mercoledì 24 settembre 2025

Jan in Turchia, Polonia e Paesi Bassi

Dal 24 aprile fino al 2 maggio Sigrid, Kevin e Flaminia sono stati in Marocco per godersi il mare e le belle spiagge. 

Jan il 7 agosto ha preso l'aereo a New York per andare prima in Turchia e poi in Polonia. In questi due paesi a noi sconosciuti ha girovagato conoscendo gente del luogo. Dopodichè è approdato in Olanda. Gli ho chiesto di scrivere per me un post con le sue esperienze di questo interessante viaggio.

Mi piacerebbe conoscere il suo punto di vista sulla città di Haarlem dove io sono cresciuta. I suoi occhi di estraneo notano tutti i particolari di questa piccola-grande città. E' tornato a New York soltanto il 3 settembre. Mi ha promesso che, quando avrà un attimo di libertà, scriverà il post.

 

 "Da New York all'aeroporto futuristico di Istanbul sono quasi 10 ore di volo e da lì la metro in mezz'ora ti porta in centro. Arrivato in albergo gia' scalpitavo e subito sono uscito alla scoperta del mio quartiere, Beyoglu, che subito mi e' piaciuto. E' una citta' dai mille volti, ha 15 milioni di abitanti ed e' sconfinata. Ogni quartiere ha la sua anima: ci sono zone giovani e  piene di vita con locali, negozietti e bar dove si beve e si mangia fino a tarda notte e poi quartieri strettamente musulmani dove tutto e' piu' quieto, solo te e caffe' da bere e atmosfera antica. La cultura araba e quella occidentale sembrano convivere senza troppi attriti. Pensavo: "cosa' faro' per 8 giorni?" Ma non c'e' stato un attimo in cui mi sia annoiato. Camminando 15 km al giorno ho girato la città in lungo e in largo e ho visto chiese bizantine, acquedotti romani, moschee affollate e affollati bazar, e ne sono rimasto ammaliato. Con l'aiuto di tram e traghetti efficientissimi sono andato in posti sperduti da una parte all'altra del mar Bosforo, luoghi a volte magici e a volte caotici.  

Da Istanbul ho poi preso un aereo per Cracovia e dopo due ore mi sono trovato in tutt'altro mondo, molto mitteleuropeo, un mix tra Praga e Berlino, architettura medievale e barocca e poi quartieri in stile sovietico. Ho alloggiato nel ghetto, un quartiere dal fascino un po' malandato e bohemienne. Mi sono trovato benissimo, città pulitissima e ordinata e gente molto civile e educata; se stai per attraversare la strada le macchine si fermano con svariati metri di anticipo. Ho poi preso un treno per Breslavia e nelle tre ore di viaggio ho chiacchierato con i vicini dello scompartimento destinato a famiglie con bambini: al momento della prenotazione sistemano famiglie con bambini insieme così che possano giocare tra loro e non annoiarsi durante il viaggio. I padri di questi bambini mi raccontavano come fossero da poco tornati in Polonia dopo lunghe esperienze in Olanda e Inghilterra perche' il loro paese sta vivendo un perdiodo di benessere e ci sono più possibilita' di una buona carriera lì che non all'estero.
Breslavia e' meno turistica ma non meno bella di Cracovia, la piazza centrale un capolavoro architettonico e la gente gentile e disponibile.
Ho poi finalmente preso l'aereo per Amsterdam e da lì, col puntuale autobus 300, in 30 minuti sono arrivato alla amata Haarlem. Subito ho trovato Sigrid, Livia, Flaminia e Kevin ed è la prima volta dopo tanti anni che trovo la famiglia di Sigrid al completo in città, durante la mia permanenza, e perciò ho lasciato la valigia a casa ed e' subito cominciata una piacevole quotidianita'. Insieme abbiamo fatto commissioni, spese e passeggiate, a piedi e in bicicletta. Mi sono tanto goduto questa splendida città a cui sono affezionato, piena di piccole sorprese, quartieri eleganti e stradine che sembrano uscire da quadri del '600. E' vivace e ridente, soprattutto quando brilla il sole come nei giorni che ho passato lì. Ogni sera abbiamo cucinato squisite cene consumate allegramente tutti insieme a tavola. E poi io, dopo cena, ancora facevo un lungo giro a piedi o in bici per godermi le ultime ore di luce crepuscolare che a me così tanto piacciono. In queste armoniose giornate il mio legame con Haarlem si è molto rafforzato e sono felice che Sigrid e la sua famiglia vivano negli stessi posti così speciali nei quali nostra madre ha passato tanti anni della sua giovinezza."

Breslavia  

Haarlem
    
     Kevin, Jan, Sigrid, Flaminia, Ties e Livia ad Haarlem







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