domenica 13 marzo 2011

1981

Ieri pomeriggio sotto casa ho incontrato la mia vicina di pianerottolo Flavia. Con il suo carrello andava a fare la spesa. Mi ha detto: "Domani sera avrò dei parenti a cena e voglio preparare una cosa che non faccio da tanto tempo: polenta con diversi tipi di carne." E con un sorriso ha continuato: "A te non posso invitare, non è cibo per te."
Prendendo l'ascensore ho calcolato: dal 1981 siamo vegetariani, sono trent'anni. Nel 1981 con Jan e Sigrid sono andata in Canada. Era luglio. Da poco avevamo unanimamente deciso, tutti e cinque, per ragioni etiche, di cancellare dalla nostra dieta carne e pesce. Io da subito ho cominciato la nuova dieta, Jan e Sigrid hanno deciso per il dopo Canada. Una sera mia madre ha preparato un tacchino al forno, con purea di patate e crema di mele come contorno. Mi ricordo ancora l'odorino invitante, ma ho resistito. Se quel tacchino fosse cresciuto su un albero sarebbe stata un'altra cosa. Magari. L'avrei mangiato con gusto. Ma sapendo da dove veniva veramente, no, non c'erano dubbi. Basta. Le uova e i latticini sì che li mangiamo e quanti gustosi piatti si possono preparare con verdure e legumi. Le melanzane alla parmigiana sono da leccarsi i baffi. E i finocchi con la bechamelle al forno! E la pasta con le zucchine. E le patate con i peperoni. Le ricette vegetariane sono infinite.
Chiedo come al solito l'assistenza di Google ed ecco delle parole basate su uno scritto di Radhika Abeysekera:
"Secondo l'insegnamento del Buddha, la mente viene prima di tutto. Cosi, ogni volta che ci si astiene dal mangiare un piatto di carne, si gode della felicità  che ne deriva pensando, con compassione, alla vita risparmiata. Se si fa uso di questa opportunità per approfondire la pratica della compassione e dell'amorevolezza verso tutti gli esseri senzienti, allora si matura pienamente il frutto del dono della vita che si fa tramite l'astenzione della carne.
Che gli altri capiscano oppure no, che siano d'accordo o meno, non deve fare per te alcuna differenza. Continua ad assaporare la gioia che deriva dalla compassione che provi astenendoti dalla carne. Allora otterai il pieno beneficio del tuo dono, che è il dono della vita."
Segue quello che dice il XIV Dalai Lama:
"Gli animali uccidono solo quando hanno fame, e questo è un atteggiamento assai diverso da quello degli uomini, che sopprimono milioni di animali solo in nome del profitto."
E ancora www alberosacro.org/buddhismovegetarianesimo.htm :
"Se in una società tutta la gente ottemperasse ai precetti di non uccidere o di non guadagnarsi da vivere con mezzi che incrementino la sofferenza di altri esseri, non si troverebbe certamente carne in vendita e il vegetaresimo sarebbe obbligatorio anche senza essere espressamente prescritto."
Mahaparinirvana Sutra dice: "Mangiare la carne spegne il seme della grande compassione."
Sulle pagine di questi scritti c'erano in fondo dei commenti. Uno, da una certa Giulia, lo trascrivo.
"Amare gli animali non significa avere un cane o un gatto e poi fregarsene di tutte le altre povere creature. Guardo il male che gli uomini fanno senza provare alcuna pietà nei confronti di chi non ha possibilità alcuna di difendersi. Persone che si ritengono superiori agli animali, perchè "sensibili" e con una coscienza e poi sono capaci delle peggiori atrocità."
E' mezzanotte e finisco questo paragrafo con il Primo Concetto Buddhista: "Non uccidere, anzi mantieni e tutela ogni forma di vita."
Buonanotte. Continuerò, ho trovato un argomento che è come il ricettario vegetariano: infinito.



Canada 1981
Casa di Oma (nonna) - Canada 1981

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