venerdì 11 settembre 2015

luglio, agosto, 2015, lavori manuali





Le mie nipotine che frequentano la scuola elementare steineriana ad Haarlem imparano a fare la maglia, l'uncinetto etc. Tutta la classe segue questi corsi, anche i maschi. Da bambina ad Haarlem ho anch'io imparato a fare la maglia alle elementari, ma queste lezioni erano indirizzate solo alle femmine, i maschi nella stessa ora imparavano, nel bottegone al piano di sotto, a manovrare martello, chiodi e legno. Mi ricordo che per me era uno sforzo fare la maglia, mi cadevano in continuazione le maglie dal ferro. Ero una pippa. La maestra un giorno disperata ha detto: "come è possibile che non inpari?" E guardando il bel cardigan fatto a mano che indossavo: "e dire che la tua mamma è così brava." Solo molto più tardi e di mia spontanea volontà mi è venuta voglia di riprendere, almeno di provare a fare un pullover con le mie mani. All'inizio le indicazioni pazienti di mia madre che era bravissima in qualsiasi lavoro manuale erano molto utili, poi pian piano mi sono buttata e riuscivo a fare da sola qualcosa di semplice. Durante la guerra non c'era la lana, non c'era niente, solo qualche volta un gomitolo di lana grezza per fare le calze. Mia madre ci raccomandava di racccogliere qualsiasi filo di lana avessimo trovato per strada perchè consegnandone un mucchietto in un negozio ti davano in cambio, pagando, un gomitolino nuovo. Dopo la guerra nel tempo libero ho ripreso a fare la maglia, c'erano i tanti compiti di scuola e leggevo anche diversi libri presi in prestito alla biblioteca: leggere era, ed è, una necessità impellente. Vedo nei miei vecchi diari che avevo sempre un lavoro a maglia tra le mani, prima solo per me e dopo anche per marito e figli. E adesso per le nipotine. Non che sia un'esperta bravissima magliaia, ho spesso dei dubbi: se le maglie sul ferro siano troppe o troppo poche e se la lunghezza e la larghezza vadano bene. Ma alla fine il risultato non è malaccio.
A luglio, ordinando la mia stanza, spostando il cesto con la lana, vedendo i gomitoli di diversi colori, mi ha di nuovo preso la voglia di sentire lana ed aghi fra le mani e ho cominciato un cardigan per Livia.
Sono venuti i graditi ospiti Sigrid, Kevin, Livia e Flaminia. C'era molto da fare, ma ogni tanto trovavandomi un attimo sola prendevo in mano il lavoro per fare qualche ferro. Quando sono partiti l'ho finito e poco dopo ho cominciato un pullover per Livia. Spesso le amiche vengono qui a pranzo  o a prendere un tè. E mentre si chiacchiera  io prendo la maglia e faccio un paio di ferri. E così anche questo pullover l'ho terminato: è il regalo di compleanno per Livia che compie gli anni a marzo. E adesso ho cominciato un cardigan per Flaminia, il cui compleanno è a maggio, perciò c'è ancora tempo. Comunque non posso continuare perchè dopodomani vado da Jan per un mese. Mi aspettano giorni meravigliosi con il figlio americano. E anche Sigrid viene da noi per dieci giorni, come l'anno scorso. Halleluja! Vorrei che potesse venire anche David.
Una settimana fa mi era venuta un'altra voglia, (mica sarò incinta? immacolata concezione!) e ho creato un collage. Questa volta non l'ho finito con l'acrilico ma con le matite colorate su suggerimento di David. Un'altra grandma Moses? Ma quant'era brava Anna Mary Robertson (1860-1961)




Pullover



Cardigan

   

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