venerdì 31 luglio 2015

Pino giovanotto

Il 10 giugno 1940 l'Italia di Mussolini entra in guerra e diventa alleata della Germania di Hitler.
Ad Avellino la caserna viene occupata dai militari tedeschi e nelle scuole si comincia ad insegnare un pò di tedesco. Pino è un ragazzino di 13 anni e se la cava bene con questa nuova lingua tanto che i soldati tedeschi, anche loro ancora ragazzi, gli chiedono spesso di fare da interprete. E così acquista molta scioltezza nel parlare il tedesco.
L'8 settembre 1943 viene proclamato per radio l'armistizio tra l'Italia e le Forze Alleate anglo-americane. Euforia in Italia: la guerra è finita. Ma non è così, la guerra continua.
Dal 14 settembre 1943 Avellino è sottoposta a diversi bombardamenti dell'aeronautica americana. Tantissime case distrutte e 3000 morti. La famiglia D'Amore prende per un paio di anni in casa un'anziana signorina e il suo piccolo cane, il suo unico bene, rimasti senza casa.
Il 1° ottobre 1943 una prima pattuglia di soldati americani entra in città e ben presto ne seguono altre. I soldati tedeschi si ritirano. Pino, allora 16enne, rimase colpito dalle uniformi razionali e comode degli americani e dal loro modo dinoccolato di muoversi.
La condizione di fame e miseria persiste. Nasce un fiorente mercato nero. Gli alleati fanno importare grandi quantitativi di grano e farina dall'estero. Ma comunque il pane è razionato: un etto al giorno. Bisognava possedere la tessera annonaria da cui staccare ogni giorno un talloncino. Pino, ragazzino intelligente e intrapendente, si da da fare. Frequenta i militari americani e si destreggia in poco tempo con la loro lingua. Riesce a portare a casa diversi prodotti alimentari. Sua sorella Tina, stanca del solito burro, arriva al punto di chiedergli di procurarsi del burro di un'altra marca. Pino raccontava con affetto di due giganteschi fratelli canadesi che erano affranti di nostalgia per i loro cari e il loro paese. E si ubriacavano.
Il 25 aprile del 1945 la guerra finisce. Si festeggia la liberazione d'Italia dai nazifascisti. Poco a poco riprende la vita normale. Pino frequenta il liceo classico e con gli amici si raduna spesso a casa dell'amico Enrichetto Palumbo e delle sue sorelle Irma e Liliana per fare teatro. E, accompagnato al pianoforte da Liliana,  canta, e molto bene. Più in là si esibisce anche nei locali.



Liceo Colletta, 1942 (a destra Enrichetto Palumbo)
Per guadagnare qualche soldo extra dà lezioni d'inglese. E' successo che una volta un padre, impossibilitato a pagare le lezioni del figlio, ha preso due caraffe dal tavolo, una per l'olio e una per l'aceto e non c'era verso, Pino doveva accettarle come ricompensa. Sono passati tantissimi anni e sono ancora in casa su di uno scaffale in alto nella mia stanza e quante volte dal letto le guardo e penso a come siano state guadagnate. Vedo la scena del padre mortificato che le prende dal tavolo e Pino che per non offendere si sente in dovere di accettarle.


 

Nessun commento:

Posta un commento