sabato 1 gennaio 2011

Il 1° gennaio 2011


E' la prima volta che scrivo la data col nuovo anno. Voglio raccontare che oggi, il primo giorno dell'anno nuovo, è cominciato con un addio. Stamattina alle 10 meno un quarto David ed io abbiamo accompagnato al treno Sigrid, Kevin, Livia e Flaminia. La stazione è così vicina che ci andiamo a piedi. Flaminia nel passeggino. A casa le bambine hanno giocato fino all'ultimo e noi adulti eravamo presi dagli ultimi preparativi e ad essere pronti per uscire. Non c'era tempo per pensieri tristi. Il treno partiva alle 10.22, siamo arrivati in anticipo tanto che David ha scattato qualche foto mentre camminavamo in stazione ed è la prima volta che io appaio nelle foto di queste due settimane. Anche sul treno David ha fatto un paio di foto. Le bambine sono l'oggetto preferito della macchina fotografica e siamo contenti quando Livia non fa obiezioni correndo via o coprendosi la faccia. E' arrivato il momento degli abbracci e baci, come siamo stati bene insieme, queste due settimane bellissime sono state troppo brevi. Occhi rossi. Salutare con le mani quando il treno partiva. Sentire un vuoto. La camminata di ritorno, il tempo grigio e mite. David mi ripeteva che gioia fosse avere la casa piena della presenza delle bambine. Siamo proprio matti di queste due nipotine.
Ci siamo dati da fare per far tornare la casa all'aspetto consueto: il divano letto di nuovo chiuso, via l'extra letto sotto il mio letto e mille altre cose. Sul suo letto Livia aveva messo a dormire delle bamboline in fila con delle calde copertine. Il Cane Morbido l'ho stretto un attimo a me. Ho pulito la cassapanca e messo dentro come in un puzzle tutti i giocattoli.
Ordinando la casa ho messo le ghirlande natalizie, sparse ovunque, di nuovo nella loro scatola. In quel mentre ho visto sul fondo un mucchietto di cartoline di Natale con un nastro intorno della cui esistenza mi ero scordata:  le più belle conservate negli anni. I pensieri sono andati a ritroso, a facce e luoghi. Mi ha invaso un'onda calda di nostalgia che saliva dai piedi, passava per tutte le parti sensibili, infuocava la testa riempendola di ricordi palpabili, di visioni di Natali felici passati con le persone più care. Con le lacrime al cuore coccolavo e abbracciavo questa sensazione, la volevo tenere per ancora due attimi prima di tornare all'adesso. Frattanto è arrivata la sera, ogni tanto ho pensato a quel momento magico. Una leggera nostalgia mi è stata compagna a tratti.
Ho chiamati mio fratello in Canada, è stato bello sentirlo.
Alle 5 meno un quarto ha telefonato Sigrid per far sapere che erano arrivati bene. Ci rivedremo fra non molto. Fine aprile vado a stare con loro per almeno un mese. Meno male, ma anche purtroppo, il tempo passa veloce.



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