per senso della misura, per non dire troppo, per non dire l’inutile. De Luca è per il paradosso. Riesce ad urlare sussurrando. Sempre incurante delle mode, dei trend del momento, delle mille effimere tendenze contemporanee, De Luca prosegue il proprio viaggio verso le struggenti luci dell’alba, di tutte le albe: quelle che abbiamo visto e quelle che vedremo.

Ieri, venerdì, David aveva intenzione di andare, dopo aver finito le lezioni online, a Barbarano Romano per il weekend. Già presto si era preparato, aveva fatto la doccia, riempito le borse da portare via ecc. E poi son cominciate le lezioni. Con David non c'è da annoiarsi e perciò quasi tutti i ragazzi erano presenti. Mentre io ero indaffarata per casa sentivo David che parlava e spiegava e le voci dei ragazzini che chiedevano ulteriori spiegazioni, indugiavano. Durante un breve intervallo David si è chinato per aprire un cassetto. Ho sentito un urlo di dolore: gli era venuto il colpo della strega. E' riuscito a finire le lezioni in bellezza, ma dopo, alzandosi dalla sedia e muovendosi i dolori erano insopportabili. Gli ho fatto un paio di massaggi con crema d'arnica e ha preso un paracetomol ma tutto senza risultato: dolori tremendi. All'improvviso l'ho sentito ridere a squarciagola come non fa mai e contemporaneamente emettere forti  gemiti. Sono entrata nella sua stanza e gli ho chiesto sorpresa: "Stai facendo la terapia del riso?" Riusciva a parlare a fatica ma mi ha risposto che ad una prima classe con alunni di 13-14 anni aveva appena dato come compito quello di cercare per casa degli oggeti, di farne un assemblaggio, una natura morta, e poi  di fotografarla. Sotto lo sguardo attento e divertito di David i ragazzi hanno cominciato a cercare gli oggetti e i luoghi dove disporli per creare e mettere in scena le proprie rappresentazioni. David incoraggiava ed elargiva consigli in diretta. Un ragazzino non sapeva dove mettere mano e ha portato David in giro per la sua casa mostrandogli di tutto e anche una scala che scendeva in cantina. David gli ha suggerito che sì, quella scala era bella misteriosa, e di disporre sui gradini degli oggetti anche non per forza legati a quell'ambiente. Molti allievi presi dall'estro creativo e divertendosi hanno cominciato a spedire scatti di prova e così anche il ragazzino della scala. Nel suo caso involontariamente (oppure no?) è venuta fuori una creazione macabra e insieme tragicomica: in basso, all'inizio della scala, appoggiata al muro c'è una gruccia. Poco più in alto, sui gradini, è posizionata un'urna funeraria. David rideva a crepapelle perchè ha immaginato la scena: qualcuno era caduto per le scale con esito funesto e le sue ceneri si trovavano ora nell'urna. Anch'io ridevo, era troppo buffa la storia.  
David non si è potuto muovere da casa. La strega non l'ha abbandonato e solo stamattina, sabato, grazie ad un forte antidolorifico ha potuto muoversi essente dai dolori e nel pomeriggio è uscito per fare una passeggiata nel quartiere. Viene consigliato di muoversi il più possibile in questi casi.
 
E' un piacere ascoltare David quando racconta ai suoi studenti, commenta e discute con la sua bella voce, perfetta dizione e il suo linguaggio forbito.  










sabato 14 novembre 2020

Tutti insieme appassionatamente 2

 

I miei capelli erano molto cresciuti e mi davano fastidio. Per via del mio malessere e del lockdown non mi è stato possibile andare dal parrucchiere. La mattina dell'11 agosto, dopo un lungo tempo ferma in casa, finalmente sono  uscita al braccio di Jan e vicino a casa una parrucchiera indiana mi ha fatto un taglio molto più corto. E' piaciuto a tutti e io mi sentivo liberata da un ingombro. Nel tardo pomeriggio, in una prima sessione, David ha scattato come ogni estate foto della famigliola olandese e il giorno dopo ha concluso l'impresa. Questo secondo giorno hanno voluto per forza che venissi anche io. E ce l'ho fatto a salire le scale con il valido aiuto di Jan e Kevin. E anche io sono stata immortalata. Quest'anno Livia era in vena di posare ed è venuta bellissima. Flaminia che normalmente  posa spontaneamente e con disinvoltura si sentiva impedita: in pochi mesi è cresciuta e si è sviluppata tanto che non riconosce più se stessa e ha commentato: vorrei essere ancora bambina (poi tornando a scuola ha visto che anche le compagnette stavano cambiando e si è addattata e indentificata nell'essere ormai adolescente). Avevo conservato dei vestiti miei di tanti anni fa ai quali ero affezionata e pensavo: "chissà un giorno potrebbero piacere a delle possibili nipoti..." Per le foto di David le bambine li hanno provati e hanno fatto una scelta. Livia ha posato con un vestito a due pezzi a fiori che è stato prima mio e poi di Sigrid. Flaminia ha messo una gonna lunga e una t-shirt. Qualcosa hanno portato via e il resto è per la prossima volta. Vanno di  moda i vestiti vintage.

Il giorno dopo Sigrid, Kevin, Livia e Flaminia sono tornati ad Haarlem: la scuola ricominciava il 19 agosto. Jan è tornato a New York il 16 agosto. E come sono stati felici i giorni passati tutti insieme appassionatamente! Ho dei figli e nipoti superlativi!
 

 
 
 
 
 








venerdì 13 novembre 2020

Tutti insieme appassionatamente 1

Il 29 luglio sono venuti Sigrid, Kevin, Livia e Flaminia dall'Olanda: dopo il Portogallo hanno trascorso  una decina di giorni con la gattina Gina ad Haarlem. E' sempre una gioia rivederli. E come sempre erano belli, e ancora abbronzati; in Portogallo c'erano stati giorni a 40°. Livia, 15 anni, supera la mamma in altezza: 1m76 e Flaminia, 12 anni, in pochi mesi è cresciuta notevolmente. Due nipotine stupende! A Roma Flaminia ha subito voluto fare un collage lavorandolo ad intervalli perchè erano sempre in giro per la città. Come ogni estate c'è stata la cena sulla terrazza condominiale, hanno partecipato anche Flavia e Massimo, gli unici che nel palazzo erano rimasti a Roma. Ho preparato il dolce ai sette vasetti e Jan una squisita abbondante insalata di pasta. La scala a chiocciola per andare su per me è un ostacolo anche perchè non c'è un passamano dove tenersi. Ho deciso di rimanere a casa. Hanno protestato ma li ho convinti: questa volta preferivo così e comunque per me era importante che loro si divertissero. Jan mi ha portato un piatto di melanzane alla parmigiana fatto da Flavia. Il cibo era gustoso. E ho sentito bella  musica su You Tube. E gli altri sono stati molto bene, in buona compagnia e con un bell'arietta fresca: di giorno faceva 36°. Flavia, il giorno dopo, prendendo un tè da me ha definito la serata come magnifica. Il giorno seguente il quartetto olandese è partito per il solito agriturismo in Toscana per starci una settimana. Questo soggiorno alle Macchie Alte è ormai diventato un rito irrinunciabile. Flaminia ci ha trovato l'amichetta degli anni precedenti, e chi l'ha vista e sentita più. Livia a volte faceva passeggiate da sola. C'era come sempre il cane Maia, tanti gattini, cavalli e mucche. Di tutti gli agriturismi questo è quello che a loro piace di più.

 

                                                                       Cena in terrazza

 

 

 

awwaweewewew
Le Macchie Alte
 

 David e Jan hanno fatto escursioni in tante zone di Roma, visitando anche musei e gallerie d'arte. Dal museo Trombadori di Villa Strohl-Fern, che è situata all'interno di Villa Borghese, mi hanno portato due libricini che parlano della storia di questo studio-museo, avuti in regalo dalla direttrice novantenne con la quale si sono intrattenuti a lungo. 

 

Villa Strohl-Fern

Il 5 agosto Jan è andato da solo per qualche giorno a Napoli, David aveva un impegno. David e  Jan hanno un debole per questa città dove, con tutto il caos e il chiasso presenti, sembra di stare in un altro mondo; loro sono comunque affascinati da quei luoghi e ogni tanto sentono il richiamo della foresta. Jan ha mangiato cibi sfiziosi presi alle bancarelle e in una trattoria ha ordinato pasta e patate, un piatto che Pino sapeva fare benissimo. E forse Pino ha inculcato loro questa attrazione per Napoli quando, in viaggio per Avellino e scendendo dal treno a Napoli, ci faceva vedere l'università dove si è laureato, i Bassi e tanti luoghi tipici e belli. Il caffè napolitano era più saporito che altrove, io ne assaggiavo un goccio dalla tazzina di Pino. Jan è tornato a casa con un vassoio di sfogliatelle che abbiamo molto apprezzato. Il 10 agosto la casa si è di nuovo riempita: tutti sono tornati all'ovile. David, Jan e Rachele hanno portato tante verdure dall'orto di Eufemia, la padrona di casa di Barbarano. Per cena ho preparato, con l'assistenza di Jan, un grande, ricco minestrone accompagnato da pane e formaggio al forno e da un'insalatona di pomidoro con basilico. Il giorno prima avevo fatto una torta con pesche sciroppate. La cena à stata molto gradita e David, mattacchione, con i suoi buffi racconti ha fatto ridere tutti. Jan ha lavato i piatti e poi l'allegra brigata si è avviata al terrazzo condominiale per contare le stelle cadenti. Il 10 agosto, il giorno di San Lorenzo, di sera e di notte tante stelle cadono.