Mio padre è nato il 27 Agosto 1907 a Suameer, Frisland. Era uno dei dieci figli dei suoi genitori Il primogenito era di padre diverso perchè mia nonna, rimasta vedova con un bambino piccolo, si è poi sposata con mio nonno. Mia nonna si chiamava Antje Ketelaar e mio nonno Minze Fennema. Hanno avuto 11 figli dei quali due morti in tenera età. Mio padre amava molto sua madre che era dolce e affettuosa e rimproverava suo padre perchè la metteva sempre incinta. Lei era debole di cuore ed è morta a soli 51 anni. Tutti i figli una volta finita la scuola elementare obbligatoria di sei anni hanno dovuto trovarsi un lavoro. Mio padre in una fattoria dove si trovava bene anche se il lavoro per un ragazzino era troppo pesante. Poi ha fatto il militare. I suoi superiori erano contenti di questo ragazzo in gamba e l'hanno promosso caporale. Dopo il servizio militare ha conosciuto mia madre che abitava in un villaggio vicino, De Tike. I maschi di questo villaggio non vedevano di buon'occhio mio padre perchè si stava prendendo una bella ragazza del posto. Un giorno lo hanno seguito mentre usciva dal villaggio, lo hanno bloccato e lo hanno picchiato intimandogli di non farsi più vedere. Lui però non si è arreso ed ha continuato a frequentare mia madre. Prima di sposarsi mio padre ha deciso di andare per un periodo in America a vedere che aria tirava. E' stato ospite di alcuni parenti e poi ha trovato lavoro in una fattoria del New Jersey. Più tardi ha raccontato a noi figli di questa sua avventura americana e di come la fattoria fosse moderna ed efficiente e di come le mucche venissero munte meccanicamente. Le stalle erano ben illuminate e pulitissime e c'era una musica soffusa in sottofondo, per rendere le mucche tranquille. Il lavoro andava bene ma un giorno mio padre ha ricevuto una lettera in cui si diceva che il nonno della sua fidanzata era molto malato ed esprimeva il desiderio di rivederlo prima di morire. Mio padre ha preso la nave pensando di rivedere i suoi cari, sposarsi con mia madre e tornare assieme a lei in America. Però è andata diversamente. Una volta in Frisia il nonno era morto. I miei si sono sposati e hanno fatto i preparativi per l'America. La visita medica per poter partire era molto severa, troppo. A mia madre hanno trovato un'unghia del piede incarnita e per questo banalissimo motivo non le hanno dato il visto. Frattanto il contratto di mio padre nella fattoria del New Jersey è scaduto e così è svanito il loro sogno americano. La neo coppia, in compagnia di Beppe (la nonna di mia madre), si è trasferita a Den Helder dove poi siamo nati io e i miei due fratelli.
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Den Helder 1931. Zio Bouke, nonna Beppe, mio padre Jan, mia madre Antje, io. |
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Haarlem 1942 |
Quando avevo quattro-cinque anni siamo andati ad abitare a Haarlem, dove vivevano il fratello di mio padre, Hendrik Houwink, con la moglie e i due figli. Erano gli anni '30, i tempi della grande crisi: disoccupazione, pochissimi soldi. Mio padre accettava qualsiasi lavoro per poter mantenere la famiglia. Anche se la vita era dura e piena di ristrettezze non mi sono mai sentita povera o infelice: noi figli eravamo amati e curati e la famiglia era unita. Mio padre però aveva sempre i pensieri rivolti all'America. Con il fratello Hendrik aveva un'attività, un laboratorio in cui aggiustavano e vendevano biciclette. Nel retro poi producevano piccoli pezzi di ricambio per macchinari di fabbrica. Mio padre ha avuto una bella intuizione ed ha inventato un sistema per migliorare la fabbricazione di questi oggetti ma il fratello ha depositato il brevetto a suo nome privando mio padre della giusta ricompensa. Dopo questa grande delusione e dopo mille altre vicissitudini papà ci ha fatto vedere un'offerta di lavoro in Argentina, in una fattoria in mezzo alla Pampa. La casa destinata ai nuovi lavoratori sulla carta sembrava bellissima e dopo molte riflessioni i miei hanno deciso di affrontare questa grande avventura e siamo partiti che io avevo già diciannove anni. Tempo addietro Beppe era morta, a novantuno anni, quando io ne avevo 16.
A mio padre piaceva molto leggere libri sui viaggi tenendo l'atlante accanto a se. La sera, dopo cena, leggeva ad alta voce un libro per mia madre e Beppe mentre loro rammendavano o facevano la maglia.
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Mia nonna Beppe a 18 anni |
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I miei nonni con i loro 10 figli nel 1930 (circa). Da sinistra a destra: Ibele, Bouke, Hendrik, Aukje, Johanna, Jan, Hendrikje, Sien, Foeke, Wopke. |
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Mio padre Jan nel 1927 |